New Art Books to Read #1 – Artphilein
Al mare, in montagna, in campagna o nel silenzio delle città vuote, l’estate è sempre un buon momento per recuperare quelle letture rimandate o sospese durante l’anno per i troppi impegni e il poco tempo. Per questo nelle prossime settimane, con le gallerie chiuse, le mostre nei musei prossimi al disallestimento prima della nuova stagione e la pausa estiva dei festival, ATPdiary ha coinvolto alcune case editrici per segnalare ai propri lettori alcune letture imperdibili.
New Art Books to Read è la rubrica da sfogliare sotto il sole per scoprire i titoli del momento sul mondo dell’arte e non solo. A consigliarli sette case editrici (Artphilein, Corraini, Humboldt Books, Joahn & Levi, Mousse, Nero editions e Postmedia books) eccellenze del mondo editoriale nazionale e internazionale. Tre o quattro titoli per ciascun editore, nuove uscite e titoli che non possono mancare tra gli scaffali, per esplorare il mondo dell’arte e la sua storia, i suoi personaggi, le sue tematiche e le sue tendenze.
Ad inaugurare la rubrica è Artphilein, casa editrice nata nel 2013 a Lugano da Artphilein Foundation per rafforzare un legame e un impegno verso gli artisti attraverso la realizzazione di libri d’artista e fotolibri che nascono dalla stretta collaborazione con gli artisti stessi, spesso alla loro prima esperienza editoriale.
Pietro Bologna; Angelo Lumelli — Ettaro
Fotografie: Pietro Bologna – Testi: Angelo Lumelli – Graphic design: Pietro Bologna – Italiano, inglese – Edizione in 300 copie, numerate e firmate dall’artista – Formato: 22 x 22 cm – Pagine: 120 – Anno di pubblicazione: 2022 – ISBN: 9791280830043 – SFr 40 (€40 circa)
Ettaro è un diario quotidiano che non prevede selezioni. Un diario d’immagini latenti.
Durante la sua mattutina passeggiata col cane, da diversi anni, quasi fosse un ossessivo rituale, Pietro Bologna viene sorpreso da silenziosi appelli, invisibili riflessi di luce che impongono una minima reazione, che ha nel sacrificio – come rinuncia – la sua salvezza.
Angelo Lumelli, destinatario tra pochi del “buongiorno del mattino” di Pietro – le fotografie sono scattate con un cellulare e subito inviate – ha risposto con i testi raccolti in questo libro.
Sonia Lenzi — Looking for My Daughters. A book of love and worries.
Fotografie e testi: Sonia Lenzi – Editing e design: Sonia Lenzi – Graphic design: Sara Murroni – Inglese – Edizione in 250 copie – Formato: 23 x 16 cm – Pagine: 88 – Anno di pubblicazione: 2022 – ISBN: 9788894518641 – SFr 55 (€ 55 circa)
“All’improvviso le mie figlie sono cresciute e sono scomparse dalla mia vita: non fisicamente, ma emotivamente. Quindi non potevo aiutarle come avrei voluto, né proteggerle dalla violenza che è così presente e percepibile nelle nostre vite”.
Sonia Lenzi ritrae le giovani donne incontrate passeggiando lungo il Regent’s Canal, Londra, e con esse le paure di una madre che vede le sue figlie diventare donne adulte, proprio in questi anni caratterizzati da incertezza ed evoluzione. Una madre può insegnare tutto ciò che sa e preparare al meglio le sue figlie ad affrontare le difficoltà, ma trasmettere l’esperienza e la consapevolezza dei pericoli del mondo è più complicato. La sfida di affrontare gli ostacoli, spesso è resa ancora più insormontabile proprio perché si è donne, soprattutto in questi tempi di cambiamenti climatici, pandemia, sessismo, discriminazione, instabilità economica e politica e, in Inghilterra, di effetti della Brexit.
Phumzile Khanyile — Plastic Crowns
Fotografie e testi: Phumzile Khanyile – Graphic design: Sara Murrone – Supervisione editoriale: Giulia Brivio – Inglese – Edizione di 250 copie – Formato: 21.5 x 18 cm – Pagine: 90 – Anno di pubblicazione: 2022 – ISBN: 9791280830067 – SFr 45 (€ 45 circa)
“Plastic Crowns è iniziato con me che cercavo di vedere la casa di mia nonna in modo diverso, rubando momenti per fotografarmi, mentre lei era in chiesa. Cosa accadrebbe se mi ricreassi?
Plastic Crowns nasce dall’idea di prendere un ornamento percepito come “prestigioso”, come una corona reale o di un concorso di bellezza, e trasformarlo in un oggetto che chiunque può acquistare e usare per incoronare se stessa. Vado oltre i tragici confini di ciò che mia nonna considererebbe una “brava donna”, sondando idee stereotipate di genere, preferenza sessuale e relativi stigmi e la loro rilevanza nella società contemporanea.
Mettere il velo e un vestito di chiffon sopra la mia macchina fotografica ha imitato la sensazione della pellicola, ma mi ha anche permesso di vedere lo spazio in modo diverso, sconvolto, per riecheggiare quello che già sentivo”.
