Un delicato accrochage di linguaggi e contesti storici. La mostra Personale di Jonas Mekas – organizzata dal Comune di Bergamo, Bergamo Film Meeting e The Blank in occasione della 36’ edizione del Bergamo Film Festival – ha come cornice Palazzo della Ragione di Bergamo: un luogo fortemente connotato e con un passato alle spalle con il quale i due curatori, Stefano Raimondi e Claudia Santeroni, si sono dovuti confrontare.
I lavori di Mekas – nonostante la densità del luogo, ampiamente abitato da affreschi e architetture medievali – riescono a prevalere e ricostruiscono con precisione momenti salienti della sua carriera artistica. Una figura poliedrica come quella di Jonas Mekas doveva necessariamente essere rappresentata attraverso un sapiente collage di opere, realizzate con i medium più disparati.
Nelle sale del Palazzo il percorso espositivo si snoda tra proiezioni video, fotografie e testi, che ricostruiscono una luminosa e articolata costellazione. Su uno schermo posto al centro della sala scorrono le stagioni della vita: un cut-up di frammenti della sua intera produzione cinematografica. Attimi di vita vissuta, paesaggi osservati, persone incontrate e luoghi esplorati compongono un puzzle frenetico che assume un significato nuovo grazie ad una rilettura postuma; un’opera enciclopedica o, ancora, un atlante di esistenze registrate nelle loro peculiarità.
L’esito diventa un tributo alla bellezza della vita vista attraverso gli occhi e la sensibilità di una ‘scrittore visivo’ come Melkas.
Due serie fotografiche in mostra, “Birth of a Nation” e “To New York with Love”, sono incorniciate ed esposte su alte pareti di supporto, formando così dei totem di memorie private. Ma se ad un primo sguardo ciò che compone queste serie paiono essere fotografie tratte da un album di famiglia, a uno sguardo più attento emergono figure appartenenti a una memoria collettiva: John Lennon, Yoko Ono, Jackie Kennedy si confondono tra i volti dell’universo privato di Mekas.
Nell’opera “In An Instant It All Came Back to Me” lastre di vetro retroilluminate fanno brillare alcuni frame estrapolati dai video dell’artista: una cascata di ricordi luminosi. Colonna sonora di questo viaggio espositivo, una traccia composta dall’artista, che scandisce il ritmo di fruizione e le pause di riflessione.
Gli scritti di Jonas Mekas concludono la narrazione. Un luogo adibito alla consultazione dell’intera collezione delle sue opere scritte rende ancora più intima la conoscenza dell’artista, poeta, regista, fondatore del New American Cinema Group e altresì creatore dell’ Anthology Film Archive.
Per un ulteriore approfondimento, l’intervista con i curatori Stefano Raimondi e Claudia Santeroni