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Negus by Invernomuto

[nemus_slider id=”55905″] Al cinema Beltrade di Milano, fino all’11 maggio, è possibile vedere il lungometraggio Negus degli Invernomuto.  Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi ci avevano già dato un assaggio di questa loro impresa un paio di anni fa, con la partecipazione al...

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Al cinema Beltrade di Milano, fino all’11 maggio, è possibile vedere il lungometraggio Negus degli Invernomuto.  Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi ci avevano già dato un assaggio di questa loro impresa un paio di anni fa, con la partecipazione al Premio Furla 2013. Ora sono riusciti a completare il loro progetto — frutto di viaggi tra Italia, Etiopia e Giamaica — che ha origine proprio dalla cittadina dove sono nati, Vernasca: un paese in provincia di Piacenza dove sono ancora vivi i racconti riguardanti un “rito” svoltosi nel 1936 per vendicare la morte di un soldato durante la missione di conquista dell’Etiopia da parte dell’Italia fascista. In quest’occasione fu realizzato un falò in cui venne bruciata l’effige del Negus Haile Selassie I, ultimo imperatore d’Etiopia e messia del Rastafarianesimo, culto sviluppatosi in Giamaica negli anni ’30. Da questo momento “negus” si è infiltrato nel linguaggio dialettale del luogo, indicando una sorta di schlemiel alla Svevo.

Ecco, a partire da questo fatto prende corpo il film Negus, un contro-rituale filmico in cui si attua una miscela di linguaggi e stili diversi, dal documentario all’intervista, dalla fiction alla pura invenzione. Non si vuole narrare una storia o fare un memoriale audiovisivo di un evento, ma comporre un lavoro artistico che faccia della musica il punto di vista, la lente, lo starting point da cui condurre l’intero racconto. L’ambientazione è un misto tra Etiopia (in particolare Shashamane, una delle più antiche comunità rasta della nazione), Giamaica (di cui si inscena soprattutto il clima musicale) e l’Italia del paese natale degli artisti. I confini territoriali vengono confusi ed eliminati, creando uno scorcio geografico volutamente misto, in cui si passa dai ricordi degli anziani del paesino italiano, alle testimonianze di persone della comunità rasta etiope, alle memorie del fratello del Negus, alle scene giamaicane, …

Non c’è quasi nulla di reale, ma ci si vuole “divertire con gli oggetti culturali” (Invernomuto) e creare un connubio di storie vere, semi-vere e non vere o mostrare le tante versioni di una stessa storia. La finzione messa in scena, però, non è un fatto di parola o di discorso, ma è tutta inscritta nel modo d’aggiustare le scene e di montare le diverse interviste, tant’è vero che chi prende parola non dice nulla di falso né interpreta un personaggio, ma dichiara spontaneamente quello che pensa.

Dopo dichiarazioni, rappresentazioni di luoghi, memorie sul Negus, intrecci di musiche, fermo-immagine di leoni si arriva alla vera e propria parodia del rito, condotta da Lee “Scratch” Perry, figura leggendaria della musica contemporanea, inventore della musica dub e precursore del reggae.

NEGUS

film, 70′

scrittura, direzione, montaggio Invernomuto | produzione Luca Legnani/999 Films | soundtrack Duppy Gun Productions | con Congo Ashanti Roy, King Kong, Ilabash, Carmelo Ghebre Selassie, Stephen Stewart, Afifa Aza, Kuri “The Farmer”, Sahara Benji, Ras Marlon, Lee “Scratch” Perry | sound recordings, sound mix Lorenzo Dal Ri | line producer Taliesin Gilkes-Bower | realizzato con il sostegno di MiBAC Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lazio, Ethiopian Airlines, Indiegogo, Istituto Italiano di Cultura Addis Abeba, Novara Jazz, Milano Film Festival | grazie a Marsèlleria, ar/ge kunst, Museion

Invernomuto,   Negus,   video still
Invernomuto, Negus, video still
Negus Production Stills ph Taliesin Gilkes–Bower
Negus Production Stills ph Taliesin Gilkes–Bower