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Paola Pivi a Palazzo Strozzi, Firenze

[nemus_slider id=”51144″] Grossi e bambineschi orsi polari color fluo, asini in viaggio su barche, zebre su vette innevate, giaguari tra decine e decine di cappuccini, grandi aerei-giocattolo rovesciati, insiemi di animali tutti bianchi… chiappe al vento con icone del design,...

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Grossi e bambineschi orsi polari color fluo, asini in viaggio su barche, zebre su vette innevate, giaguari tra decine e decine di cappuccini, grandi aerei-giocattolo rovesciati, insiemi di animali tutti bianchi… chiappe al vento con icone del design, cavalli speculari nella Torre Eiffel… isole del mediterraneo in scala 1:1… una collezione infinita di Dalai Lama… fontane di olio, vino o benzina: insomma, il catalogo delle opere che Paola Pivi ha composto in due decenni sembra la descrizione di un mondo alla rovescia dove il piccolo diventa grande, l’eccesso diventa normalità, il mondo animale padroneggia su quello umano, le percezioni controllate diventano immaginazione.

Fedele alla sua poetica spiazzante e giocosa, Paola Pivi ha concepito una nuova opera per Palazzo Strozzi. Dall’11 dicembre il cortile rinascimentale del complesso museale ospita l’opera Untitled: una grande installazione che consiste in una scala gonfiabile e colorata, alta piu? di 20 m. 

Sulla scia di un discorso postmoderno in contestazione con le pratiche abituali e con i logori meccanismi della societa? industrializzata, discorso che intende, dunque, guardare criticamente al mondo televisivo, pubblicitario, telematico e, ancor piu?, meccanizzato ed ottimizzato (-ante), Paola Pivi prende e svuota immagini e oggetti della realta?, rendendoli privi della loro funzione, di ogni apparente significato, di ogni lampante messaggio, per fare di essi metafore, piu? o meno esplicite, di uno stare nel mondo con un’ironia ed un’ambiguita? che altro non sono che i sintomi dello scarto, acutamente vissuto, tra produzione culturale e societa?.

Per il lavoro presentato a Palazzo Strozzi, Paola Pivi ha preso una scala ordinaria, volta alla salita fisica verso l’alto, l’ha svuotata della sua funzione originaria e l’ha modificata ed alterata, creando un oggetto nuovo, lontano ricordo di quello iniziale. Inserita in un contesto rigido, perfettamente prospettico ed equilibrato quale e? Palazzo Strozzi, uno degli emblemi architettonici del Rinascimento fiorentino, la scala parla, con immediatezza ed icasticita?, di disequilibrio, instabilita?, precarieta?, ma insieme di una salita, salvifica ed emozionale, verso l’alto, o verso altro. Questo significante ormai orfano del suo significato, come tante opere della Pivi, cosi? presente e vivo, eloquente, puo? ben essere interpretato con alcune parole rilasciate poco tempo fa dall’artista, evocative e chiare: “Non c’e? nulla da spiegare nella mia arte, quasi sempre e? tutto raccolto nell’emozione del primo sguardo, senza dover aggiungere niente. Ogni volta che bisogna aggiungere spiegazioni mi dispiace un po’, preferisco quando il contenuto e? tutto in cio? che si vede”.

Paola Pivi,   Untitled 2015 - Cortile di Palazo Strozzi,   Firenze
Paola Pivi, Untitled 2015 – Cortile di Palazo Strozzi, Firenze
Paola Pivi,   Untitled 2015 - Cortile di Palazo Strozzi,   Firenze
Paola Pivi, Untitled 2015 – Cortile di Palazo Strozzi, Firenze