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Michele Lombardelli | Sequenza dissonante | Galleria A+B, Brescia

A due anni dall’ultima personale, Michele Lombardelli ritorna alla galleria A+B con una nuova serie di lavori che rappresentano una decisa svolta del suo percorso. Innanzitutto la grande dimensione, scelta inedita per un artista che ha sempre privilegiato una scala ridotta e intima per dare espressione alla sua ricerca che si concentra sul segno inteso […]

Exhibtion view Michele Lombardelli - Dissonant sequence
Exhibtion view Michele Lombardelli – Dissonant sequence – Courtesy A+B Brescia e l’artista

A due anni dall’ultima personale, Michele Lombardelli ritorna alla galleria A+B con una nuova serie di lavori che rappresentano una decisa svolta del suo percorso. Innanzitutto la grande dimensione, scelta inedita per un artista che ha sempre privilegiato una scala ridotta e intima per dare espressione alla sua ricerca che si concentra sul segno inteso come sintesi estrema, una sorta di pre-scrittura formale destinata a rimanere inevitabilmente in potenza, senza poter mai diventare alfabeto e quindi impossibilitata a trasformarsi in figurazione. Qui Lombardelli si spinge al limite attraverso un processo di «esfoliazione progressiva» – come scrive giustamente Alfredo Sigolo nel testo critico – slegandosi da ogni possibile referenza esterna e dando al segno valore di presenza all’interno di un campo di pura potenzialità.
Nelle grandi tele – ciascuna di 180×140 cm – le partizioni articolano la superficie formando una sequenza dissonante, come dice tautologicamente il titolo della mostra. Una partitura ritmica disarmonica che rimanda idealmente alle analoghe disarmonie sonore che Lombardelli insegue musicalmente con il progetto Untitled Noise insieme a Luca Scarabelli. I segni, come i suoni, sono frammentari e la loro voluta incompiutezza denota la volontà di negare la possibilità di rappresentare e, di conseguenza, di narrare.

Exhibtion view Michele Lombardelli - Dissonant sequence - Courtesy A+B Brescia e l’artista
Exhibtion view Michele Lombardelli – Dissonant sequence – Courtesy A+B Brescia e l’artista

La pittura quindi è nuda, come lo sono queste geometrie anomale che fluttuano senza gravità e senza orientamento all’interno di un limbo fatto di campiture grigie dove tutto, apparentemente fermo, osservato da un punto di vista ravvicinato si rivela essere sottilmente instabile. Un’indeterminatezza metaforica e reale data dall’imprecisione della stesura che, tutt’altro che piatta, vibra grazie alle successive sovrapposizioni ottenute con nuovi espedienti tecnici quali rulli e imprimiture al posto del pennello, usato solo per la grande forma nera centrale in Senza Titolo (tempera e acrilico su lino, 2018). L’esperienza è quella del perdersi in una molteplicità irriducibile che trova la sua massima sintesi nella scultura Senza Titolo (ceramica smaltata, 2018) accampata come segno muto nello spazio. Un grado zero che, come un punto, allude a un a capo: con la consapevolezza della impossibilità di comunicare l’artista rivendica la necessità di tentare comunque di rompere il silenzio.

Exhibtion view Michele Lombardelli - Dissonant sequence - Courtesy A+B Brescia e l’artista
Exhibtion view Michele Lombardelli – Dissonant sequence – Courtesy A+B Brescia e l’artista
Michele Lombardelli, senza titolo, 2018, ceramica smaltata, 91x14x1cm - - Courtesy A+B Brescia e l’artista
Michele Lombardelli, senza titolo, 2018, ceramica smaltata, 91x14x1cm – – Courtesy A+B Brescia e l’artista
Michele Lombardelli - Dissonant sequence  - Courtesy A+B Brescia e l’artista (detail)
Michele Lombardelli – Dissonant sequence – Courtesy A+B Brescia e l’artista (detail)
Michele Lombardelli - Dissonant sequence  - Courtesy A+B Brescia e l’artista (detail)
Michele Lombardelli – Dissonant sequence – Courtesy A+B Brescia e l’artista (detail)