Forse perché si tratta dello stesso edificio, un albergo, quindi una “raccolta di camere”;
magari perché bisogna ascendere tanti gradini prima di arrivare; probabilmente perché infine si accede a un appartamento: tanti fattori contribuiscono a creare attesa rispetto a quello che si troverà al Leon Bianco, e tutti preludono a qualcosa di intimo, di privato e, anche questa volta, le aspettative non vengono disattese.
New Drawings 2018-2019, mostra personale di José Antonio Suárez Londoño, e Compass di Kiki Smith, non sono pensate per dialogare, ma la sintonia tra i lavori presentati è così sottilmente intensa che non si può evitare di leggere insieme le due esperienze espositive.
La maniacalità onirica di Londoño, tenue ma articolatissima, consente a chi guarda di perdersi, con lo sguardo e non solo: i suoi disegni, in cui si susseguono ballerine, animali, foglie, figure surreali, elementi naturali, macchie, edifici, geometrie, posseggono una preziosità individuale, ma indubbiamente acquistano potenza e struttura nel loro moltiplicarsi e accumularsi.
Quello di Londoño è un diario visivo infinito, un atlante di prelievi, una terapia del segno necessaria all’artista, a cui mai può sottrarsi; un linguaggio iconografico in perenne elaborazione.
Una delle stanze è occupata da un walldrawing di libere associazioni, un’espansione del mondo che generalmente germoglia in miniatura, una sorta di amplificazione.
L’utilizzo della carta, soprattutto quella nepalese, la scelta di tecniche classiche e la lontananza dalla tecnologia accomuna i due artisti, entrambi immersi in una dimensione di allusioni magico alchemiche, una compenetrazione tra immaginari segnici.
Le opere di “Compass” nel suo sviluppo all’interno dell’appartamento (un’altra parte del lavoro di Kiki Smith è esposto all’Arco dei Becci) crea una partitura tra le carte esposte e la superficie del muro, valorizzandone le reciproche fragilità, increspature ed istoriazioni temporali.
L’elemento d’indagine privilegiato resta, per stessa ammissione dell’artista, quello della natura, dei suoi elementi e dei suoi simboli, sommato alla ricerca sulla corporeità femminile.
Una scultura bronzea, una sorta di raggruppamento di lune, dialoga con i volti su carta appesi a muro, in un’ideale corrispondenza tra il destino umano e quello universale, indicazione che vena tutto il lavoro di Kiki Smith.
José Antonio Suárez Londoño
New Drawings 2018-2019
Galleria Continua, San Gimignano
Fino al 06/01/2020
Kiki Smith
Compass
Galleria Continua, Sam Gimignano
Fino al 06/01/2020