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Mutating bodies, imploding stars | OGR, Torino

“Essere corpi in trasformazione sotto un cielo che implode, riflettere sulla mutazione dell’essere umano all’interno di ecologie complesse, a partire da concetti cari all’eco-femminismo e alla teoria degli affetti.” Queste le intenzioni su cui si fonda la mostra mutating bodies, imploding stars | mutanti, sotto un cielo che implode a cura di Samuele Piazza, che […]

Installation view of mutating bodies, imploding stars at OGR Torino, 2023. Ph. Andrea Rossetti: Héctor Chico per OGR Torino. Courtesy OGR Torino

“Essere corpi in trasformazione sotto un cielo che implode, riflettere sulla mutazione dell’essere umano all’interno di ecologie complesse, a partire da concetti cari all’eco-femminismo e alla teoria degli affetti.” Queste le intenzioni su cui si fonda la mostra mutating bodies, imploding stars | mutanti, sotto un cielo che implode a cura di Samuele Piazza, che anima il grande complesso industriale delle OGR – Officine Grandi Riparazioni. Il progetto, che ha preso avvio il 6 settembre, si conclude con la performance di Alex Baczyński-Jenkin, negli spazi del Binario 1 Us Swerve (venerdì 15 settembre – dalle 18 alle 20 e sabato 16 e domenica 17 settembre dalle 15 alle 17).

Nell’ampio spazio del Binario 2 sono ospitate le opere di Eglė Budvytytė, Guglielmo Castelli e Raúl de Nieves: un dialogo a tre voci, in cui media differenti e prospettive soggettive si ibridano tra loro innescando una collisione tra tempo astronomico e tempo biologico.
“Ciao, sono un cyborg, un simbionte, un alieno non binario…sono un confine tra pietra e interlligenza animale” recita la canzone Song for the compost di Eglė Budvytytė, da cui trae ispirazione il titolo della mostra.
Mentre la prospettiva antropocentrica collassa su sé stessa, ci si domanda come sia possibile ridefinire il concetto di uomo e il suo rapporto con l’alterità. Quale sarà la nuova fisionomia dell’essere umano? Come prospettare forme non gerarchiche di coesistenza con il pianeta? In natura sono diverse le strategie attraverso le quali esseri animali, vegetali e microrganismi creano rapporti di mutuo supporto al fine di contribuire alla reciproca sopravvivenza. Allo stesso modo  la comunità umana, davanti a congiunture storiche complesse, può cercare nell’altro-da-sé un’ipotesi per ridisegnare il proprio futuro. I contorni dei corpi si sfumano, si trasformano, si intrecciano riscrivendo le geografie del sé in un nuovo spazio di compromesso tra l’Io umano e il mondo. 

Attraverso opere che spaziano dalla pittura alla performance, dalla scultura alla video installazione, l’ipotesi espositiva ideata da Samuele Piazza mette in luce l’interazione tra soggettività artistiche, teorie scientifiche e speculative, narrativa fantascientifica e poesia queer per esplorare il potere della permeabilità nelle relazioni tra i corpi e gli ambienti che essi abitano. 

Installation view of mutating bodies, imploding stars at OGR Torino, 2023. Ph. Andrea Rossetti: Héctor Chico per OGR Torino. Courtesy OGR Torino

Nell’atmosfera crepuscolare del binario le sculture di Raúl de Nieves (Messico/Stati Uniti) fluttuano come spiriti incarnati, ornati di perline e piume colorate. In una contaminazione di materiali e iconografie che attingono dal folklore messicano, dal sincretismo tra antica cultura precolombiana e cattolicesimo, quanto dall’estetica queer della nightlife newyorkese, le creature che abitano la mitologia personale dell’artista ci trasportano in una dimensione dove è possibile ridisegnare la propria identità, riconnettendosi al proprio passato personale e ancestrale. In queste coloratissime opere scultoree le trasfigurazioni offerte dalla qualità cangiante dei tessuti, dal travestimento e dall’ambiguità delle forme, diventano ricerca, oltre che affermazione, di identità.  

