
Cinque traiettorie composte da fili neri bucano le pareti e il pavimento, delimitando lo spazio di una stanza. Il visitatore è costretto a muoversi con un equilibrio sempre precario. In particolare, quando si rende conto che a queste corde, estremamente tese, sono legate delle pietre vulcaniche.
Fino al 25 ottobre 2025 Studio Quartz di Torino ospita Calore, la prima mostra personale in Italia dell’artista franco-brasiliano Romain Dumesnil (Rouen, Francia, 1989).Il titolo dell’esposizione richiama il calore della lava e riflette l’interesse dell’artista per le complesse relazioni tra il mondo organico e quello minerale — connessioni che si manifestano in modo particolare nei fenomeni vulcanici e nei campi magnetici. Entrambi sono espressione di profondi movimenti magmatici e risultano strettamente legati all’ecosfera e alle condizioni che rendono possibile la vita sul nostro pianeta.
L’installazione site-specific è infatti frutto di un’indagine scultorea sulle dinamiche simboliche e fisiche che sostengono l’equilibrio terrestre e, metaforicamente, la nostra esistenza. Egli esplora il continuum delle materialità tangibili e delle forze elementari non visibili. Le pietre vulcaniche sono infatti sospese grazie a dei campi magnetici invisibili.


Il delicato gioco tra tensione ed equilibrio porta l’artista ad espandere il suo pensiero fino ad una poetica sull’amore ispirata agli scritti della poetessa canadese Anne Carson (Toronto, Canada, 1950). Nel suo romanzo in versi, Autobiografia del rosso, Carson reinterpreta liberamente il mito greco di Eracle e Gerione. I due giovani innamorati, costretti alla separazione, dopo anni di distanza si ritrovano in circostanze di vita del tutto casuali e decidono di portare insieme a compimento una missione per un progetto di studi: salire sulla cima di un vulcano per registrarne i suoni. L’ambientazione cara a Dumesnil si lega ai sentimenti dei protagonisti, facendosi metafora e arrivando a riflettere sulla condizione dell’individuo sulla Terra, in una fusione tra scienza e poesia: “Come la crosta terrestre / che è proporzionalmente dieci volte più sottile di un guscio d’uovo, la pelle dell’anima / è un miracolo di pressioni reciproche.”
Le pareti di Studio Quartz sono arricchite da tre dipinti che raffigurano tre diversi vulcani in fasi differenti, del giorno e della notte e, apparentemente, delle stagioni. Il primo sulla sinistra è caratterizzato da tonalità chiare, forse un vulcano ricoperto dalla nave d’inverno.


Il secondo, sulla parete centrale, arde di colori caldi, ed è al culmine della sua attività eruttiva. Infine il terzo dipinto sulla parete di destra raffigura un vulcano al calare della sera, in un cielo blu stellato. L’autore sembra voler sottolineare la continuità della vita e dei movimenti del mondo naturale, nella loro ciclicità, invitandoci all’ascolto della Terra. Il lento passare delle stagioni fa però solo da cornice ad una tensione persistente.
L’apice della poetica di Romain Dumesnil si manifesta in un’opera che accoglie — o forse saluta — il visitatore. Si tratta di una piccola quantità di anidride carbonica (CO2), ottenuta vaporizzando in laboratorio, a caldo, un minerale formatosi dall’attività vulcanica: un carato di diamante grezzo, il cui volume corrisponde a circa un minuto di espirazione umana. Un soffio artificiale, o forse un sospiro, che interrompe il delicato equilibrio al quale, inevitabilmente, ci si era abituati.
Il progetto site-specific di Romain Dumesnil da Quartz Studio a Torino è stato realizzato con il supporto della Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea.
Romain Dumesnil – Calore
Fino al 25 ottobre 2025
QUARTZ STUDIO, Torino
