Noutoupatou, Mondes caribéens en mouvement è il titolo della nuova collettiva allestita presso la A plus A Gallery di Venezia che esplora la poetica e la pratica di tre giovani artisti provenienti dalla scena caraibica: Flavio Delice, Samuel Gelas e Shamika Germain. La mostra, sostenuta dall’Institut français e dalla Direction des affaires culturelles de la Martinique, viene inaugurata in concomitanza alla chiusura di Biennale, rispondendo al filo conduttore di Foreigners Everywhere con Noutoupatou, parola creola che significa “noi siamo dappertutto”. Il progetto, a cura di Paola Lavra, antrolopologa e docente al Campus Caraïbéen des Arts e diplomata alla School for Curatorial Studies Venice, in collaborazione con May Clementé, direttrice della Galerie École del CCA, è cominciato con un periodo di residenza a Venezia, occasione in cui i tre artisti hanno potuto rapportarsi con la città e il suo essere isola, arcipelago, instaurando relazioni e connessioni con le proprie radici. Parte integrante del progetto, inoltre, la masterclass con l’artista franco-caraibico Julien Creuzet, rappresentante del Padiglione Francia a Biennale Arte 2024. Sulla scia di questi momenti di incontro e scambio con la città e i suoi artisti, la mostra espone sia opere di repertorio che opere inedite, realizzate nel corso della residenza veneziana.
La curatrice Paola Lavra è riuscita attraverso la sua formazione da antropologa, che ha dovuto destrutturare e ricomporre come curatrice, a dar vita ad un’esposizione che è essa stessa arcipelago, in cui i singoli artisti formano delle isole da esplorare, espressione di individualità ma allo stesso tempo interconnesse e relazionate. La grande vetrina della galleria accoglie il visitatore presentando opere di tutti e tre gli artisti coinvolti, per poi proseguire approfondendo, singolarmente, i lavori di ciascuno, legati tra loro da due filoni di ricerca: la migrazione e l’essere “Tout monde” e l’infanzia.
Flavio Delice, artista haïtiano-guyanese, esplora i propri ricordi di bambino alla ricerca della terra natale mai vissuta, Haiti. Nelle sue tele e sculture, realizzate con materiali da recupero, l’artista costituisce una vera e propria “etnografia dei paesaggi”, evocando un immaginario poetico ed artistico nato non da ricordi diretti ma da racconti e testimonianze di haïtiani in fuga.
L’universo dei bambini e il mondo dell’infanzia è presente anche nelle gigantesche e coloratissime tele dell’artista guadalupéense Samuel Gelas, che rappresenta, attraverso irriverenti e toccanti ritratti di gruppo, la società antillana. I suoi dipinti sono popolati da bambini, animali e simboli della società occidentale e capitalista: un vero e proprio bestiario in cui tutto si mescola, si confonde e convive, espressione di una società ibrida frutto della collisione tra multiculturalismo e mondializzazione.
L’infanzia e la migrazione è, infine, al centro della ricerca, toccante, intima e brutalmente sincera, dell’artista Shamika Germain. Attraverso dipinti, sculture e installazioni, l’artista esplora la sua migrazione: quella di bimba affidata presso istituti pubblici e famiglie d’adozione, i cosiddetti “Barrel childs” giamaicani. Materiali duri, come ferro e cemento, si contrappongono alla lana e al vetro soffiato, nel proliferare di seni materni che rivivono nei dipinti e nelle sculture, simbolo di un affetto perduto ma mai dimenticato.
Noutoupatou, Mondes caribéens en mouvement è un viaggio nell’immaginario poetico, colorato, vivace, toccante, ibrido e melanconico di artisti provenienti da mondi lontani, ai più sconosciuti. Un viaggio da affrontare per interrogarsi e interrogarci sul passato coloniale, sulla decontrazione progressiva del paradigma della società occidentale e sull’identità plurale e contraddittoria che oggi noi tutti affrontiamo per giungere a nuovi paradigmi di pensiero e azione. Noi siamo dappertutto.
Noutoupatou, Mondes caribéens en mouvement
A cura di Paola Lavra
Artisti: Flavio Delice, Samuel Gelas e Shamika Germain
A plus A Gallery
Fino al 18 gennaio 2025