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Michelangelo Pistoletto. Molti di uno | Castello di Rivoli

“L’arte, e me ne sono accorto nella mia maturazione, è l’energia che mette in moto la dinamica del pensare e dell’agire”, scrive Michelangelo Pistoletto nel suo ultimo libro La Formula della Creazione. Una vita consacrata all’arte quella del pittore e scultore piemontese, ma non solo perché le innumerevoli iniziative da lui promosse toccano ogni ambito […]

Venere degli stracci (Venus of the rags), 1967 riproduzione di Venere classica in cemento ricoperto di mica, stracci, Venere 130 x 40 x 45 cm; installazione 150 x 280 x 100 cm – Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli- Torino in comodato da Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT

“L’arte, e me ne sono accorto nella mia maturazione, è l’energia che mette in moto la dinamica del pensare e dell’agire”, scrive Michelangelo Pistoletto nel suo ultimo libro La Formula della Creazione. Una vita consacrata all’arte quella del pittore e scultore piemontese, ma non solo perché le innumerevoli iniziative da lui promosse toccano ogni ambito della vita sociale e diventano un importante strumento per incoraggiare la collettività al dialogo. Oggi, nell’anno in cui ricorre il suo novantesimo compleanno diverse istituzioni hanno reso omaggio all’artista dedicandogli mostre ed eventi. Il Castello di Rivoli celebra l’avvenimento con una nuova retrospettiva, Molti di Uno, che resterà aperta al pubblico fino al 25 febbraio 2024.
L’esposizione curata da Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria ripercorre la sua lunga carriera ideando un percorso di rilettura delle opere sui generis. Lo spazio ortogonale della Manica Lunga del museo viene ripartito in ventinove stanze chiamate Uffizi, ognuna delle quali tratta un determinato tema, tra cui l’ecologia, l’educazione, la scienza, la filosofia o la legge; tutti argomenti che si riferiscono a un determinato aspetto sociale e civile.
L’allestimento nell’insieme ricorda un labirinto, eppure gli ambienti sono collegati tra di loro da una struttura aperta e senza muri, progettata dallo stesso Pistoletto che immagina la mappa di una Città Ideale dell’Avvenire. “Questa città futura è anche una città tecnologica, dei social media, e dell’intelligenza artificiale,” ricorda la direttrice del museo Christov-Bakargiev, “è un mondo in cui lo specchio di un controllo costante, invisibile e ubiquo può portare alla necessità di reimmaginare la nozione di libertà”. L’Uffizio Sorveglianza infatti riveste un ruolo fondamentale, situato al centro della mostra monitora il passaggio degli spettatori attraverso vari schermi. Le opere dell’artista presentate nelle diverse sezioni trovano una particolare correlazione con le materie affrontante, dai lavori più noti come La Venere degli Stracci (1967) fino alle produzioni più recenti. 

Il Terzo Paradiso – Stazione Spaziale Internazionale (Third Paradise – International Space Station), 2017stampa digitale su cartonpiuma 150 x 230 x 1 cmCourtesy Cittadellarte – Fondazione Pistoletto
Michelangelo Pistoletto. Molti di uno – Veduta dell’allestimento – Foto Fulvio Castelli – Courtesy Castello di Rivoli

Nell’Uffizio Religione ad esempio viene riproposta l’installazione Il tempo del giudizio (2009), un luogo di raccoglimento multiconfessionale e laico che riunisce le principali fedi monoteiste – cristianesimo, buddismo, ebraismo e islamismo – proseguendo la riflessione sulla spiritualità. Nell’area dedicata all’Educazione si consolida l’impegno dell’artista con il Dipartimento di Educazione del Castello di Rivoli che propone un ampio palinsesto di attività interdisciplinari per i visitatori.
La Fondazione di Pistoletto a Biella, Cittadellarte, si impegna da anni a collaborare non solo con le istituzioni museali ma anche con altri enti, tra cui la Croce Rossa Italiana, organizzando eventi volti all’assistenza dei territori e delle comunità. Proprio nell’Uffizio della Salute è visibile il manifesto di questa cooperazione, la stampa Il Terzo Paradiso – Croce Rossa Italiana (2021). Ma l’ultima vera scommessa dell’artista è l’intelligenza artificiale. Se qualche anno fa Pistoletto avrebbe voluto realizzare un NFT per poi abbandonare l’impresa, adesso si misura con il software del momento, Chat GPT. Basta scannerizzare dal proprio telefono i sei grandi QR code stampati su tela per poter leggere le domande poste dall’artista e le relative riposte generate dal programma. 
“Scrivi un testo sui Quadri specchianti di Michelangelo Pistoletto e la quarta dimensione” oppure “Scrivi un testo sul Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto”; sono alcuni dei quesiti che chiunque avrebbe potuto rivolgere al “grande specchio che riflette il sapere collettivo accumulato e reso disponibile da Internet”: un invito a riflettere sull’uso corretto, e soprattutto consapevole, dei nuovi dispositivi tecnologici. 

Michelangelo Pistoletto. Molti di uno – Veduta dell’allestimento – Foto Fulvio Castelli – Courtesy Castello di Rivoli