A qualche mese di distanza dalla nomina della nuova direttrice artistica Cristiana Perrella, il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma annuncia la stagione autunnale, il cui avvio è fissato al prossimo 11 ottobre. Obiettivo dichiarato del museo è quello di affiancare una programmazione espositiva più strutturata ad una proposta quotidiana, che alternerà arti visive, musica, performance e cinema, mirando a rafforzare il legame con la città e le sue comunità. La proposta espositiva intende intrecciare tradizione e innovazione, mettendo in dialogo il centro con le periferie, gli artisti già affermati con le nuove leve, e favorendo la collaborazione tra istituzioni e realtà indipendenti. Il cuore del progetto è far sì che l’anima internazionale del MACRO possa incontrare, sostenere e valorizzare concretamente la vivacità artistica locale e la costruzione di nuove comunità.
“Il MACRO è forse l’unica grande istituzione italiana dell’arte contemporanea ad aver vissuto negli ultimi anni un confronto profondo e coraggioso con la propria identità – dichiara Cristiana Perrella – Dal Macro Asilo di Giorgio De Finis (2018-2019) al Museo per l’immaginazione preventiva di Luca Lo Pinto (2020-2024), ha saputo attraversare modelli radicalmente diversi, mettendo in atto nuove forme di relazione con l’arte, il pubblico e la città. Oggi il MACRO è riconosciuto per la sua vocazione sperimentale e per la qualità delle sue proposte. L’obiettivo è radicarlo ancora di più nel tessuto culturale urbano come museo cittadino, potenziandone la dimensione quotidiana, viva, accessibile e aprendolo a pubblici sempre più vasti ed eterogenei. Lavorerò perciò a un MACRO capace di essere insieme invitante e radicale, generoso e all’avanguardia, accogliente e stimolante, punto di riferimento per la scena artistica locale e interlocutore credibile su scala internazionale. Un museo che si interroga sul proprio ruolo, che accoglie e ascolta, che si mette alla prova, dove si va non solo per vedere una mostra, ma per vivere l’arte in tutte le sue forme, per incontrarsi, per discutere, per conoscere e immaginare.”
La mostra cardine della stagione sarà UNAROMA (ottobre 2025 – febbraio 2026), curata congiuntamente dal direttore artistico uscente Luca Lo Pinto e dalla nuova direttrice, e annunciata come un grande affresco corale sulla scena artistica odierna della città, che si articolerà secondo il flusso narrativo continuo del piano sequenza, nella forma di una lunga inquadratura immersiva, in movimento. Saranno presenti opere in buona parte inedite di oltre 40 artiste e artisti di diverse generazioni e linguaggi, articolate in un percorso espositivo concepito come paesaggio urbano attraversabile, che si animerà con performance, laboratori, dj set, conversazioni e proiezioni, ogni settimana. Inoltre, è prevista una serie di interventi off-site commissionati da MACRO ma realizzati nelle sedi di spazi indipendenti romani. Tutto il programma che affiancherà questa occasione espositiva principale sarà, nel suo complesso, un omaggio alla Capitale e una lettura critica delle sue trasformazioni, oltre che un invito alla prossimità e all’abitazione condivisa del museo come spazio cittadino da vivere. Per questa finalità saranno riattivate una project room, uno spazio laboratoriale, una sala video, una sala per l’ascolto, una sala cinema (con proiezioni orientate a valorizzare film da contesti d’essai e festivalieri con scarsa distribuzione nei circuiti tradizionali e con uno sguardo a registe e registi emergenti romani) e la biblioteca. La collezione storica andrà incontro ad un riallestimento temporaneo e in parallelo verrà attivato un programma di residenze. Completeranno l’offerta culturale del museo un ampio public program e attività educative rivolte a tutte le fasce di pubblico.
A novembre inaugurerà il secondo capitolo espositivo della stagione, One Day You’ll Understand – Venticinque anni di Dissonanze (novembre 2025 – febbraio 2026), a cura di Carlo Antonelli, Lorenzo Castore, Valerio Mannucci, dedicato al festival di musica elettronica sperimentale, cultura digitale e arte visiva Dissonanze, attivo tra il 2000 e il 2010. La mostra ripercorrerà la storia del festival ideato da Giorgio Mortari, che nel corso degli anni ha abitato luoghi emblematici e inusuali della città, dagli ex lanifici di Pietralata al Palazzo dei Congressi, fino all’Ara Pacis e alla Cappa Mazzoniana. Infine, un appuntamento importante sarà quello del 1° novembre 2025, quando in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini organizzate da Roma Capitale, il MACRO ospiterà l’anteprima di Una disperata vitalità. Un tributo a Pier Paolo Pasolini, il nuovo lavoro del coreografo Enzo Cosimi, che sarà seguito dalla proiezione di The Visitor (2024) di Bruce LaBruce, remake queer e provocatorio di Teorema.

Cover: Macro, Roma, Foto Luigi Filitici