ATP DIARY

In conversazione con Osservatorio futura | Torino

Osservatorio Futura ha preso vita ufficialmente il 1°settembre 2020 da un’idea di Francesca Disconzi e Federico Palumbo. Si tratta di un progetto che ha come fine quello di unire il digitale e il reale per creare nuove reti e combinazioni...

Osservatorio Futura, 2020 Torino

Osservatorio Futura ha preso vita ufficialmente il 1°settembre 2020 da un’idea di Francesca Disconzi e Federico Palumbo. Si tratta di un progetto che ha come fine quello di unire il digitale e il reale per creare nuove reti e combinazioni all’interno del mondo dell’arte contemporanea.
Attraverso costanti confronti tra giovani “addetti al settore”, l’idea è quella indagare e approfondire in modo critico il lavoro di artisti, spazi espositivi emergenti e nuove pratiche presenti sul territorio nazionale in un’ottica collaborativa e di continua ibridazione.
In un costante dialogo tra digitale e reale, gli approfondimenti prodotti da Osservatorio Futura sono in potenza progetti curatoriali traducibili nel mondo fisico o uno spin off digitale di progetti reali.

Di seguito alcune domande al team del progetto.

Martina Matteucci: Cos’è e come nasce Osservatorio Futura?

Osservatorio Futura: Osservatorio Futura è un’idea che avevamo in cantiere da un po’ e che con il passare del tempo ha preso forma. Capitava spesso di fantasticare su cosa avremmo potuto fare per farci strada nel magico “sistema dell’arte”; aggiungendo pian piano pezzi, siamo giunti alla conclusione che il nostro sarebbe dovuto essere uno spazio ‘punk’ dove poter parlare degli artisti, degli spazi espositivi e dei progetti artistici che reputiamo maggiormente interessanti, senza scendere a compromessi di alcun tipo. L’idea di fondo è quella di unire la critica militante alle potenzialità del web. Ci piaceva l’idea di osservatorio perché rimandava ad una posizione privilegiata dalla quale poter osservare e fare ricerca. Lo stesso nome “Futura” richiama l’astronomia ed è preso in prestito dalla missione che ha lanciato Samanta Cristoforetti nello Spazio. Abbiamo giocato con questa identità spaziale (e sul concetto di Futuro) per cercare di dare una visione ‘altra’ alle ricerche artistiche che selezioniamo e approfondiamo.

MM: Da chi è composto il team?

OF: Il team è composto da giovani critici e curatori under 25. Ci siamo conosciuti tutti in Accademia e ci siamo resi conto che le nostre visioni coincidevano, anche se poi nell’effettivo ognuno ha le sue preferenze in merito ad artisti e ricerche. Siamo in tutto sei (Francesca Disconzi, Federico Palumbo, Lidia Flamia, Matteo Gari, Virginia Valle, Francesca Vitale), ma abbiamo delle rubriche a cadenza mensile e bimensile curate da editor esterni: di fatto, collaborare con altre realtà è una cosa che ci stimola tantissimo, poiché crediamo fortemente nel dono dello scambio, in grado di creare collisioni inedite. D’altronde le rubriche curate da editors esterni si muovono in questa direzione: Vista Sud, gestita da Flavia Malusardi; Club Visioni, a cura di ClubFuturo e Performing the club; Tavola Quadrata curata da Federica Maria Giallombardo.

Osservatorio Futura, 2020 Torino (logo)

MM: Nella vostra mission dichiarate la volontà di indagare e approfondire il mondo dei “giovani addetti ai lavori” dell’arte contemporanea attraverso una modalità ibrida online e offline…potete spiegarci meglio?

OF: Nel manifesto parliamo di “archivio e spazio espositivo fluido” perché ci piace decidere di volta in volta insieme all’artista che taglio dare all’approfondimento sul suo lavoro. Come sottolineiamo nella mission, ci piace l’idea di una continua commistione tra lo spazio fisico e lo spazio virtuale: tutto quello che esiste in formato digitale, può potenzialmente concretizzarsi in mostre, talk, eventi… Stiamo inoltre progettando delle esibizioni che mettano in contatto artisti e spazi con i quali stiamo lavorando. Viceversa, abbiamo in programma spin-off digitali ed eventi collaterali di mostre realizzate all’interno degli spazi espositivi. Quando parlavamo dell’essere punk intendevamo anche questo: non porsi mai limiti formali. Stiamo sperimentando anche l’utilizzo di piattaforme digitali ancora poco indagate dall’arte, come ad esempio Twitch, che è prettamente legata al gaming. Non crediamo di essere i primi a farlo, ma questo tipo di ricerca ci diverte e ci stimola parecchio.

MM: Quali progetti e collaborazioni avete in programma nei prossimi mesi?

OF: Nei prossimi mesi abbiamo in mente un po’ di progetti che faranno capire definitivamente la direzione che intendiamo prendere. Stiamo collaborando con tanti artisti, curatori e spazi che si sono fidati di noi quando esisteva solo l’idea: mettere tutto l’impegno possibile in ciò che andremo a realizzare, ci sembra il minimo per ringraziarli! Siamo partiti da casa nostra, Torino, e da realtà che conoscevamo e sentivamo affini a noi (Associazione Barriera, Club Futuro, Performing the Club, per citarne alcuni…) si sono create sinergie interessanti che speriamo di coltivare e fare evolvere nel tempo. Al momento stiamo collaborando con realtà molto diverse tra loro come il Museo della Fantascienza — MUFANT di Torino o Spazio Eclissi di Milano (un progetto dedicato all’incontro tra gli artisti e le aziende)… Insomma, anche in questo caso non ci poniamo alcun limite!

Sistema memartistico italiano
Team Osservatorio Futura, 2020, Torino