La rotonda del Palazzo delle Esposizioni, quello spazio centrale di forma circolare progettato da Piacentini nel 1877, è per il polo contemporaneo romano il luogo per eccellenza di incontro e di dialogo. Ed è proprio in questo ambiente che è stata presentata alla stampa la stagione espositiva 2022 per le sedi dell’azienda speciale PalaExpo, non solo quindi di Palazzo delle Esposizioni, ma anche del MACRO Nizza e del Mattatoio. “Una programmazione” ha affermato Cesare Pietroiusti presidente dell’azienda “che si pone in continuità con le attività svolte fino ad ora”. Come nella sua pratica artistica Pietroiusti preferisce parlare utilizzando il gerundio piuttosto che il participio passato e così descrive la stagione espositiva del polo del contemporaneo come “un facendo basato sull’interdisciplinarità in quanto fattore inevitabile quando si tratta di contemporaneità”. Un intrecciarsi e mescolarsi intesto come incontro non solo tra diversi linguaggi, manche tra differenti realtà – come già accade per la conformazione di PalaExpo con le sue diverse sedi sia fisiche che online – e istituzioni.
E alcune importanti collaborazioni istituzionali saranno proprio al centro delle due mostre previste nel corso dell’anno a Palazzo delle Esposizioni. Ad aprile la rassegna sulla videoarte Il video rende felici (12 aprile – 4 settembre 2022) con la curatela di Valentina Valentini coinvolgerà non solo la sede di via Nazionale, ma anche gli spazi della Galleria Comunale d’arte Moderna. Alla Galleria d’Arte Moderna saranno messe in evidenza le interferenze tra videoarte e cinema, teatro, danza e televisione, e mostrate le opere rappresentative dei principali centri di produzione, mentre il Palazzo delle Esposizioni ospiterà un excursus sulla videoarte intesa come installazione, dagli esordi fino alle ricerche più recenti. La mostra, che ripercorrerà la videoarte dagli anni Sessanta ai Duemila, sarà costruita pensando ciascuno spazio con opere installative e attraversata durata l’apertura da performance e festival.
Altra collaborazione istituzionale sperimentale Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO (18 ottobre 2022 – 22 gennaio 2023) un grande progetto che vedrà impegnati insieme PalaExpo, il MAXXI e la Galleria Nazionale di Arte Antica – Palazzo Barberini e ispirato alla frase pronunciata dal saggio Chirone nel film Medea (1969), che evoca la misteriosa sacralità del mondo: il mondo del sottoproletariato, arcaico, religioso, in netto conflitto con gli eroi di un mondo razionale, laico, borghese. Una mostra unitaria, ma autonoma nelle sue parti che intende essere un progetto di celebrazione, ma anche di esplorazione non solo della figura di Pasolini e del suo lavoro. Il progetto si pone infatti anche come esperimento di curatela e organizzazione istituzionale per “generare una nuova ecologia espositiva per la città”, come l’ha definita Hou Hanru, Direttore Artistico MAXXI.
Gli ampi spazi del MACRO ospiteranno invece progetti rivolti alla ri-scoperta di figure chiave per la cultura. Ad inaugurazione la stagione la mostra The Orbzerver (dal 16 marzo) primo tributo a seguito della scomparsa del leggendario artista e musicista Lee “Scratch” Perry (1936-2021), con opere di Invernomuto, Rammellzee, Ishion Hutchinson, Zadie Xa e Rashiyah Elanga e The Thinking Body, tappa italiana della retrospettiva internazionale sul lavoro dell’artista Cathy Josefowitz (1956-2014), organizzata con Elise Lammer e in collaborazione con Kunsthaus Langenthal e Centre culturel suisse, Parigi. Si continua ad aprile con Cinzia Ruggeri artista e fashion designer che con il suo approccio visionario ha rotto i confini tra il mondo dell’arte e quello della moda e alla quale sarà dedicata ad un’antologica – la prima – che si sposterà poi a Londra al Goldsmiths Centre for Contemporary Art dal titolo Cinzia says….
Proseguiranno in primavera, arricchendosi di nuovi interventi e appuntamenti, le mostre già inaugurate nel mese di febbraio: Farces and Tirades dell’artista Nicolàs Guagnini che sarà successivamente esposta al FRAC Grand Large – Hauts-de-France, Dunkerque, Four Musical Procedures, la mostra in capitoli dedicata all’etichetta Presto!? fondata dall’astro italiano dell’elettronica Lorenzo Senni, che per l’occasione si esibirà in un live che sarà presto annunciato, la mostra sul caso editoriale che ha dato vita a una nuova mitologia di Roma, Remoria, organizzata con l’autore Valerio Mattioli con contributi di Akoi 1 e Vega con Michele Zanotti e che ad aprile ospiterà un confronto dal vivo tra DOM, Claudio Kulesko, Nicola Lagioia e Annalisa Metta, e infine touch, colour and fold della graphic designer Goda Budvytytė con Bernardo José de Souza, ĒTER, Rasa Juškevičiūtė e la performer Ula Sickle. In contemporanea, come prevede la natura interdisciplinare del museo, apriranno mostre dedicate a protagonisti della sperimentazione musicale, con il compositore Egisto Macchi (1928-1992), e del graphic-design, con Julia Born (1975).
