ATP DIARY

The Tail End of the Tale – Patrizio Di Massimo | T293, Roma

The Tail End of the Tale è la quarta personale di Patrizio Di Massimo negli spazi della galleria t293. Attraverso un nuovo corpus di dipinti a olio, specificamente concepiti per la mostra, l’artista indaga il confine sottile tra realtà e fantasia con una vera e propria mise en abyme, una narrazione nella narrazione, che dilata […]

Patrizio Di Massimo, The Tail End of the Tale, 2021, T293 Rome, 2021 Photo by Daniele Molajoli
Patrizio Di Massimo The Tail End of the Tale, 2021 oil on linen / olio su lino framed: 40.2 × 48.4 cm – Photo by Mark Blower

The Tail End of the Tale è la quarta personale di Patrizio Di Massimo negli spazi della galleria t293.
Attraverso un nuovo corpus di dipinti a olio, specificamente concepiti per la mostra, l’artista indaga il confine sottile tra realtà e fantasia con una vera e propria mise en abyme, una narrazione nella narrazione, che dilata i confini di spazio e tempo, rendendoli discontinui e permeabili.                  

Ambienti domestici, figure familiari all’artista, personaggi ibridi a metà strada tra mondo animale e umano, si alternano davanti agli occhi dello spettatore come in un carosello patinato in cui i colori acidi e le campiture piene definiscono i profili marcati di quell’universo che Di Massimo esplora da tempo. Inizialmente legato al video, all’installazione e alla performance, l’artista ha scelto di privilegiare la pittura come medium elettivo, e con essa il ritratto – genere assai prestigioso nella storia della pittura occidentale e non solo – appropriandosi di un lessico personale e assolutamente riconoscibile, senza mai essere ridondante.                 
Navigando gli interstizi tra realtà e finzione, l’artista rimanda a un universo fittizio che lascia intravedere una variabile infinita di narrazioni. È uno storytelling implicito, pronto a esplodere nei dettagli degli interni, nella descrizione di uno spazio psichico, dei soggetti e delle loro pose. Dai momenti di spensieratezza che caratterizzano la vita familiare – senza celare le tinte fosche che vi si annidano – alle difficoltà della genitorialità e al riferimento a un’intimità che non teme di coprirsi di erotismo – spesso ponendo in questione i consueti ruoli di genere – Di Massimo assume su di sé una molteplicità di punti di vista.

Patrizio Di Massimo, The Tail End of the Tale, 2021, T293 Rome, 2021 Photo by Daniele Molajoli
Patrizio Di Massimo The Price of Motherhood, 2021 oil on linen / olio su lino 180 × 140 cm – Photo by Mark Blower

Il dipinto che dà il titolo all’intera mostra, The Tail End of the Tale, è una conversation piece, ammantata di surrealtà, in cui l’artista rappresenta se stesso e la propria famiglia come fossero i protagonisti di una novella per bambini: il topo, la volpe e la civetta si scambiano sguardi tra loro e vengono ritratti durante un momento di gioco, si mimetizzano e confondono con il racconto, arrivando a mutare la loro fisionomia per ritrovare una dimensione in cui i profili netti svaniscono e la fantasia prende il sopravvento.
In Tea Time, ambientato in un interno descritto con dovizia di particolari – dal tappeto decorato al mobile dipinto -un uomo rivolge i propri piedi al soffitto, poggiando la testa sul pavimento, con gli occhi chiusi: indugiando sulle pieghe dei pantaloni, sulle zone d’ombra e i chiaroscuri dell’incarnato, sulla posa scomposta, Di Massimo ritrae ancora una volta un’atmosfera sospesa e surreale, intenta a carpire un nesso di straordinarietà persino negli aspetti più ordinari.

Se alcuni riferimenti possono essere rintracciati in Otto Dix, George Grosz e Christian Schad, è anche vero che Di Massimo spinge la propria ricerca sul medium a forzare i limiti del referente tradizionale declinandolo con un lessico personale conturbante che oscilla tra onirismo e inquietudine.
Amici, artisti, creature ibride e misteriose, bambini carpiti nell’intensità del guizzo vivace dei loro occhi sono i personaggi che popolano l’universo di Di Massimo, un microcosmo perturbante in cui la finestra, presenza costante in molti dei dipinti in mostra, è un’apertura sul mondo/sui mondi, è il MacGuffin attraverso cui lo spettatore percepisce la propria intima identità voyeuristica. A una realtà ristretta e fin troppo reale, Di Massimo contrappone così una costruzione espansa e una fantasia ben orchestrata, nitida e pungente.

Patrizio Di Massimo, The Tail End of the Tale, 2021, T293 Rome, 2021 Photo by Daniele Molajoli
Patrizio Di Massimo Rye Garden Day Nursery, 2021 oil on linen / olio su lino framed: 144 × 104 cm – Photo by Mark Blower
Patrizio Di Massimo Monkey Business, 2021 oil on linen / olio su lino framed: 32.2 × 26.2 cm – Photo by Mark Blower