I quadri di Guglielmo Castelli (Italia) sono caratterizzati da raffinate quanto claustrofobiche composizioni abitate da figure ibride surreali, esseri fitomorfi o marionette disarticolate, che rivelano insieme la fragilità del corpo e la tensione verso infinite possibilità di trasformazione. Le atmosfere dipinte evocano la letteratura per bambini e ci introducono in un mondo sospeso tra il tempo immaginario della fiaba e quello concreto del corpo in cambiamento, nella fase in cui avviene il feroce compromesso tra il mondo dell’infanzia e la vita adulta.

Al termine dello spazio espositivo il video di Eglė Budvytytė (Lituania/Paesi Bassi) Song for the Compost, Mutating Bodies Imploding Stars – realizzato in collaborazione con Marija Olšauskaitė e Julija Steponaitytė – già presentato all’ultima Biennale di Venezia, Il Latte dei Sogni. Il testo, da cui trae spunto il titolo della mostra, si riferisce tanto alla teoria dell’endosimbiosi di Lynn Margulis – l’interazione e la cooperazione tra organismi – quanto al mondo speculativo della scrittrice di fantascienza Octavia E. Butler, i cui testi stravolgono la gerarchia antropocentrica attraverso tropi di ibridazione e simbiosi. Immerso in un territorio incontaminato, tra le foreste e le dune sabbiose della Penisola di Neringa in Lituania, il video di Budvytytė diffonde il canto di un’umanità neonata, appena risorta dal ventre della terra. I performer si alternano in movimenti liquidi e lenti, attraverso una ricerca fisica mista di simbiosi e scoperta. Si immergono nell’acqua, strisciano e si intrecciano tra loro sperimentando le diverse coreografie di un incontro generativo.

Accompagna l’inaugurazione della mostra la sound performance di Ramona Ponzini negli spazi del Duomo: Oroshi • Asobi • Okuri, un live ispirato alla tripartizione delle feste nipponiche tradizionali. L’impianto sonoro costruito sulla ripetizione come azione rituale, si serve di ritmiche noise dall’andamento ondulatorio e vibrante, per stabilire una dimensione d’ascolto collettivo. 

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Performance di Alex Baczyński-Jenkins
Venerdì 15 settembredalle 18 alle 20 e sabato 16 e domenica 17 settembre dalle 15 alle 17la mostra accoglierà negli spazi del Binario 1 Us Swerve, performance diAlex Baczyński-Jenkins. In Us Swerve, performer sui pattini orbitano l’uno intorno all’altro mentre recitano, remixano e riformulano frammenti di poesia che meditano sul tema del desiderio. Questa “partitura” coreografica polifonica è perennemente alterata dai movimenti, dagli atteggiamenti e dagli affetti dei performer. Man mano che questi circolano, iniziano a canalizzare un archivio queer di versi e citazioni, includendo riferimenti a poesie di scrittori come Essex Hemphill, Eileen Myles e Langston Hughes. Queste articolazioni del desiderio e la sensualità della ripetizione danno il via all’azione dei pattinatori, creando un tableau nel quale muoversi

Guglielmo Castelli, Settle the bill with the rest of the world, 2021, Courtesy the Artist – Oil on canvas, 60×80 cm, 2022. Courtesy the Artist
Eglė Budvytytė, Songs, 2020 – Courtesy the artist – Eglė Budvytytė in collaboration with Marija Olšauskaitė and Julija Lukas Steponaitytė Still from ‘Songs from the compost: mutating bodies, imploding stars’, 2020, 4K video, 28 min Image courtesy of the artist
Alex Baczynski-Jenkins, Us Swerve – Credit: Alex Baczynski-Jenkins, Us Swerve (2014). Performance at Swiss Institute, New York, 2016. Courtesy: the artist. Photo: Daniel Pérez