Minted in Enemy Bronze alla British School at Rome è la prima personale in Italia di Justin Randolph Thompson, artista, facilitatore culturale ed educatore, co-fondatore e direttore del Black History Month Florence e di The Recovery Plan, da due anni Research Fellow presso la British School at Rome. Il progetto presenta la prima restituzione di una pratica filmica decennale in progress – attraverso una serie di film dedicati al ritrovamento delle storie Nere in Italia – che insieme a oggetti scultorei e suoni compone una narrazione plurale tesa a spostare l’attenzione su una congerie di livelli in cui, ad essere centrale, diviene una pratica di riscrittura della storia che affonda nella ricerca e nel rintracciamento di nuovi possibili percorsi di senso.
Il progetto include Al Lettore Benevolo, presentato al Museo MADRE di Napoli nel 2022 e They Remain in mostra al MUCEM di Marsiglia nel 2023. Testi di Antonella Bundu, Thelonious Stokes, Janine Gäelle Dieudji, Daphne Budasz, Jermay Michael Gabriel, Antar Marincola, Tatjana Lightbourn, Jason Thompson, Sadi, Dudù Kouate, Angelica Pesarini, Bradly Dever Treadaway, costituiscono una parte della mostra che esiste come deposito di ricerche incompiute. Le opere sonore di Dudù Kouate, Sadi, Jermay Michael Gabriel, Brandon Ross e Jason Thompson ne costituiscono l’ambiente sonoro.
«Che ruolo potrebbe avere in tutto questo una posizione riconfigurata rispetto a ciò che viene definito “archivio”?» si chiede Justin Randolph Thompson nel testo di Minted in Enemy Bronze; cruciale, in relazione alla pratica di riscrittura della Storia, è proprio il ruolo dell’archivio come conglomerato di storie che hanno subìto un imprimatur corrisposto, troppo spesso, con l’espressione di storie di potere, dominio, violenza e subordinazione. La pratica di Justin Randolph Thompson si esplica attraverso una dinamica in cui la coralità diviene qualcosa di assolutamente evidente; ovvero, i dialoghi e gli scambi con studiosə, artistə e attivistə Nerə portano alla luce una dimensione in cui la relazionalità della ricerca non è occasionale, ma diventa fondamentale a far emergere memorie, storie e identità sommerse. Essa diviene, cioè, uno strumento di operatività in cui voci, ricerche, sonorità, punti di vista prendono forma e invadono lo spazio entrando in relazione con la sua dimensione mai completamente neutrale. Lo spazio, sia esso pubblico, istituzionale, domestico, sociale, non possiede mai una facies e una temperatura neutre, non è uno spazio in cui qualcosa accade senza avere le proprie ripercussioni sui corpi e le identità che quello stesso spazio e quei luoghi hanno attraversato e attraversano.
I video, presentati in un contesto in cui diventano inseparabili dalla scultura e dall’installazione, sono disposti a scandire il progetto in capitoli, ciascuno dei quali porta ad emersione un passato coloniale, e un altrettanto stringente appropriazionismo culturale, che affondano le loro radici nel razzismo e nella distorsione delle testimonianze storiche. Sit Down (2022), Al Lettore Benevolo (2022), They Remain (2023), Where the Sun of Tomorrow Rises (2023), The Age We Are Living In (2021), All Stories True (2021) e No Victories (2021) sono i film in mostra che – tutti girati in super8 – ripercorrono luoghi, contesti e identità attraverso l’assemblaggio di immagini, suono, parola. La narrazione filmica entra in gioco interrompendo la zona franca dello spettatore, per investirne lo sguardo attraverso un ambiente che si compone delle suggestioni di uno spazio aperto, vulnerabile, soggetto al cambiamento – così come sono soggetti al deterioramento e all’usura gli oggetti, manipolati e stravolti, impiegati da Justin Randolph Thompson per le proprie installazioni.
In Al Lettore Benevolo – film realizzato in collaborazione con Daphne Budasz, co-fondatore di Post Colonial Italy, un progetto di mappatura dedicato ai siti di storia coloniale in Italia – uno specchio, simile ai monili in bronzo greci, etruschi e romani, viene lavorato con immagini tratte da alcuni francobolli noti come “Pittoriche Coloniali” che, emesse da Poste Italiane nei primi anni del ‘900, recavano impressi idealizzati immaginari delle colonie italiane nell’Africa orientale. Where the Sun of Tomorrow Rises è dedicato alla storia dimenticata del partigiano Alessandro Sinigaglia, medaglia d’argento al valor militare alla memoria, ucciso nel 1944. All Stories True riflette sull’impiccagione di Louis Till da parte delle forze armate statunitensi in Italia. In questo caso, la pratica filmica sperimentale che contraddistingue Justin Randolph Thompson si innesta al di sopra di una performance sonora con l’artista Thelonious Stokes catturata dal vivo
Adriano Favole, nel suo testo introduttivo al Manifesto di Losanna intitolato Cultura, creatività, potere scrive: «Un’antropologia che, come sostiene il Manifesto di Losanna, aspira a un universalismo rinnovato e non etnocentrico, a un universalismo inteso come «pensiero in azione che richiede di essere continuamente elaborato nello scambio e nel confronto», può rinunciare a strumenti così ampiamente condivisi? «Condiviso», come si legge in uno dei Concetti che seguono (Cultura condivisa) non vuol dire affatto uniforme, privo di conflitti, omogeneo, ma rimanda al contrario a quella rete di scambi e di appropriazioni successive che uniscono il ricercatore e i soggetti della ricerca, in cui trovano spazio sia il conflitto sia la relazione e che, inevitabilmente, trasformano e particolarizzano i concetti. Nozioni come «cultura», «dono», «patrimonio», viaggiano oggi tra gli universi discorsivi degli specialisti e quelli dei nativi, delle organizzazioni internazionali e dei media, creando un gioco di rimandi e di specchi, di torsioni e distorsioni, di tensioni e negoziazioni, in cui si aprono gli spazi della differenza e della comprensione [Favole, Aria 2011]». Attraverso un potenziamento della riscrittura della storia è possibile tracciare una nuova prospettiva, non più unilaterale ma frastagliata, dai confini mutevoli, in grado di restituire finalmente una visione allargata e rinnovata che tenga conto della storia del rimosso come causa e agente di una inevitabile frattura, necessariamente da ricomporre. Come possiamo impegnarci a considerare tutte quelle tensioni e pressioni non cristallizzate, non registrate e che sono sfuggite alla cronaca?