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L’Infinito Carnale di Claudia Castellucci in una ex chiesa di Bologna

Una coreografia ispirata all'antica arte della pantomima mette in scena un dialogo tra due eremiti cristiani, nella cornice suggestiva di una chiesa sconsacrata che porta su di sé le cicatrici del tempo.
L’Infinito Carnale, Claudia Castellucci | ph. Luca del Pia

Il prossimo 16 ottobre a Bologna è nell’ambiente suggestivo dell’ex Chiesa di San Barbaziano che va in scena L’Infinito Carnale – Dialogo tra Antonio d’Egitto e Ilarione di Gaza, una danza di Claudia Castellucci, drammaturga, coreografa, didatta e cofondatrice della Societas Raffaello Sanzio. Xing, punto di riferimento per le arti performative, lo propone come appuntamento del suo formato Hole, medianteil quale sin dal 2022 esplora le possibilità offerte per la messa in scena da luoghi non convenzionali, adottando l’approccio della ridefinizione temporanea dello spazio pubblico.
In questo caso la scelta è ricaduta su un edificio religioso che porta su di sé cicatrici e scarificazioni che  denunciano una storia di usi impropri (dopo la sconsacrazione è divenuto fienile, magazzino militare, officina meccanica, autorimessa) ed è stato scelto di preservarne la connotazione di rovina urbana.
Per quanto concerne lo spettacolo, un dialogo tra due eremiti cristiani, Antonio d’Egitto e il suo discepolo Ilarione di Gaza, scritto da Claudia Castellucci per la Compagnia Mòra, definisce l’ossatura di una drammaturgia di corpi che si muovono al ritmo di un habitat sonoro di Stefano Bartolini, riprendendo l’antica forma espressiva della pantomima.

Antonio d’Egitto (251-356), un eremita ritirato nel deserto della Tebaide, è raggiunto dal giovane Ilarione di Gaza (291-371), il quale gli pone diverse domande che lo affliggono, ma le risposte del suo maestro anziché orientarlo lo sconcertano. L’ambiente del deserto non offre appigli, così le uniche cose che nella solitudine più totale si possono trovare sono i prodotti della propria mente. Ma la mente non è un luogo esclusivamente proprio, abitato com’è di immagini di ogni specie provenienti dal passato o da fantasie generate dall’esterno. Il deserto rivela la veduta anticipata delle cose all’ultimo stadio, ormai rilassato: una polvere sterminata. Non c’è niente da vedere e niente si muove: tutto è Passato. Non resta che sperare di trovare soltanto in se stessi una novità. L’istinto a creare qualcosa che non c’è, rivela il bisogno di rappresentare il mondo, e non soltanto di utilizzarlo.” (C. Castellucci)

Claudia Castellucci
L’Infinito Carnale. Dialogo tra Antonio d’Egitto e Ilarione di Gaza
Danza della Compagnia Mòra
Hole  44°49’22″N  11°33’79″E
Ex Chiesa di San Barbaziano
Via Cesare Battisti 35 – Bologna16 ottobre 2025, 2 repliche (h 19.30 e h 22.00)
Evento a pagamento – prenotazione obbligatoria (dal 10 ottobre): info@xing.it

Cover: L’Infinito Carnale, Claudia Castellucci | ph. Luca del Pia

L’Infinito Carnale, Claudia Castellucci | ph. Pier Paolo Zimmermann
Ex Chiesa di San Barbaziano, Bologna | ® Alessandro Saletta – DSL Studio
“The Blind Leading the Blind #10”, 2005 (opera distrutta), di Peter Buggenhout | Per gentile concessione dell’artista.