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Il POST-TURISMO degli artisti di Post Ex

Nell’epoca post-pandemica – che di “post” sembra avere ancora poco sapore – all’indomani dell’inizio di una nuova fase, in cui ripensare i concetti stessi di sanità, vivere sociale, comunità – e ancor prima forma cultuale e culturale – è divenuto ormai bisogno necessario, il contesto dell’arte contemporanea ha attraversato un momento di profonda crisi. Crisi, […]

post-turismo – 14 dicembre
Genuardi/Ruta, Respiro il fresco cielo, Installation view, Post-turismo, via Ezio 29, Roma 2021,ph Ludovica Anzaldi

Nell’epoca post-pandemica – che di “post” sembra avere ancora poco sapore – all’indomani dell’inizio di una nuova fase, in cui ripensare i concetti stessi di sanità, vivere sociale, comunità – e ancor prima forma cultuale e culturale – è divenuto ormai bisogno necessario, il contesto dell’arte contemporanea ha attraversato un momento di profonda crisi. Crisi, derivata dagli eventi, come momento di rottura tragica con tutto ciò che poteva essere classificabile come “pre-pandemico”, ma parallelamente anche fase prolifica di novità e ricerca. Il momento di interruzione, dunque, che si poneva come limite valicabile degli eventi, dettata da quell’evento storico di profondo e improvviso cambiamento, poteva corrispondere nei fatti ad una fase di fecondo rinnovamento e spinta propulsiva verso un futuro immaginifico.

È questo il caso della città di Roma, che dopo diversi anni di stasi e di criticata pigrizia, attraversa una fase di rinnovato interesse verso la realtà contemporanea, affiancando al lavoro istituzionale di Musei e Fondazioni, la nuova presenza di spazi indipendenti gestiti dagli artisti stessi, che si alternano nel portare avanti una proposta ricca e declinata nelle più svariate espressioni formali. A varcare i propri confini geografici con il primo progetto fuori porta è Post Ex, l’artist running space nato da una carrozzeria nel quartiere di Centocelle a Roma, spazio coabitativo fondato da sei artisti, che vede la presenza e convivenza di diversi atelier, compresi gli spazi temporanei destinati agli artisti che vengono ospitati per periodi più o meno lunghi.
Dalla curatela di Giuliana Benassi nasce il progetto Post-turismo, un ciclo di mostre collettive che avranno luogo in diversi b&b situati nel centro della Capitale. Il progetto – realizzato nell’ambito dell’Avviso Pubblico VitaminaG del programma GenerAzioniGiovani.it e finanziato dalle Politiche Giovanili della Regione Lazio e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per la Gioventù – nasce nel 2020, quando durante il primo lockdown il centro storico di Roma è stato quasi totalmente disabitato per via dell’assenza di turismo nazionale e internazionale. Questo scenario apocalittico ha messo in luce più che mai una fragile sopravvivenza di equilibri labili e volubili proprio nel cuore della capitale, suggerendo perciò la visione di un mondo qui denominato -non senza ironia – “post-turistico”.
Gli artisti coinvolti, italiani e stranieri, sono tutti chiamati a presentare le proprie opere in una tipologia di ambiente “domestico” standardizzato, con la volontà di esasperare attraverso i vari linguaggi, narrazioni e visioni di nuovi scenari futuri. 

Lisa Sebestikova – Forming Fluiditiy, print
Calisto Ramirez Cal, 2015 00_28 min

<<La mostra Post-turismo è nata da un dialogo con gli artisti di Post Ex durante il primo lockdown del 2020>>, racconta Giuliana Benassi. <<L’esigenza è stata quella di rapportarsi alla città, andando a scovare alcuni paradigmi che, con l’assenza di turismo, erano diventati lampanti: il centro storico di Roma era deserto in quanto la maggior parte degli appartamenti sono ad uso turistico. In questa dinamica, l’esigenza di spazi espositivi che è da sempre, a mio avviso, un fil rouge che lega gli artisti di tutte le epoche, ha scatenato l’idea di appropriarsi di luoghi del centro della città, per innescare una riflessione più ampia sul territorio, invitando artisti a “invadere” dei luoghi solitamente destinati ad altro. Inoltre, l’estetica dei b&b è centrale in questo progetto, in quanto la grammatica del design degli interni che caratterizza questi luoghi in senso universale, è diventata pretesto espositivo per una lettura dei lavori esposti inedita e spaesante. Le opere, in questa visione, sono delle presenze, degli ospiti insoliti che si sovrappongono al normale arredamento degli spazi>>.

Il primo appuntamento – in via Ezio 29 sino al 19 dicembre prossimo – coinvolge gli artisti Genuardi/Ruta, Autumn Knight, Luca Grimaldi, Girolamo Marri, Lisa Sebestikova e Calixto Ramírez, invitati ad enfatizzare l’estetica di questi appartamenti in affitto, aprendo una riflessione sul contesto abitativo esasperato durante il periodo pandemico. 

Dall’11 al 16 gennaio 2022, in via Monte Brianzo 64 nei pressi della celebre Piazza Navona, Eleonora Cerri Pecorella, Grossi Maglioni, LU.PA., Andrea Martinucci, Jonida Prifti e Stefano Di Trapani ripensano il contesto domestico in chiave fantasmagorica, restituendone una trasfigurazione dai tratti fiabeschi e magici. 

Per il terzo appuntamento Elena Bellantoni, Michela de Mattei, Antonio Fiorentino, Susanna Inglada, Marta Mancini, Lou Masduraud e Gabrielle Silli invaderanno gli spazi del civico 161 in via Tasso (San Giovanni), sovrapponendo le proprie opere all’arredamento preesistente dell’appartamento, come se delle aliene presenze si fondessero con lo spazio circostante fino a creare un nuovo corpus estetico. 

A conclusione del ciclo delle tre mostre itineranti sarà pubblicato un libro con la giovane casa editrice “Forse” diretta da Davide Caldarini e Giulia Cabassi, idealmente concepito come ulteriore spazio di riflessione e narrazione del progetto “Post-Turismo”. Una riflessione importante quella di questo gruppo di artisti, la cui creatività è continuamente messa in profondo dialogo con l’ambiente spaziale che li circonda, all’interno di un contesto di ben 1100 m2, ancora oggi in continua trasformazione.

Dal 14 al 19 dicembre 2021, Via Ezio 29, Roma

Dall’11 al 16 gennaio 2022, Via Monte Brianzo 64, Roma

Dall’8 al 13 febbraio 2022, Via Tasso 16, Roma

Luca Grimaldi