ATP DIARY

Una dichiarazione d’amore a Milano | Marcello Maloberti al PAC

La mostra "Metal Panic" rappresenta una dichiarazione d’amore alla città di Milano che fin dagli esordi ha accompagnato l’artista nella costruzione della sua pratica.

Si alza una cortina ferrea sulle mura del PAC. L’installazione site-specific Ultimatum di Marcello Maloberti trasforma lo spazio esterno di Ignazio Gardella. Alterando la copertura dell’edificio, l’artista se ne appropria in toto; il PAC non c’è, al suo posto uno spazio Altro insieme apologeta e forse critico della Milano urbanizzata di cemento e acciaio. Così si apre fin dagli spazi esterni del Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano la personale di Marcello Maloberti Metal Panic, visitabile dal 27 novembre al 9 febbraio 2025 e curata da Diego Sileo.

A dare il titolo all’esposizione la spiazzante “partitura per fucile” messa in scena da un’artista bolognese, che per 50 minuti suona le canne di un fucile da caccia simulando di tanto in tanto l’atto di caricamento dei proiettili. Ma il panico non è solo dato dal metallo delle armi – quella di Marcello Maloberti è un’esposizione-manifesto fatta di tutti i materiali che costituiscono il tessuto urbano di città come Milano: acciaio, metallo, cemento, led luminosi. L’artista si serve di operazioni ready-made inserendo nelle sobrie aree espositive del PAC oggetti ingombranti e grezzi, come il cartello stradale che segnala l’ingresso in Milano città (M, 2024). In questo caso proprio grazie al posizionamento dell’opera, Maloberti ne altera la funzione. Il cartello è infatti appeso al contrario sul soffitto, come la soglia di accesso ad una città in fondo irraggiungibile. Lo stesso per il cartello sradicato dal cemento di Casalpusterlengo (Kasalpusterlengo, 2015), allestito al piano superiore nella Project Room. L’installazione è un omaggio al luogo in cui l’artista ha trascorso l’infanzia. Privato della propria funzione e reinserito in uno spazio nuovo, il cartello costituisce il simbolo dell’attaccamento di Marcello Maloberti alle proprie radici.

Marcello Maloberti METAL PANIC – Veduta della mostra – PAC Padiglione d’Arte Contemporanea 2024 – Foto Andrea Rossetti
Marcello Maloberti METAL PANIC – Veduta della mostra – PAC Padiglione d’Arte Contemporanea 2024 – Foto Andrea Rossetti

Le installazioni di Maloberti sono di monolitica monumentalità, eppure disadorne e sobrie, proprio come le giganti e minimaliste insegne di un’autostrada. I grandi interventi installativi sono spesso alleggeriti grazie al ricorso di Maloberti alla modularità: sia nei quadretti della tovaglia nella Vertigine della signora Emilia (2024) – modulo che peraltro ritroviamo negli abiti della madre e della nonna dell’artista nel ritratto fotografico Famiglia reale (1993) – o le file di edizioni del romanzo Petrolio di Pasolini aperte a metà e collocate a terra con dei coltelli come segnalibri.
Pasolini viene omaggiato dall’artista anche in una delle molteplici performance che in momenti diversi si terranno negli spazi del PAC per tutta la durata della mostra: tra questi Baciamano (2024), in cui il protagonista di molti film pasoliniani Ninetto Davoli farà il baciamano a ciascuno dei visitatori dell’esposizione, fermo sulla scalinata d’accesso alla prima sala. La serie delle Martellate (2024), scritte realizzate in led, si proietta sulle vetrate del PAC, e calato il sole il giardino dei 7 Savi di Fausto Melotti si riempie di messaggi luminosi. «È un abbaglio la notte» recita una delle installazioni: il buio del giardino non è più così scuro.

Delle buche, del futuro, della moda, da bere: Milano è la città tentacolare meccanica dove anche il cielo va segnalato con un insegna – come il led Cielo (2024) posizionato dall’artista su una gru all’esterno del Padiglione d’Arte Contemporanea. Eppure, in questa potenza di catrame Marcello Maloberti fa splendere la poesia. «Ho amato di amore le rose»; «L’icona è cantare il tuo nome». In una contemporaneità in cui persino la Madonnina si volterebbe di spalle, incapace o forse non volendo accordare più miracoli agli oranti milanesi (In search of the miraculous, 2024), forse per l’Amore a Milano è rimasto ancora dello spazio.

Marcello Maloberti METAL PANIC – Veduta della mostra – PAC Padiglione d’Arte Contemporanea 2024 – Foto Andrea Rossetti
Marcello Maloberti METAL PANIC – Veduta della mostra – PAC Padiglione d’Arte Contemporanea 2024 – Foto Andrea Rossetti
Marcello Maloberti METAL PANIC – Veduta della mostra – PAC Padiglione d’Arte Contemporanea 2024 – Foto Andrea Rossetti