Le Stanze della Fotografia di Venezia inaugurano il programma espositivo del 2025 con una mostra dedicata ad uno dei più controversi e assoluti protagonisti della fotografia del Novecento, Robert Mapplethorpe, che ritorna a Venezia a trent’anni dall’iconica retrospettiva a Palazzo Fortuny curata da Germano Celant. Robert Mapplethorpe. Le forme del classico, allestita dal 10 aprile al 23 novembre 2025, è il primo atto di una trilogia di esposizioni volta ad approfondire e indagare la figura del fotografo, il cui secondo e terzo atto si svolgeranno nel 2026, rispettivamente al Palazzo Reale di Milano – in cui saranno esposte le fotografie più iconiche dell’artista – e al Museo dell’Ara Paris di Roma – in cui sarà esplorato il concetto di bellezza inteso come classicità.
La dimensione classica della fotografia di Mapplethorpe è rappresentata nell’esposizione veneziana attraverso confronti puntuali con la statuaria classica, evidenziando la sinuosità e la rotondità sensuale e sacrale dei corpi nudi, maschili e femminili.
Come osserva Denis Curti, «Mapplethorpe usa la fotografia per reinterpretare e rinnovare l’estetica classica, accentuando il dialogo tra il corpo vivo e la scultura ideale. Il confronto evidenzia la sua abilità nel trasporre la perfezione e la grazia della scultura classica nella fotografia contemporanea, attraverso l’attenzione al dettaglio e alla luce, creando un ponte tra passato e presente. Le statue, dominate da una sessualità incompiuta, ci mettono davanti all’importanza della carne nel linguaggio seduttivo. Mapplethorpe ne scioglie le membra marmoree per far emergere una bellezza sensuale che pulsa sotto tonnellate di rigidità, dando loro una nuova vita».
L’esposizione conta oltre duecento immagini, molte delle quali inedite: accanto ai primissimi collage ready-made, si collocano immagini di nudi maschii e femminili, nonché ritratti di personaggi famosi, tra cui Patti Smith, Lisa Lyon, Truman Capote, Glenn Close, Richard Gere, Keith Haring, David Hockney, Annie Leibovitz, Yoko Ono, Robert Rauschenberg, Isabella Rossellini, Susan Sarandon, Susan Sontag, Andy Warhol, per citarne alcuni.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Marsilio Arte e da un open call rivolta a giovani fotografe e fotografi under 30: i tre selezionati vedranno le loro immagini esposte per tutta la durata dell’antologica.
Parallelamente all’inaugurazione della mostra dedicata a Mapplethorpe, Le Stanze della Fotografia apre al pubblico Maurizio Galimberti tra Polaroid/Ready Made e le lezioni americane di Italo Calvino, curata da Denis Curti e visitabile fino al 27 luglio 2025. Noto come il fotografo degli artisti – si pensi a Lady Gaga, Robert De Niro, Johnny Depp e Umberto Eco – Galimberti presenta a Venezia alcuni tra i più iconici mosaici di polaroid, in un percorso che si articola in sei sezioni: Cenacolo, Storia, Sport, Ritratti, Taylor Swift e Luoghi. Le immagini sono scomposte e ricomposte come in un mosaico, a sottolineare la molteplicità dei punti di vista e manipolate nella fase di sviluppo per creare un risultato d’insieme spettacolare.
Come osserva Denis Curti, «i suoi lavori non mirano a riprodurre fedelmente la realtà, ma sono l’esito di un’indagine del visibile, un’operazione di scomposizione del mondo che trova nella fotografia lo strumento ideale».
Le Stanze della Fotografia
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
Robert Mapplethorpe. Le forme del classico
A cura di Denis Curti, organizzata e promossa da Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con la Fondazione Robert Mapplethorpe di New York
Dal 10 aprile al 23 novembre 2025
Maurizio Galimberti tra Polaroid/Ready Made e le lezioni americane di Italo Calvino
A cura di Denis Curti
Dal 10 aprile al 27 luglio 2025