Varcata la porta al terzo piano della Manica Lunga ciò che sorprende è l’oscurità più profonda, un abisso nero fulmineamente squarciato dai bagliori e dalle forme geometriche di Navigation star for utopia, un’opera avveniristica sospesa nel vuoto che illumina lo spazio circostante come un’esplosione stellare, silente e luminosa.
Si apre in questo modo la mostra Orizzonti tremanti ideata da Olafur Eliasson (Copenhagen, 1967), e a cura di Marcella Beccaria. Il progetto, vincitore del PAC2021- Piano per l’Arte Contemporanea -promosso dalla Direzione Creatività Generale del Ministero della Cultura nell’ambito 2 dedicato alla produzione, è in esposizione fino al 26 marzo 2023.
Come lampi fragorosi che si diramano nella notte, seguiamo suoni e riflessi colorati che si susseguono nello spazio quasi a ritmo danzante, esplorando una dopo l’altra le installazioni intitolate: Your curious kaleidorama, Your power kaleidorama, Your self-reflective kaleidorama, Your hesitant kaleidorama, Your memory of the kaleidorama e Your living kaleidorama.
Quelle in mostra sono tutte opere attuali che caratterizzano, fin dagli anni novanta, la pratica dell’artista e che in questa occasione acquisiscono una duplice narrazione scindibile nei termini caleidoscopio e panorama, trovando unità semantica ed espressiva nella parola kaleidoramas. Il percorso espositivo è costellato da strutture complesse, corpi singoli, assestanti e cuneiformi, disposti a differenti angolazioni all’interno dei quali si aprono suggestioni visionarie, riverberi infiniti che amplificano continue riflessioni sull’idea di immagine, di spazio, sul concetto di energia e sull’interconnessione tra mente e corpo.
Dentro le macchine sensoriali di Eliasson, nate delle ricerche compiute nel suo studio a Berlino, emerge anche il principio di non località, una teoria del campo quantico secondo la quale un oggetto può essere nello stesso momento sia qui, che là. Quindi anche una forza può essere attuata contemporaneamente sia in un luogo che in un altro, così come due corpi possono essere distanti, ma uniti, correlati e inseparabili. Un processo fisico per ipotizzare che lo spazio, come noi lo percepiamo oggi, potenzialmente non esiste, poiché siamo e viviamo dentro un’eterna illusione ottica.
Questi raffinati sistemi di lenti, superfici specchianti, forme e proiezioni luminose interagiscono con la natura dell’essere umano e amplificano la proporzione del tempo tra la velocità di comunicazione visiva e quella istantanea. La mostra si trasforma in un’opportunità, in un momento interdisciplinare tra arte e scienza e che pone il visitatore in uno stato di equilibro e sospensione, in una sovrapposizione di stato fisico e mentale, esperire la connessione in uno stesso momento e attraverso la meraviglia dell’artificio, di due processi figurativi reali e immaginari a prescindere dalla distanza che abbiamo tra di essi.
Olafur Eliasson: Orizzonti tremanti
A cura di Marcella Beccaria
Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea
3 Novembre 2022 – 26 Marzo 2023