Materiche e Video | Venice Gallery View

Un progetto tutto al femminile che riflette sull’identità e sull’espressione dell’Io.
11 Giugno 2020
Installation view – Materiche, 2020 – Venice Galleries View

La mostra Materiche si inserisce all’interno del nuovo spazio espositivo progettato a Venezia Mestre, antistante il museo M9: fino al 31 luglio, il chiostro M9 ospiterà la collettiva che comprende lavori di 9 artiste, Mariateresa Sartori, Katarzyna Kozyra, Silvia Levenson, Romina De Novellis, Lore Bert, Silvia Infranco, Margherita Morgantin, Sonia Costantini e Ylenia Deriu, e sarà arricchita da proiezioni video serali il venerdì e il sabato (20.30-21.30).

Anche la curatela è tutta al femminile: in collaborazione con il museo M9, il progetto è curato da Venice Gallery View, un network di gallerie private sparse sul territorio veneziano che lavora per la diffusione dell’arte contemporanea italiana e internazionale. Nel corso del periodo di chiusura fisica degli spazi, la rete ha dato vita ad un progetto che favorisse l’apertura virtuale degli stessi, attraverso la presentazione di una selezione di opere inedite, custodite nei magazzini delle gallerie. Come per il progetto virtuale Storage, le gallerie Alberta Pane, Beatrice Burati Anderson Art Space&Gallery, Caterina Tognon, Dorothea van der Koelen, Ikona Gallery, Marignana Arte, Marina Bastianello gallery e Michela Rizzo hanno collaborato per allestire una mostra che favorisse un dialogo intimo tra osservatore e creatore, spettatore e opera.

Installation view – Materiche, 2020_Venice Galleries View
Installation view – Materiche, 2020_Venice Galleries View

Il titolo Materiche richiama alla mente la materia, intesa come sostanza primordiale, ma anche la radice latina del termine mater che richiama l’idea del principio, dell’origine e della maternità. L’io femminile, inteso come forte e mutevole, si definisce nelle opere proposte dalle artiste.

Romina de Novellis presenta Na Cl O, una performance del 2015 documentata attraverso un video a colori e delle polaroid in bianco e nero. Il titolo indica la formula chimica della candeggina, soluzione che viene comunemente utilizzata per svolgere le pulizie quotidiane ma che l’artista riutilizza per cancellare i propri ricordi. Il corpo, protagonista nella sua nudità, si esplora anche nella serie fotografica Crucian Carps in Beef dell’artista polacca Katarzyna Kozyra. In quattro fotografie in bianco e nero, il corpo nudo del compagno si deposita all’interno di una carcassa: la nudità e la posa conferiscono un alone spirituale e religioso alle immagini. Infine, Mariateresa Sartori riflette sulla potenza del linguaggio in

Preghiera a sua madre perché muoia. Riprendendo la poesia di Mariangela Gualtieri, la preghiera viene letta da un’interprete che non conosce l’italiano: sebbene il significato venga meno e la comprensione del testo sia azzerata, la tensione emotiva è comunque presente e tangibile.

Materiche e Video
a cura di Venice Gallery View
Chiostro M9, via Poerio 24, Mestre (VE) fino al 31 luglio 2020

Installation view – Materiche, 2020_Venice Galleries View
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