Per fronteggiare il futuro incerto della manifestazioni culturali, Santarcangelo Festival ha lanciato qualche settimana fa il gruppo Facebook “Dream Suq” per raccogliere riflessioni e immaginari di un “Futuro Fantastico”.
Un’iniziativa che ha preceduto la comunicazione, a pochi giorni dall’inizio della Fase 2 (il 30 aprile), del nuovo format pensato per questa edizione: un progetto culturale lungo 12 mesi, che si dispiega tra luglio 2020 e luglio 2021, disegnato dalla direzione artistica di Motus.
Un ripensamento della programmazione che si sviluppa a partire dall’idea che la situazione attuale possa essere un’opportunità per riaffermare l’identità del Festival, fortemente legata all’uso dello spazio pubblico e al rapporto con il territorio.
Un progetto pilota che parte dalle norme di distanziamento per inventare altre modalità di stare insieme e che assume l’identità di un grande e unico atto performativo nel quale cittadini e cittadine, performer, tecnici, cuochi, negozianti, amministratori saranno attori di un gigante film post-apocalittico.
Nato nel 1971 Santarcangelo è da sempre all’avanguardia nel portare avanti la riflessione sul rapporto tra arte e dimensione pubblica, tanto nell’approccio agli spazi fisici quanto nelle traiettorie di ricerca artistica. Non sorprende, da questo punto di vista, che sia tra i primi eventi culturali a mettersi in gioco in un contesto di incertezze logistiche che vanno – e andranno – a colpire fattori quali l’internazionalità delle proposte artistiche, le possibilità e le modalità di fruizione, la gestione del pubblico. Una sfida inevitabile per la sopravvivenza di un evento culturale e che Santarcangelo Festival 2050 si appresta ad affrontare celebrando il suo cinquantesimo come un viaggio in tre atti lungo un anno.
ATTO I – DAL 15 AL 19 LUGLIO 2020
Se nelle prossime settimane non saranno introdotte misure restrittive per gli eventi all’aperto che ne impediscono in qualunque modo lo svolgimento, il primo atto di Santarcangelo 2050 sarà costruito dal ripensamento delle opere in funzione delle nuove modalità di fruizione. Il Festival ha infatti invitato gli artisti coinvolti ad ri-adattare, se possibile, i propri progetti a questa mutata dimensione scenica. La fruizione dal vivo, fortemente limitata nei numeri per rispondere alle direttive, saranno accompagnate da soluzioni per assistere in differita ad alcuni degli appuntamenti e accedere a contenuti aggiuntivi, grazie alla creazione di un palinsesto ospitato da canali televisivi e piattaforme di streaming già attivi. Una serie di contenuti aggiuntivi che non intendono costituire una versione online del Festival, ma un contenitore di ulteriori riflessioni.
ATTO II – INVERNO ‘20/’21
Il secondo atto di Santarcangelo Festival 2050 – Winter is coming si terrà nell’inverno 2020/2021 negli spazi del rinnovato Teatro Il Lavatoio (i cui lavori di ristrutturazione è previsto si concludano entro fine luglio) e ospiterà le nuove creazioni in maggior parte di registe e coreografe italiane emergenti, con cui il dialogo era già stato avviato e che saranno invitate in residenza artistica nei prossimi mesi.
ATTO III – LUGLIO 2021
Santarcangelo 2050 si conclude recuperando la propria dimensione internazionale. I progetti che nell’estate 2020 non potranno essere realizzati, verranno posticipati in questa ultima tappa 2021, con inevitabili trasformazioni e riadattamenti. Fra le tante proposte, ci saranno progetti complessi, come ad esempio lo speciale focus dedicato all’opera di Lia Rodrigues e ad altri artisti provenienti dal Sud America; il progetto di live cinema che coinvolge diversi registi internazionali; la piattaforma A School with a view dedicata alle esperienze di formazione in ambito performativo, che vede da mesi coinvolte in un dialogo serrato alcune delle più importanti istituzioni artistiche internazionali: Haute École La Manufacture di Losanna – Svizzera, DAS Theatre di Amsterdam – Olanda, Kask di Gand – Belgio, Prague Performing Arts Academy – Repubblica Ceca, Corso di Laurea Magistrale in Teatro e Arti Performative Iuav di Venezia – Master in arti performative e spazi comunitari, PACS / Palaexpo Roma, ATW Gießen Institut – Germania.