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Roma, a portrait. Festival delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri | Palazzo delle Esposizioni, Roma

Città ricca di storie e memoria, Roma è stata nel corso dei secoli un punto di riferimento ineliminabile nel bildungsroman ideale dei tanti artisti e artiste, scrittori e scrittrici, studiosi e studiose di tutto il mondo che la hanno attraversata in lungo e in largo alla ricerca non tanto di una marca identitaria univoca, ma […]

Roma, a portrait. Festival delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri, Roma, Palazzo delle Esposizioni | © 2023 Azienda Speciale Palaexpo | Foto Daniele Molajoli

Città ricca di storie e memoria, Roma è stata nel corso dei secoli un punto di riferimento ineliminabile nel bildungsroman ideale dei tanti artisti e artiste, scrittori e scrittrici, studiosi e studiose di tutto il mondo che la hanno attraversata in lungo e in largo alla ricerca non tanto di una marca identitaria univoca, ma forse piuttosto perché attratti dalla tensione che costantemente ha contraddistinto la città e che, tutt’ora, costituisce uno suo specifico tratto distintivo. Suggestioni e antichi fasti, meraviglie nascoste e implacabili tensioni ossimoriche sono alcuni degli aspetti più perturbanti che echeggiano tra le sue strade. Roma, a portrait – a cura di Cecilia Canziani, con Francesca Campana e Giulia Gaibisso – testimonia, attraverso un percorso rocambolesco e sapientemente orchestrato nei salti spaziali e temporali che lo scandiscono, la ricchezza delle visioni e delle ricerche degli artisti e degli studiosi stranieri che ogni anno trascorrono un periodo di residenza a Roma, ospiti delle Accademie e degli Istituti di Cultura che hanno sede in questa città sin dal Seicento. Il progetto, che ha assunto le caratteristiche e la complessa struttura di un festival, attraverso l’organizzazione di una serie di incontri, talks e approfondimenti – apre a un’importante riflessione sulla città e sulla necessità di stabilire una rete stretta di relazioni intorno a un ambiente particolarmente vivace come è quello delle Accademie e degli Istituti di Cultura che qui hanno scelto di risiedere.  Roma, a portrait, alla sua prima edizione, trasformerà, con cadenza annuale il Palazzo delle Esposizioni in un osservatorio privilegiato delle sperimentazioni degli studiosi che transiteranno all’interno della città. La mostra è promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, Azienda Speciale Palaexpo, prodotta da Azienda Speciale Palaexpo e organizzata con la collaborazione di Accademia Belgica, Accademia di Danimarca, Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, Accademia di Romania in Roma, Accademia d’Ungheria in Roma, American Academy in Rome, British School at Rome, Centro Ceco di Roma, Circolo Scandinavo, Forum Austriaco di Cultura, Istituto Cervantes di Roma, Istituto Polacco di Roma, Institutum Romanum Finlandiae, Istituto Svizzero, Reale Accademia di Spagna a Roma.

Roma, a portrait. Festival delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri, Roma, Palazzo delle Esposizioni | © 2023 Azienda Speciale Palaexpo | Foto Daniele Molajoli
Catriona Gallagher, Daphne rooted and branched, 2023, Fitogramma su carta fotografica, cm 20,5 x 25,5 | Courtesy l’artista e The British School at Rome | Ph. Silvia Calderoni

Con opere e interventi di Camille Aleña, Elvira Amor, Giacomo Balla, Sara Barker, Yasmina Benabderrahmane, Carla Boserman, Maeve Brennan, Andrea Büttner, Simon Callery, J. B. Camille Corot, Michel Couturier, DanicaDakicFreya DooleyCatriona Gallagher, Oona Grimes, José Guerrero, Ernest Hébert, Benedikt Hipp, JuliaHuete, Sophie Jung, Winifred Knights, Tobias Koch, Jochen Lempert, Benoît Maire, Ana Mendieta, BocarNiang, Ester Partegàs, Elise Peroi, David Schutter, Maya Schweizer, Something Fantastic, Jakob Strandgaard, Esther B. Van Deman, William Villalongo, Hannah Villiger, Konstantin von KügelgenClemens von Wedemeyer, Laura White, Roma, a portrait privilegia uno sguardo tentacolare e articolato, perseguendo un ritmo serrato in cui si avvicendano immagini di repertorio e documenti d’archivio, opere storiche e lavori prodotti dagli artisti in residenza presso i maggiori istituti e centri di ricerca stranieri. Il racconto della mostra inizia dai primi anni del XIX secolo – momento in cui il confronto tra diverse personalità e scuole nazionali artistiche è particolarmente fertile – sviluppando un rapporto di continuità e di filiazione che arriva ai giorni nostri, un rapporto generativo che non riguarda le peculiarità estetiche e le scuole artistiche, bensì traccia una sottile linea del tempo a individuare gli sviluppi del pensiero, le ricerche e il loro impatto sulla città e sulle sue diverse comunità artistiche. Il tema paesaggio – tema centrale nella storia dell’arte, e della storia stessa della città, basti pensare al forte impatto dovuto all’immensa quantità di rappresentazioni di Roma e dei suoi dintorni realizzate nel corso dei secoli dagli artisti stranieri, raggiungendo l’acme durante il periodo del Grand Tour – costituisce la traccia privilegiata dell’intero impianto espositivo; al tempo stesso, il paesaggio perde progressivamente i suoi connotati di specificità acquisendo una valenza attraverso le opere degli artisti che, residenti nelle Accademie e negli Istituti di Cultura stranieri a Roma, raccontano la città come una risorsa. Da genere pittorico, il paesaggio viene gradualmente declinato nel percorso espositivo in medium e forme diverse. Diventa una sintesi di elementi, processi, relazioni, abitudini, sguardi, contemporaneamente pertinente all’uomo, alla natura, all’insieme delle forme e delle possibilità del territorio e dell’ambiente.

Roma, a portrait si è inoltre articolata attraverso una serie di incontri, performance e proiezioni, ospitati a Palazzo delle Esposizioni, capaci di restituire tutta la vivida complessità del progetto e indirizzati a fornire una dinamica plurale in cui il confronto e lo scambio tra esperti ha accresciuto notevolmente la natura sostanziale del progetto stesso. All’interno della serie dei talks organizzati, il primo appuntamento, con Peter Benson Miller e Michele Tocca, ha indagato la relazione tra rappresentazione e paesaggio a Roma mettendo a confronto due momenti storici: i primi anni dell’Ottocento e il dialogo tra la scuola francese e la scuola inglese, e il dopoguerra, dalla riapertura dell’Accademia Americana nel 1948 al terzo soggiorno di Philip Guston nel 1971; il secondo appuntamento, dal titolo Roma ricerca Roma, ha riunito circa settanta ricercatori chiamati a confrontarsi su diversi temi che riguardano la città di Roma; il quarto appuntamento, con Gioia dal Molin, Marta Pellerini e Julia Trolp,  si è invece concentrato sulle artiste, archeologhe e studiose che hanno animato le Accademie straniere, lasciando una propria impronta e spesso contribuendo a ripensarne la struttura.

Hannah Villiger, Work, 1976, Fotografia (ristampa da negativo), cm 70 x 100, Catalogo ragionato 04 | Fondation The Estate of Hannah Villiger | © The Estate of Hannah Villiger
Roma, a portrait. Festival delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri, Roma, Palazzo delle Esposizioni | © 2023 Azienda Speciale Palaexpo | Foto Daniele Molajoli