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“La cura” alla Manifattura Tabacchi, Firenze

“Come riacquistare la sensibilità e le arti alchemiche? Guardandoci d’attorno con esultanza (…) Il segreto dell’arte alchimia e d’ogni sapienza sta nella parità di intuire con esaltazione questa mano solerte, invisibile ai distratti e ai tristi…” (E. Zolla, Le meraviglie della natura) S’intitola La Cura la mostra dedicata alla prima edizione delle Residenze d’artista, un […]

Manifattura Tabacchi - Firenze
Manifattura Tabacchi – Firenze

“Come riacquistare la sensibilità e le arti alchemiche? Guardandoci d’attorno con esultanza (…) Il segreto dell’arte alchimia e d’ogni sapienza sta nella parità di intuire con esaltazione questa mano solerte, invisibile ai distratti e ai tristi…”
(E. Zolla, Le meraviglie della natura)

S’intitola La Cura la mostra dedicata alla prima edizione delle Residenze d’artista, un programma triennale ospitato negli spazi recuperati dell’ex complesso industriale di Manifattura Tabacchi di Firenze, un ottimo esempio di collaborazione tra pubblico e privato che si propone come un nuovo polo di produzione contemporanea.

Il progetto s’intitola “Manifatturanaturacultura”, è ideato e curato da Sergio Risaliti, storico dell’arte e direttore del Museo del Novecento di Firenze, e si suddivide in tre atti: la Cura (2018-2019), la Meraviglia (2019-2020) e l’Armonia (2020-2021). Nella prima edizione da poco conclusa i sei artisti coinvolti – Gioele Pomante, Matteo Coluccia, Stefano Giuri, Lori Lako, Mohsen Baghernejad Moghanjooghi, Tatiana Stropkaiová – hanno riflettuto sul concetto di “cura”, nel senso più ampio del termine.

Con la volontà di ricreare un’officina neo-rinascimentale degna d’un Verrocchio contemporaneo 700 metri quadrati di superficie ospitano quindici opere, frutto di lavori individuali e collettivi. Questa esposizione nasce dall’esperienza dei giovani artisti (italiani e non) che hanno maturato un percorso artistico di rilievo nelle più importanti Accademie d’Arte in Italia. Per più di cinque mesi hanno vissuto insieme lavorando, creando e confrontandosi con gli spazi dell’ex complesso industriale, adibito fino al 2001 alla produzione di sigarette e sigari.

I luoghi di lavoro e le occasioni di produzione sono stati diversi, alternandosi tra momenti di ricerca individuale all’interno dei singoli studi d’artista e opere corali, sintesi di sette laboratori che hanno compreso gli interventi nei cinque mesi di residenza di visiting artists di rilevo – Mario Airò, Vedovamazzei, Antoni Mutandas, Luca Vitone, Giuseppe Gabellone e Diego Perrone, Remo Salvadori, Marzia Migliora – e di critici e storici dell’arte come Giorgio Verzotti e Giovanni Iovane.

Matteo Coluccia - Proxima Centauri - PH.okno studio: Ela Bialkowska
Matteo Coluccia – Proxima Centauri – PH.okno studio: Ela Bialkowska
Lori Lako - Schwimmfügel- I Haven't Dreamed of Flying for a While - PH.okno studio: Ela Bialkowska
Lori Lako – Schwimmfügel- I Haven’t Dreamed of Flying for a While – PH.okno studio: Ela Bialkowska

