In questi ultimi mesi gli spazi della galleria A plus A si sono trasformati in un vero e proprio atelier per Maddalena Tesser, giovane pittrice che si serve della tela e dello spazio pittorico per rappresentare l’ambiguità dell’arte e della vita. Armor, titolo della sua prima personale ad A plus A Gallery – allestita fino al 15 maggio 2021 -, presenta delle creazioni inedite che sfuggono a qualsiasi tipo di definizione o categorizzazione: si può parlare di ritratti, per la presenza centrale della figura umana femminile, ma anche di nature morte, per il tentativo di inserire, nello spazio in cui le protagoniste si collocano, oggetti quotidiani, pop e non solo. Ad emergere è una storia, un episodio narrato attraverso il soggetto rappresentato: la figura dipinta è unica ma, a guardarla, chiunque può identificarsi o identificare nei capelli, nei gesti, nella posa o negli sguardi un’amica, una sorella o una conoscente. Unicità e collettività, storia dell’arte e cultura pop, spazio reale e spazio dipinto sono solo alcune delle coppie polari che caratterizzano la pittura di Maddalena Tesser.
Capelli biondi, lunghi e fluenti, ricadono sulle spalle di una ragazza che guarda lo spettatore, con le mani giunte sul volto: indossa una tuta e alle sue spalle si apre una ragnatela che sembra imprigionarla e imprigionarci. Un’altra, di profilo e tre quarti, porta un caschetto corto e sembra appoggiarsi a una parete, rivestita da una carta da parati a motivo fitomorfo. Una ragazzina dai lunghi capelli rossi guarda invece all’esterno della tela, ma evita lo sguardo dello spettatore: sulle sue spalle poggia un uccellino, mentre una libellula svolazza di fronte a lei. Tre tipi femminili ma anche tre diverse personalità identificano alcuni dei soggetti rappresentati dall’artista in cui la capigliatura riveste un ruolo centrale – simbolo di femminilità – così come la relazione che intercorre tra lo spazio reale e quello pittorico.
La quarta parete viene costantemente attraversata ma, nello stesso tempo, ignorata o evitata, impedendo allo spettatore di incrociare lo sguardo delle protagoniste. L’ambiguità e l’imprevedibilità dell’esistenza e delle relazioni emerge nei personaggi rappresentati, nel modo in cui gli elementi vengono tratteggiati – alcuni dettagli sembrano sfocati, altri lucidi – e nella scelta del formato, di piccole o grandi dimensioni.
Talvolta i personaggi interagiscono tra di loro in un’atmosfera sempre sospesa, in cui esterno e interno, manifesto e celato, intraprendenza e timidezza si fondono. Una tela mostra tre ragazze ritratte quasi in una scena di genere, la colazione sull’erba: una ragazza di profilo, il cui volto è coperto dai lunghi capelli bruni, legge un libro, mentre altre due giovani sono distese sull’ “erba”. Il suolo richiama ancora una volta una carta da parati o una tappezzeria liberty, decorata con motivi floreali. La ragazza bruna è distesa e poggia una mano sul fianco dell’altra giovane, bionda: entrambe guardano all’esterno, la prima però ha lo sguardo perso nel vuoto ed evita qualsiasi contatto con lo spettatore; la seconda, invece, guarda fisso verso lo spazio reale. Anche nelle composizioni, Maddalena Tesser attinge a diverse fonti – fotografiche e tratte dalla storia dell’arte – ed esplora l’io e il femminile nei suoi paradossi, nelle sue ambiguità e contraddizioni.
Armor intreccia storie, ritratti ed emozioni in una trama dalle infinite diramazioni, in cui ogni quadro richiama all’altro e a nulla in particolare. Possibilità, memorie, paradossi e contraddizioni forgiano l’armatura che rende impenetrabile la materia pittorica, che cela e mostra al tempo stesso.
Armor | Maddalena Tesser
Testo critico di Antonio Grulli
A plus A Gallery
Calle Malipiero, 3073, Venezia
Fino al 15 maggio 2021