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Come raccontare la nuova Fondazione Prada

In occasione dell’inaugurazione della nuova sede milanese della Fondazione Prada in Largo Isarco 2, fissata per sabato 9 maggio, subito dopo quella della Biennale di Venezia, sono stati pensati due progetti artistici ad hoc. Entrambi si propongono di raccontare l’evoluzione progettuale ed architettonica dell’ex distilleria dei primi anni del Novecento nella nuova sede della Fondazione, […]

In occasione dell’inaugurazione della nuova sede milanese della Fondazione Prada in Largo Isarco 2, fissata per sabato 9 maggio, subito dopo quella della Biennale di Venezia, sono stati pensati due progetti artistici ad hoc. Entrambi si propongono di raccontare l’evoluzione progettuale ed architettonica dell’ex distilleria dei primi anni del Novecento nella nuova sede della Fondazione, progettata dell’architetto Rem Koolhaas. Immagini suggestive e molti dettagliate, particolari tagli prospettici, accentuati punti di vista: in questa raccolta di visioni sono colti gli aspetti finali dei vari edifici che compongono quella che, a ragione, possiamo definire una nuova cittadella dell’arte:  momenti difficili, ostici della costruzione, ma anche quelli più semplici e scontati, forse banali (l’operaio che passa l’aspirapolvere), ai quali, tuttavia, sicuramente non penseremo il giorno in cui visiteremo, per la prima volta, il monumentale complesso museale. 

Più nello specifico, i progetti sono FRAGMENTS, che, a cura di Delfino Sisto Legnani e sviluppato con Marco Cappelletti, Giulio Ghirardi, Leo Iannelli, Germana Lavagna e Andrea Serafini, in collaborazione con la Fondazione Prada e OMA, consiste in collage che raccolgono fotografie diverse scattate alla struttura da parte di sei giovani fotografi; il secondo, pensato da Ila Bêka e Louise Lemoine, è SPIRITI, una raccolta di 15 brevi video che raccontano la costruzione del complesso.