Non umano, astrazione, percezione, sperimentazione sono alcuni dei filoni che attraversano la ricerca di Pierre Huyghe e Julie Mehretu, protagonisti di due personali inedite rispettivamente a Punta della Dogana e Palazzo Grassi, allestite da domenica 17 marzo 2024.
Pierre Huyghe riflette sull’inumano, inteso come una modalità di percezione altra della realtà che non preveda una visione delle cose esclusivamente antropocentrica. L’artista mette in discussione la realtà per come la comprendiamo e percepiamo, ipotizzando diverse realtà possibili: la mostra diviene spazio di trasformazione e dinamismo, al di là e al di fuori del tempo e dello spazio, essa stessa opera in perenne divenire. L’esposizione diventa un rituale, in cui un vasto nucleo di opere, realizzate dall’artista nel corso della propria carriera, non viene semplicemente esposto ma svelato, trasformato, reso manifesto. La mostra, a cura di Anne Stenne e visitabile fino al 24 novembre 2024, si popola di creature umane, non umane, ibride in cui voci, gesti e immagini circolano, si incontrano, si scontrano senza gerarchie, confini o regole prestabilite.
Julie Mehretu adotta un linguaggio astratto. Gli oltre sessanta dipinti ed incisioni, frutto di un lavoro ventennale, si presentano in mostra – a cura di Caroline Bourgeois in collaborazione con l’artista e allestita fino al 6 gennaio 2025 – come composizioni sensuali ed emotive stratificate, pregne di segni e tracce che affondano le proprie radici nella tradizione, nella storia, nella fotografia. I lavori, presentati sui due piani espositivi di Palazzo Grassi, sono posti in dialogo con la poesia, la scultura, il cinema e la musica: la pratica artistica di Julie Mehretu è frutto delle relazioni, della condivisione e del dialogo. Una personale che è però al tempo stesso una collettiva: le opere di Julie non possono scindere dal costante confronto con altri artisti, in particolare Nairy Baghramian, Huma Bhabha, Robin Coste Lewis, Tacita Dean, David Hammons, Paul Pfeiffer e Jessica Rankin. Riferimenti d’attualità – geopolitica, geografia, storia – e vita privata formano le stratificazioni nelle opere di Julie Mehretu in cui l’astrazione diviene spazio di emancipazione e trasformazione.
Accanto ai due grandi eventi espositivi, il foyer del Teatrino di Palazzo Grassi ospita l’opera video di Edith Dekyndt, Song to the Siren. Una donna sdraiata pulisce, tocca, accarezza, deterge una scultura in bronzo che raffigura una donna dalle mani legate, parzialmente immersa nelle acque della laguna. Il Monumento della Partigiana, di fronte ai Giardini di Venezia, diviene protagonista di un gesto ripetuto, esasperato, instancabile che segna la necessità di preservare la memoria di un passato da non replicare.
PROGRAMMA ESPOSITIVO 2024 PALAZZO GRASSI – PUNTA DELLA DOGANA
Pierre Huyghe
A cura di Anne Stenne
Punta della Dogana
Dorsoduro 2, 30123 Venezia
17 marzo– 24 novembre 2024
Julie Mehretu
Con Nairy Baghramian, Huma Bhabha, Robin Coste Lewis, Tacita Dean, David Hammons, Paul Pfeiffer e Jessica Rankin
Curata da Caroline Bourgeois in collaborazione con Julie Mehretu
Palazzo Grassi
Campo San Samuele 3231, 30124 Venezia
17 marzo 2024 – 6 gennaio 2025
Edith Dekyndt. Song to the Siren
Teatrino di Palazzo Grassi
Campo San Samuele 3231, 30124 Venezia
A partire da aprile 2024