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Nathalie Du Pasquier. Fermata Sospesa

Oltrepassata la soglia di ingresso di Apalazzo gallery, apre le danze di Fermata Sospesa una sorta di altare su cui troneggia un grande mattone forato sopra un dipinto su MDF. Dipinto e costruzione, oggetto e pittura, questo angolo visuale è uno fra vari esempi di associazioni continue e geometriche. Non figurativo o astratto, design o […]

Nathalie Du Pasquier, ‘Fermata Sospesa’, installation view, 2024, APALAZZOGALLERY. Courtesy the Artist and APALAZZOGALLERY. Photo: Alice Fiorilli

Oltrepassata la soglia di ingresso di Apalazzo gallery, apre le danze di Fermata Sospesa una sorta di altare su cui troneggia un grande mattone forato sopra un dipinto su MDF. Dipinto e costruzione, oggetto e pittura, questo angolo visuale è uno fra vari esempi di associazioni continue e geometriche. Non figurativo o astratto, design o arte. Piuttosto l’esigenza di produrre qualcosa di nuovo, a cui etichette classiche non sono volutamente applicate.
Nathalie Du Pasquier (Bordeaux, 1957) vive a Milano dal 1979. Negli anni Ottanta ha lavorato come designer, creando tessuti, architetture immaginarie, superfici e oggetti rari. È stata membro fondatore di Memphis (11.12.1980), le cui forme in bilico tra pop e ironico classicismo sono presenti nelle sue opere pittoriche. Dal 1987 la pittura è diventata la sua attività principale. La sua arte espositiva e pittorica di scardina regole e aspettative, dell’arte e non solo. Già in Campo di Marte lei aveva associato “quadri molto vecchi con quadri di adesso, quadri figurativi con quadri astratti, tele con carte stampate, quadri con elementi dipinti sul muro”, trovando quella che Luca Lo Pinto aveva definito “l’armonia nell’anarchia” (Luca Lo Pinto, “Alè!!” in Nathalie Du Pasquier, RO-Sé – A book as a bridge, Sternberg Press, London 2022). 
Nella sala superiore di Apalazzo gallery è presentata una collezione di costruzioni, costellazione di volumi che incorporano modelli in legno con inserti di pitture e mattoni (l’unico elemento non astratto nella costruzione). Le composizioni sono edificazioni ibride, rinascite, riusi, riletture progettuali, in cui vengono introdotti nuovi elementi. Spesso geometrie semplici o modulari. Torri, totem, frammenti di arredi. La componibilità essenziale di questi display ricorda inevitabilmente le pratiche del design. Anche se questi volumi scultorei sono concepiti per essere visti frontalmente.

Nathalie Du Pasquier, ‘Fermata Sospesa’, installation view, 2024, APALAZZOGALLERY. Courtesy the Artist and APALAZZOGALLERY. Photo: Alice Fiorilli
Nathalie Du Pasquier, ‘Fermata Sospesa’, installation view, 2024, APALAZZOGALLERY. Courtesy the Artist and APALAZZOGALLERY. Photo: Alice Fiorilli

Sul lato opposto della sala una lunga striscia di dipinti alti 50 cm si estende lungo la parete in un’unica sequenza. I dipinti sono stati storicamente lo step artistico primario di Nathalie Du Pasquier poi diventato geometria e display (dal 2008). I soggetti dei quadri somigliano a viste prospettiche, disegni tecnici semplificati, in cui vista e pianta sì fondono anche attraverso una palette di colori che ha delle costanti: rosso, nero, carta da zucchero, beige, ocra, salvia, grigi. Nessuna traccia di “nature morte dipinte dal vero dopo essere state assemblate su piani, mensole, tavoli” (Op. cit.). Ma è esplicita la sostituzione di oggetti quotidiani con modelli geometrici semplificati.
Il quadrato, il rettangolo, la griglia, l’angolo prospettivo (volume bidimensionale). Sono dettagli. In pitture dalle dimensioni contenute, che si espandono spazialmente in parallelepipedi, modellini in legno, mattoni. Installazioni di un’idea, di un colore spaziale che è una protrusione spigolosa di volumi. Estensioni su più livelli, che hanno come base una deriva geometrica differenziata di piedistallo. Poche sono le curve. In questa immagine nell’immagine nell’immagine che poi si estende. Oltre. Attraverso cilindri, triangoli, cubi, coni. Oggetti su oggetti su oggetti su geometrie. Appoggiate con ordine. In equilibrio. Nel pieno controllo di mock up tridimensionali.
È questa la fermata sospesa. Sulla banchina attendiamo un treno, che invece prosegue la sua corsa. La nostra attesa disattesa è l’immagine scelta da Du Pasquier per definire ciò che è il suo lavoro oggi. Uno spazio di osservazione esteso in costruzione.

NATHALIE DU PASQUIER
FERMATA SOSPESA

23 March – 18 May 2024
APALAZZOGALLERY, Brescia

Nathalie Du Pasquier, ‘Fermata Sospesa’, installation view, 2024, APALAZZOGALLERY. Courtesy the Artist and APALAZZOGALLERY. Photo: Alice Fiorilli
Nathalie Du Pasquier, ‘Fermata Sospesa’, installation view, 2024, APALAZZOGALLERY. Courtesy the Artist and APALAZZOGALLERY. Photo: Alice Fiorilli