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Rovesci Sparsi | Nicola Melinelli

[nemus_slider id=”61332″] «Non credo che sia mai stata questione di essere figurativi o astratti. Piuttosto si tratta di porre fine a questo silenzio e a questa solitudine, di dilatare il petto e tornare a respirare.» Mark Rothko Qualcosa è accaduto, qualcosa di dirompente e inaspettato. Potrebbe essere questo il pensiero che suscita, a un conoscitore […]

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«Non credo che sia mai stata questione di essere figurativi o astratti. Piuttosto si tratta di porre fine a questo silenzio e a questa solitudine, di dilatare il petto e tornare a respirare.»
Mark Rothko

Qualcosa è accaduto, qualcosa di dirompente e inaspettato. Potrebbe essere questo il pensiero che suscita, a un conoscitore del lavoro di Nicola Melinelli, Rovesci Sparsi. Con questa mostra appare chiaro come qualcosa sia decisamente cambiato; difatti, l’artista dimostra di aver superato il passato, rimanendo comunque fedele al suo linguaggio. In queste grandi tele si percepisce la presenza di un conflitto in fieri, che ha minato vecchie forme e passati equilibri, si avverte una tensione forte nel cercare delle nuove vie, un nuovo modo di voler essere. Parlare di meteorologia e pioggia non è un caso. La meteorologia è un concetto associabile alla mutevolezza: piove e dopo un attimo è già bel tempo, così come in psicanalisi il liquido è associato agli umori. Questi dipinti dalle soluzioni inattese e inedite sono paesaggi che riflettono un mondo interiore. Ogni quadro sembra voler rappresentare la disponibilità dell’artista a seguire delle nuove vie, così come l’acqua di una cascata crea il suo percorso facendosi strada tra le rocce. Non si tratta in questo caso di spiegare i dipinti, quanto di capire se le idee racchiuse al loro interno abbiano un significato e, in un secondo momento, capire che tipo di senso veicolano. Mark Rothko in uno dei suoi scritti dichiara: «L’evoluzione del lavoro di un pittore, nel suo spostarsi da un punto all’altro nel tempo e nello spazio, ha come obbiettivo la chiarezza. Ossia l’eliminazione di tutti gli ostacoli tra il pittore e l’idea, e tra l’idea e l’osservatore. Se il pittore raggiunge questa chiarezza sarà, necessariamente, compreso.»
Anche Nicola Melinelli si fa strada verso la chiarezza, veicolando con la sua nuova produzione un significato personale e allo stesso tempo universalmente condiviso, che riflette lo sforzo di sincerità e di coraggio richiesto all’artista nel permettere alla vita di entrare nell’opera. Quando l’evento estetico è il risultato del compenetrarsi della vita e dell’arte, quando la forma stessa è alimentata e contaminata dalla vita dell’artista, certe categorie estetiche come il “bello” e il “brutto” risultano inopportune e appare evidente come l’arte non possa essere identificata come un semplice prodotto, ma come una profonda testimonianza di vita che faciliterà la comprensione del rapporto che vi è tra l’opera e l’artista che l’ha generata. Gli ultimi lavori di Nicola Melinelli superano i confini puramente formali e approdano a un mondo sconosciuto che può essere esplorato solo da coloro che non hanno paura. Questi lavori più immediati e più immersivi possiedono un linguaggio più esplicito e trasportano in figura nuove idee, segnando un allontanamento dai temi più puri dell’astratto, come ad esempio dall’idea di un’assoluta purezza della linea, del colore e della perfezione formale presente nella precedente produzione dell’artista.
Con Rovesci Sparsi la pittura si fa carnale e selvaggia, instaurando un contatto più ardito e più spregiudicato con il visibile. Sono “collage” estremi, ma al con- tempo esteticamente più placati. Qui il sublime si manifesta nella pulsione di distruggere le forme squadrate e rigide in favore di elementi più morbidi e amorfi. Nicola Melinelli oppone alla nudità plastica e alla dimensione più astratta delle forme, della composizione e del colore, una dimensione narrativa e naturalistica. Elementi tra loro distanti e discordanti sono uniti nella superficie della tela, dove tutto è lì, simultanea- mente presente, trovando un accordo e una forma di amicizia che dona vita a un nuovo tipo di espressione plastica. La pittura è più libera, le pennellate vibrano e il colore sfuma e si sfalda fino a diventare una nuvola di vapore. L’atmosfera non è placida ma dirompente, arriva la pioggia portata da nuvoloni grigi, cieli affollati, chiarori, bagliori, cascate e le infinite galassie. Questi accadimenti sensuali sono descritti da pennellate emotive. In questi paesaggi arditi, non ci sentiamo più respinti ma buttati dentro questa visione di natura che a sua volta sembra rovesciarsi su di noi. L’artista manifesta una gioiosa libertà del fare, giocando nello spazio di uno stesso quadro con diverse immagini, diversi stilemi e motivi pittorici. Quando l’artista dipinge l’acqua, sa che a livello segnico deve chiamare in causa un altro atteggiamento: la goccia è un tocco veloce, non una superficie piena, così cambia la pennellata stessa che si esprime attraverso un segno più rapido e morbido. Il colore si sporca, macchia la tela e i toni non possiedono più quella saturazione incontaminata e rigida dei precedenti lavori; la materia pittorica si fa più movimentata, qualcosa sembra ribollire per poi evaporare e la superficie della tela diventa il luogo in cui l’immaginazione tenta di penetrare e di unirsi tra le pieghe della realtà.

APLUSB, Brescia

Nicola Melinelli Rovesci sparsi at A+B gallery,   Brescia ph Petro? Gilberti
Nicola Melinelli Rovesci sparsi at A+B gallery, Brescia ph Petro? Gilberti
Nicola Melinelli Rovesci sparsi at A+B gallery,   Brescia ph Petro? Gilberti
Nicola Melinelli Rovesci sparsi at A+B gallery, Brescia ph Petro? Gilberti