L’estate del Mattatoio inizia giovedì 23 giugno con il primo degli appuntamenti estivi di re-creatures, il programma di installazioni e momenti performativi a cura di Ilaria Mancia. Una serie di eventi che accompagneranno il pubblico da giugno ad agosto. Un nuovo movimento che segue quello di maggio e che porterà a Roma artiste e artisti, nazionali e internazionali, presentati per la prima volta in città Roma attraverso progetti site-specific pensati per gli spazi del Mattatoio. Al centro dell’indagine questa volta è una tensione verso l’esterno, la possibilità di creare zone di passaggio tra il dentro e il fuori, sia fisico che simbolico.
Ad aprire il movimento, il 23 giugno appunto, Alterazioni Video, collettivo artistico che lavora in maniera costantemente sperimentale mettendo insieme performance, video, installazioni, cinema, musica e altri media. Himalaya è un progetto lungo e pensato per gli spazi de La Pelanda del Mattatoio che si mostrerà al pubblico emergendo in diversi momenti. Il primo è Casting Party, un vero e proprio momento di casting durante il quale Alterazioni Video selezionerà i partecipanti al loro Turbo Film Himalaya che sarà invece girato nei giorni successivi di permanenza al Mattatoio. Ad allestire il teatro, nella serata di giovedì, solo un piano bar e un green screen: uno spazio da attraversare nel quale agire liberamente e creativamente. Un palcoscenico da attivare senza regole sul quale, grazie alla regia dal vivo, il pubblico potrà entrare e con le riprese in corso ascolta la composizione diretta della colonna sonora. Finzione e realtà, tempo presente e tempo creato, si sovrappongono trasformando il momento del casting in uno spazio di condivisione e di produzione aperto, festoso ed imprevedibile. L’appuntamento con il risultato finale è giovedì 30 giugno per la proiezione del film musicato dal vivo. Nella stessa occasione verrà inaugurerà Himalaya – la mostra (30 giugno – 7 agosto), un vero e proprio viaggio all’interno della poetica di Alterazioni Video tra lavori storici del collettivo nuovamente installati per gli spazi de La Pelanda e installazioni site specific.
La seconda artista protagonista dell’estate al Mattatoio è Sara Leghissa. Il suo Rettilario arriva per la prima volta a Roma come installazione performativa all’interno della quale il pubblico è invitato ad entrare e uscire, spostando la propria percezione da una scala all’altra: dal macro al microscopico, e viceversa. Il progetto, con il quale la vita di piccoli animali diventa oggetto dell’attenzione umana, è realizzato da Leghissa attingendo alla pratica del foley, ovvero la riproduzione di effetti sonori quotidiani per doppiare i film, il lavoro sovrappone diversi paesaggi sonori alla vita della città, provando a dare voce alle umanità che la attraversano.
La quota internazionale di questa nuova serie di appuntamenti di re-creatures è rappresentata da Katerina Andreou, coreografa e performer nata ad Atene e residente in Francia, che il 27 e il 29 giugno porterà due spettacoli dedicati alla scena musicale, alle sue trasformazioni e potenzialità. BSTRD (27 giugno) è un “solo”, una performance che si basa sui concetti di impurità e ibridazione. Ispirandosi alla pratica della fusione della cultura House, Andreou sviluppa una fisicità che, in maniera accurata, possa racchiudere il concetto di “pura impurità”.
Rave to Lament (29 giugno, in prima nazionale) è invece un lavoro che nasce dall’incontro con Voltnoi Berge, testimone della trasformazione della scena musicale di Atene dal 1989, i cui racconti hanno spinto la coreografa greca la voglia a realizzare una propria ricerca su questa scena underground, mettendo in gioco, così, la nostalgia per un’epoca che non ha mai vissuto con uno sguardo attivo sul presente. Ad accompagnare a livello sonoro la performance, sarà MAS, progetto musicale nato proprio all’interno del Mattatoio nell’ambito della residenza Prender-si cura dall’incontro di Simone Pappalardo, Simone Alessandrni e Mauro Remiddi. Tre musicisti che hanno abbandonato il loro rispettivo mondo musicale per crearne un altro, familiare nei singoli elementi, ma alieno nell’insieme delle parti: i suoni della voce e del sax sono manipolati e campionati dal vivo, drum machine fanno da sfondo mentre tra gli strumenti DIY di Simone Pappalardo la forma canzone emerge per un istante, per poi di nuovo sgretolarsi, togliendo ogni punto di riferimento.
re-creatures continua nelle serate di luglio confermando il Mattatoio come uno spazio di dialogo tra espressioni, corpi e visioni.