Alla città di Roma, e alla proposta di uno sguardo differente su questa, è indirizzata la programmazione estiva che per il direttore Luca Lo Pinto intende come tutta la stagione “guardare la città, ma aprirla a livello internazionale”. Ed ecco allora tra i nomi in cartellone Richard Serra con una mostra che proporrà progetti meno conosciuti dell’artista e legati proprio alla capitale, ma anche una giornata (il 21 maggio) dedicata all’incontro tra i project space romani. All’indagine e all’esplorazione del quartiere e degli spazi stessi del MACRO saranno dedicati gli eventi realizzati in collaborazione con Zero Roma, la rassegna di danza sperimentale Buffalo che prenderà forma anche alle Terme di Diocleziano, e la riproposizione della collaborazione con il festival milanese Terraforma.
Il 7 luglio inaugureranno due progetti espositivi volti alla riscoperta di figure del panorama artistico degli ultimi decenni. La critica, editrice e artista Lisa Ponti, figlia di Giò Ponti, alla quale sarà dedicata anche un’importante prima pubblicazione sostenuta da Italian Council che sarà presentata anche al Musée des Arts Decoratifs di Parigi e al Centre d’Art Contemporain di Ginevra. L’eredità del pittore e attivista Jochen Klein (1967-1997) sarà invece messa in luce attraverso le opere Julie Ault, Thomas Eggerer, Wolfgang Tillmans e Amelie Von Wulffen in una mostra realizzata con la collaborazione della Pinakothek der Moderne di Monaco e il coinvolgimento di Wolfgang Tillmans, rappresentante dell’estate dell’artista.
Nel corso dell’anno saranno inoltre esposte le opere di otto nuovi artisti che si aggiungono ai diciannove già parte di Retrofuturo, la sezione che accresce la collezione del museo guardando alla giovane arte italiana.
A chiudere la stagione in autunno la personale di Diego Perrone un’antologica pensata come un’unica opera prodotta con il sostegno del PAC – Piano per l’Arte Contemporanea del Ministero della Cultura e che entrerà a far parte della collezione del museo di via Nizza, alla quale faranno seguito, spaziando nuovamente tra figure irregolari e da riscoprire e la ricerca delle connessioni tra la sperimentazione artistica contemporanea e l’editoria, la musica e il design, progetti espositivi dedicati a: l’architetto russo di culto Alexander Brodsky (1955), l’artista Philippe Thomas (1951-1995), figura centrale dell’institutional critique, il collettivo multidisciplinare ÅBäke, la musicista Fatima Al Qadiri (1981) anche nota per la creazione di colonne sonore di film tra cui la Palma d’oro Atlantics, l’artista Robert Smithson (1938-1963) e Hanuman books, la casa editrice fondata nel 1986 presso il Chelsea Hotel di New York da Francesco Clemente e Raymond Foye.
Il Mattatoio, infine, si conferma spazio di ricerca e produzione nell’ambito delle arti performative con il progetto Prender-si cura, e i progetti di formazione Riceazione e il Master MAP_PA, Master in Arti Performative di PalaExpo in collaborazione (dopo il Dipartimento di Architettura di Roma Tre) con L’Accademia di Belle Arti di Roma. Ad inaugurare la stagione del rinnovato spazio a pochi passi proprio da una delle sedi dell’Università, la mostra Teresa Margolles. Periferia dell’agonia (24 febbraio – 19 giugno 2022, Padiglione 9b) che supera i confini tra le discipline. Un’installazione ambientale che occupa l’intero padiglione 9B e una serie di azioni che si articolano gradualmente e senza una cadenza regolare durante tutta la durata della mostra, all’interno dello spazio espositivo ma anche nello spazio urbano, con la quale l’artista messicana critica l’incomprensibilità della società contemporanea e un ordine sociale ed economico che rendono normali le morti violente.
Si prosegue con Notturni (16 marzo – 29 maggio 2022, Padiglione 9°) a cura di Maria Laura Cavaliere con la quale l’artista e cineasta francese Clément Cogitore presenta, per la prima volta in Italia, una selezione delle sue più importanti opere video, e Images Are Real (settembre 2022 – gennaio 2023) a cura di Francesco Urbano Ragazzi la retrospettiva su Jonas Mekas che oltre a presentare un’ampia selezione di opere tale da coprire la sessantennale carriera dell’artista, si propone di leggere il lavoro del filmmaker lituano come un esercizio di resistenza alla brutalità umana, una ricerca della felicità che resta necessaria nell’incertezza del presente. Infine Nuove produzioni 2020/2021 per la collezione Roma (20 ottobre 2022 – 22 gennaio 2023) a cura di Francesco Zizola con la quale saranno esposte circa 50 fotografie di quattro grandi fotografi, Alfred Sailand, Antonio Biasiucci, Max Pinkers e Olivia Arthur, scattate a Roma nel corso del 2020 e 2021, una selezione delle quali entrerà a far parte delle collezioni dell’Archivio Fotografico del Museo di Roma.