senzamargine. Passaggi nell’arte italiana a cavallo del millennio | MAXXI — Roma

Il progetto espositivo porta il titolo di senzamargine, proprio a testimoniare quelle produzioni artistiche il cui margine temporale non è totalmente netto, non è definito sulla pellicola fotografica del tempo, si muove negli anni come il flusso dell’acqua.
6 Ottobre 2021
Claudio Parmiggiani Senza titolo, 1998-2020 fumo e fuliggine su tavola Collezione MAXXI Foto Cecilia Fiorenza
Carla Accardi, Casa Labirinto, 1999-2000 vernice su perspex, base di legno cm 222 x 500 x 200 vista dell’installazione, Palazzo Doria Pamphilj Valmontone, 2000 Foto: Marco Fedele di Catrano Courtesy: Archivio Accardi Sanfilippo, Roma

Entrando nelle sale del MAXXI, abituati a ritrovarsi davanti alla sua consueta disposizione in aree e piani, si resta in un primo momento confusi: la galleria 1, normalmente adibita ai progetti con un focus legato al settore Architettura, ospitano invece un viaggio pensato per stanze concatenate, ognuna dedicata ad un artista, che presentano una serie di lavori tutti realizzati a cavallo del nuovo Millennio. Il progetto espositivo, a cura di Bartolomeo Pietromarchi, porta il titolo di senzamargine –Passaggi nell’arte italiana a cavallo del millennio proprio a testimoniare quelle produzioni artistiche il cui margine temporale non è totalmente netto, non è definito sulla pellicola fotografica del tempo, si muove negli anni come il flusso dell’acqua. È incredibile pensare che nessuna di queste opere ha mai fatto parte della collezione del Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo poiché a pensarci un momento sembrano essere sempre state lì, eppure il progetto nasce per presentare una serie di lavori che – grazie al contributo del MiC in occasione del primo decennale dalla fondazione del Museo ricorso nello scorso 2020 – entrerà a far parte della Collezione permanente, arricchendone con particolare bellezza e prestigio il già notevole patrimonio. Un momento molto importante del Museo, che festeggia le sue prime dieci candeline con questo nuovo apporto di opere che riflettono sul contemporaneo.
“Sono particolarmente orgogliosa di questo progetto”: queste le parole entusiaste di Giovanna Melandri. “La collezione di arte, architettura e fotografia è l’anima del MAXXI, la sua identità. Incrementarla, conservarla e renderla fruibile è la principale missione del Museo nazionale del contemporaneo. […]”.
Una missione possibile grazie al prezioso sostegno del Ministero anzitutto: “Ringrazio il MiBACT, socio fondatore della Fondazione MAXXI, il Ministro Dario Franceschini e il Parlamento tutto: ora le opere di questi grandi maestri diventano patrimonio collettivo di tutti gli italiani. E ringrazio gli altri soci della Fondazione MAXXI, Regione Lazio ed Enel, fondamentali per il museo.”
senzamargine è dunque un’esplorazione di linguaggi e storie diverse, dalle trenta fotografie di Luigi Ghirri, pubblicate nel 1989 nel volume Paesaggio italiano per la collana I Quaderni di Lotus. Visioni dalla città, da luoghi molto diversi fra loro per estetica del paesaggio, eppure accomunati dalla medesima geografia sentimentale, come lo stesso autore la definisce.

Luigi Ghirri Ponza, 1986 cm 24 x 19, 2 Courtesy: Archivio Editoriale Lotus, Milano
Angela Ricci Lucchi e Yervant Gianikian, Dal Polo all’Equatore, 1986 – 2020 film 16mm trasferito in 35mm (101′) e in digitale (96′), suono, 4:3 Still da video Courtesy: Yervant Gianikian

In occasione della mostra è possibile vedere esposte insieme il grande PVC Per Esempio, i dipinti Segni e Rintracciato, i tondi Chi e Dolore del Maestro Mario Schifano, presentati a Roma per la prima volta nel 1990 a Palazzo delle Esposizioni e parzialmente danneggiate da un incendio nel 1992. La riflessione dell’artista sul potere anestetizzante della televisione, che espone il pubblico ad una bulimia di immagini sempre più svuotate, apre il passaggio alla sala dedicata a Luciano Fabro, per il quale è presente anche l’iconica Italia all’asta realizzata nel 1994 all’interno di un progetto più ampio dedicato al concetto di identità nazionale.

Carla Accardi accompagna lo spettatore nella sua installazione Casa Labirinto, prima che ci si immerga nella testimonianza di Jannis Kounellis, che in un silenzio assordante riflette sulla fragilità della condizione umana e sulle sue ferite. Quella condizione intima cui l’artista Paolo Icaro arriva con la sua opera ambientale Spiette, in cui tanti piccoli frammenti di vetro specchiante sembrano letteralmente spiare lo spettatore. 

Dall’opera realizzata impiegando fuoco, fumo e fuliggine di Claudio Parmiggiani, che con una delle sue celebri delocazioni restituisce l’impronta di una serie di oggetti assenti, si giunge alla grande sala dedicata al lavoro di Anna Maria Maiolino, tra sculture, fotografie e disegni, che raccontano il suo percorso artistico sviluppatosi in Brasile. A completare l’opera, il Museo dedica un’ultima immersione nel lavoro di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, importantissimi rappresentanti della ricerca sull’immagine in movimento negli ultimi decenni, con il celebre lavoro Dal Polo all’Equatore, un viaggio che è insieme un film e una serie di lavori su carta, tra i quali un grande rotolo disegnato a mano, come fosse una carta di viaggio.

senzamargine, inoltre, è il culmine di un progetto più ampio, anch’esso per i 10 anni del museo, dedicato alla creatività italiana contemporanea: iniziato a febbraio con REAL_ITALY, la mostra con gli artisti mid-career vincitori delle prime edizioni dell’Italian Council, si concentra ora su grandi nomi consacrati per posare infine lo sguardo, dal prossimo 28 ottobre, sui giovani talenti del MAXXI BVLGARI Prize. 

Mario Schifano, Per Esempio, 1990 stampa su PVC e interventi a pittura. Courtesy: Collezione Jacorossi, Roma Foto Cecilia fiorenza
Paolo Icaro Unfinishing, avvelenato 1981
Jannis Kounellis, Untitled, 2014 ferro, coltelli, cappotti dimensione ambiente Courtesy: Estate of Jannis Kounellis e Galleria Sprovieri, Londra
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