RAGNAR KJARTANSSON The Sky in a Room | Fondazione Nicola Trussardi

Il progetto di Ragnar Kjartansson è il frutto della sua formazione musicale colta, che affonda le proprie radici nella cultura letteraria e teatrale nordica del Novecento.
29 Luglio 2020
Ragnar Kjartansson, The Sky in a Room, 2018. Performer, organ and the song “Il Cielo in una Stanza” by Gino Paoli (1960) Commissioned by Artes Mundi and Amgueddfa Cymru – National Museum Wales and acquired with the support of the Derek Williams Trust and Art Fund. Courtesy of the artist, Luhring Augustine, New York and i8 Gallery, Reykjavik. Ph. Polly Thomas

The Sky in a Room è il titolo del progetto dell’artista islandese Ragnar Kjartansson, concepito durante la quarantena e pensato per gli spazi della chiesa di San Carlo al Lazzaretto a Milano.
Dal 22 settembre al 25 ottobre 2020, cantanti professionisti intoneranno, ogni giorno, il loro arrangiamento della nota canzone di Gino Paoli, Il cielo in una stanza: come una ninna nanna melanconica, l’organo della chiesa suonerà ininterrottamente per sei ore al giorno. Il progetto, commissionato da Fondazione Nicola Trussardi e a cura di Massimiliano Gioni, si inserisce nella programmazione nomade della Fondazione, che pone al centro la città di Milano e i suoi luoghi più insoliti, inesplorati o dimenticati in dialogo con artisti internazionali.

“Il cielo in una stanza è l’unica canzone che conosco che rivela una delle caratteristiche fondamentali dell’arte: la sua capacità di trasformare lo spazio. In un certo senso, è un’opera concettuale. Ma è anche una celebrazione del potere dell’immaginazione – infiammata dall’amore – di trasformare il mondo attorno a noi. È una poesia che racconta di come l’amore e la musica possano espandere anche lo spazio più piccolo, fino ad abbracciare il cielo e gli alberi…” Con queste parole, l’artista descrive il proprio progetto. La chiesa di San Carlo, detta anche San Carlino, identifica la città nelle sue stratificazioni, nelle sue trasformazioni e nei suoi mutamenti. Progettata da Pellegrino Tibaldi alla fine del Cinquecento come lazzaretto, viene restaurata più volte nel corso dei secoli. Protagonista di diverse epidemie, tra cui la celeberrima peste manzoniana del 1630, la chiesa è oggi il simbolo di una città che resiste e che sopravvive alle sue perdite.

Il progetto di Ragnar Kjartansson è il frutto della sua formazione musicale colta, che affonda le proprie radici nella cultura letteraria e teatrale nordica del Novecento. Alla base, l’idea della ripetizione di suoni e gesti, che favorisce il raccoglimento e l’intima meditazione. A seguito del confinamento, della lontananza fisica dai propri cari e delle perdite, The Sky in a Room si traduce in un malinconico memoriale contemporaneo, in un canto collettivo che ricorda i mesi passati ad immaginare il cielo all’interno delle proprie case, a sognare di uscire e abbracciarci di nuovo.

The Sky in a Room
a cura di Massimiliano Gioni
Fondazione Nicola Trussardi
Chiesa di San Carlo al Lazzaretto
Largo fra’ Paolo Bellintani, 1, 20124 Milano 22 settembre – 25 ottobre 2020

Ragnar Kjartansson, The Sky in a Room, 2018. Performer, organ and the song “Il Cielo in una Stanza” by Gino Paoli (1960) Commissioned by Artes Mundi and Amgueddfa Cymru – National Museum Wales and acquired with the support of the Derek Williams Trust and Art Fund. Courtesy of the artist, Luhring Augustine, New York and i8 Gallery, Reykjavik. Ph. Polly Thomas
Chiesa di San Carlo al Lazzaretto Photo Elena Parisi
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