Le sfaccettature del tema “cura” sono molte e liberamente interpretabili: cura come dedizione, concentrazione, amore, disciplina e rigore; cura come attenzione al contesto che ci circonda, sia esso un ambiente naturale, un luogo urbano, un linguaggio; cura del corpo e del dettaglio, di un patrimonio o di un progetto.
Ciascun opera in mostra prende spunto da queste riflessioni comuni, pur sviluppandosi in modo indipendente l’una dall’altra. La cura diventa quindi riflessione sulla contemplazione della vita e della morte nell’opera Proxima Centauri di Coluccia (un monumentale portafotografie dal titolo al cui interno è presente la scritta “festa”) ma al tempo stesso si dirama in una metafora sulla fragilità dell’esistenza (in Schwimmfügel – I haven’t dreamed of flying for a while di Lako) o in un’indagine di superfici e possibili sembianze umane (in Venezian e Faces, ripetizioni pittoriche e scultoree rispettivamente di Stropkaiová e Pomante).
Le opere abitano l’ambiente con disinvoltura, creando dialoghi stringenti con l’architettura e con la storia, aspetti di cui i lavori Dama di B. Moghanjooghi e Asshole di Giuri sembrano prendersi cura, prendendo spunto dalle tracce del passato rimaste sulle pareti e riflettendo sui mutamenti della mura della manifattura. Questo accade anche nei lavori collettivi When Heroic Becomes Erotic (2018, realizzata con Airò), una colonna riprodotta che rompe il ritmo dei pilastri pur mantenendo con essi un dialogo formale, e Love is Theft (2019, realizzata con Vedovamazzei), una dichiarazione luminosa al neon che campeggia sul loggiato d’ingresso, coinvolgendo il visitatore. In ultimo, un rapido accenno ai poster del progetto parallelo “Green”, ideati liberamente dagli artisti e raccolti nello spazio corale della caffetteria.

Tatiana Stropkaiová_Venetian - PH.okno studio: Ela Bialkowska
Tatiana Stropkaiová_Venetian – PH.okno studio: Ela Bialkowska
Stefano Giuri, Asshole - PH.okno studio: Ela Bialkowska
Stefano Giuri, Asshole – PH.okno studio: Ela Bialkowska

Un’attenzione all’unità, insomma, che sembra condurci alla meraviglia creando armonia, in un’ideale linea concettuale che collega la prima edizione del progetto alle successive.

La “cura” è “ciò a cui l’uomo appartiene per tutta la vita” (…) “L’ ‘essere nel mondo’ ha la struttura d’essere della ‘Cura’ ”, diceva Heidegger. Ed è così, scovando creatività ad ogni angolo e in ogni parete, che diventa veramente possibile considerare tutto il complesso di Manifattura Tabacchi vero spazio espositivo dove ogni centimetro, se osservato e trattato con empatia, è portatore potenziale di uno spiraglio di creatività.

È merito della Cura che pervade l’atmosfera: esposta, indagata, meditata, esercitata e realizzata, in un’osmosi organica con la struttura e con la città di Firenze.

Fino al 19 maggio 2019
La Cura
Manifattura Tabacchi, Firenze

Gioele Pomante, Faces - PH.okno studio: Ela Bialkowska
Gioele Pomante, Faces – PH.okno studio: Ela Bialkowska
Mohsen Baghernejad Moghanjooghi, Dama - PH.okno studio: Ela Bialkowska
Mohsen Baghernejad Moghanjooghi, Dama – PH.okno studio: Ela Bialkowska
Opera Colletiva (workshop Mario Airò)_When eroic becomes herotic - PH.okno studio: Ela Bialkowska
Opera Colletiva (workshop Mario Airò)_When eroic becomes herotic – PH.okno studio: Ela Bialkowska
Opera collettiva (workshop Luca Vitone)_These flags have been to the moon and back - PH.okno studio: Ela Bialkowska
Opera collettiva (workshop Luca Vitone)_These flags have been to the moon and back – PH.okno studio: Ela Bialkowska
Opera Collettiva (Workshop Marzia Migliora)_Idrocarburi policiclici aromatici - PH.okno studio: Ela Bialkowska
Opera Collettiva (Workshop Marzia Migliora)_Idrocarburi policiclici aromatici – PH.okno studio: Ela Bialkowska
Opera Collettiva (workshop Vedovamazzei)_Love is Theft - PH.okno studio: Ela Bialkowska
Opera Collettiva (workshop Vedovamazzei)_Love is Theft – PH.okno studio: Ela Bialkowska
Manifattura Tabacchi - Piazza centrale
Manifattura Tabacchi – Piazza centrale
Manifattura Tabacchi - Piazza dell'orologio
Manifattura Tabacchi – Piazza dell’orologio