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RECLAIM: la call for artist di CHEAP, Bologna

La diffusione del COVID-19 ha svuotato le città, prima dei turisti e in seguito con la quarantena dei suoi abitanti, residenti e non. Per chi vive a Bologna o per chi ne conosce i suoi portici, le sue vie e le sue periferie, le bacheche comunali vuote, normalmente occupate dagli interventi di CHEAP Street Poster […]

Cheap Reclaim, Gennaio 2020 – ph Margherita Caprilli

La diffusione del COVID-19 ha svuotato le città, prima dei turisti e in seguito con la quarantena dei suoi abitanti, residenti e non. Per chi vive a Bologna o per chi ne conosce i suoi portici, le sue vie e le sue periferie, le bacheche comunali vuote, normalmente occupate dagli interventi di CHEAP Street Poster Art, sono probabilmente tra le più evidenti dimostrazioni di come il tempo e la vita della città si siano fermati. CHEAP è un progetto, un collettivo e un’associazione cha scelto di indagare la carta lavorando sul formato del poster e immaginando i propri interventi cittadini come progetti di street art con una tensione verso l’arte pubblica. Ma oggi e domani non c’è e non ci sarà nessuna stagione teatrale o cinematografica da comunicare attraverso l’illustrazione, nessun intervento dedicato alla Bologna Children’s Book Fair, nessun lavoro di un amico illustratore o un’amica illustratrice da vedere inaspettatamente sulle mura della città.

A fine dicembre 2019 cominciava ad apparire per le strade di Bologna una serie di poster che interrogavano direttamente chiunque attraversasse lo spazio pubblico: “A chi appartiene il tuo tempo?”, “Chi decide del tuo corpo?”, “Hai diritto alla tua città, cosa fai dei tuoi privilegi?”, “Torni mai a casa sola di notte?”. A metà gennaio arrivava anche una risposta, un’esortazione che tornava sul tema del corpo, del tempo, del diritto alla città, all’autodeterminazione.

Cheap Reclaim, Gennaio 2020 – ph Margherita Caprilli

Un universo di concetti che fino a pochi mesi fa sembrava frutto di un esercizio distopico e che oggi assume invece carattere contingente mettendo in campo riflessioni attorno al corpo che si confronta e scontra col virus, il tempo della quarantena, il privilegio nell’emergenza, la preclusione della città e della partecipazione alla vita civile. In un contesto nel quale la sfera della vita sociale è ridimensionata e il panorama urbano è vuoto, l’arte pubblica perde il suo pubblico. Per questo CHEAP ha scelto di rilanciare il suo ultimo concept RECLAIM spostando questa volta l’attenzione verso il futuro, verso quello che verrà e non.

Una call for artist internazionale aperta a street artist e a chiunque si occupi di grafica, illustrazione, collage, letterpress, fotografia, comunicazione visiva, per pensare futuri (im)possibili il cui risultato sarà visibile nelle bacheche del centro città a giugno per stimolare una riflessione collettiva per immagini. 

La partecipazione alla call for artist 2020 di CHEAP è gratuita. La deadline è fissata per il 17 maggio. Tutte le informazioni sono disponibile sul sito ufficiale cheapfestival.it