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Jimmy Milani, Esco da qui | Studiolo, Milano

Con la mostra esco da qui Jimmy Milani sperimenta la sua prima personale curata da Maria Chiara Valacchi e Antonio Di Mino e allestita presso Studiolo a Milano (fino al 15/09).Attraverso una serie di elementi ben scelti e calibrati l’artista mette...

Installation view,  Jimmy Milani, Via di Fuga, Studiolo (Mi), 2022
Installation view,  Jimmy Milani, Via di Fuga, Studiolo (Mi), 2022

Con la mostra esco da qui Jimmy Milani sperimenta la sua prima personale curata da Maria Chiara Valacchi e Antonio Di Mino e allestita presso Studiolo a Milano (fino al 15/09).
Attraverso una serie di elementi ben scelti e calibrati l’artista mette in scena la doppia immagine del labirinto e della fuga da esso.  Il labirinto come metafora di un cul-de-sac mentale, quella sensazione di essere in balia di un ping pong di pensieri, quel “giocherellare a palla con il proprio cervello” che spesso non porta da nessuna parte, anche se qui viene indica una via d’uscita. 
Alla stregua di un gioco enigmistico proseguo  analizzando le diverse componenti che  articolano la  mostra.
Il dispositivo scenico realizzato con dei muretti in mattoni non agisce solo sul piano visivo, ma esercita un vero e proprio controllo fisico sul fruitore della mostra. Questi infatti impediscono un libero movimento nello spazio e costringono ad attenzionare ogni piccolo spostamento del corpo. Questa costante attenzione influisce positivamente sulla fruizione dei lavori a parete, che smettono di essere paesaggio e  si impongono alla vista, leggiamo a tal proposito: « il motivo per cui Milani, fa emergere dal pavimento dei muretti in mattoni, piccoli monoliti verticali che organizzano una scenografia coercitiva inducendoci a spostarci seguendo un movimento preorganizzato e suggerendoci ideali linee visive, possibili passaggi di fuga o, anche, costruzioni inespugnabili da provare a superare. »
I tre autoritratti in mostra – volti contriti e pensierosi – colti nelle diverse fasi di uno stato paranoidale, sono eseguiti con il tipico linguaggio pittorico di Milani: siluette fumettistiche realizzate con una palette di colori decisa e squillante, oppure nel caso di Autoritratto, (Scribbled Life) la palette di colori contempla solo il bianco, il nero e il grigio. Sono del linguaggio fumettistico le espressioni dei volti,  il balloon sopra la sua testa, ovvero quella nuvoletta dalla forma tondeggiante che indica le parole pensate o dette dal personaggio raffigurato.

Jimmy Milani, Autoritratto, (Scribbled Life) 2022, acrylic on canvas 53 x 43 cm
Installation view,  Jimmy Milani, Via di Fuga, Studiolo (Mi), 2022

Oltre al mondo del fumetto l’artista guarda alla pittura modernista, per questo motivo sono ricorrenti in Milani i dipinti che accentuano la piattezza della tela, escludendo qualsiasi ricorso alla tridimensionalità.
Ma se la tridimensionalità è negata ai personaggi dipinti nei tre autoritratti esposti, questa ritrova una sua dimensione nell’apparato plastico-scultoreo organizzato intorno alla tela a mo ‘di cornice, come nel caso dei lavori Via di Fuga, Ghoost Track (what are you hiding deep inside you???) Ghoost Track (you will learn to look beyond the obvious!!!).  Anche qui il riferimento alla storia dell’arte è chiaro e ben esibito. 
Come non ricordare davanti a queste opere le estensioni plastiche che circondano i dipinti di Giacomo Balla?
Nel caso di queste tre opere le conseguenze sono portate fino all’estremo, qui “la cornice” è l’unico elemento visivo e narrativo esibito: dal vuoto della tela semitrasparente – che mostra soltanto se stessa e le sue componenti strutturali come nel caso dell’intelaiatura – fuoriescono delle fiammelle trasparenti in plexiglas, pendant visivo delle teste dai capelli scompigliati dei tre autoritratti  e anche  qui l’elemento verbale si sovrappone a quello visivo.
Infine, volendo uscire dal labirinto di questa articolata narrazione scenica, possiamo percorrere una via d’uscita tracciata dall’artista,  quella  rappresentata da Via di Fuga, la grande tela esposta al centro della parete circondata da un trompe-l’oeil  che traccia la famosa finestra albertina, una prospettiva che apre ad un altro spazio che simula la terza dimensione. 
Qui, con un gesto ironico e forse menefreghista l’artista trova la  strada per la fuga attraverso un segno che  tradisce la lezione  modernista. 

Dettaglio, Jimmy Milani, Via di Fuga, 2022 ( Allow yourself to acquire complete control of the mind, do not be overwhelmed by emotional tension, uncontrollable anxiety, fear that undermines one’s balance. Take this step, look for peace!), canvas on aluminum and laser cut plexiglass 257 x 155 cm
Jimmy Milani, Autoritratto (Yes I’m Paranoid but I’m Paranoid enough ???), 2022, acrylic on canvas 60×50 cm
immy Milani, Ghoost Track (what are you hiding deep inside you???), 2022, canvas on aluminum and laser cut plexiglass 75×95 cm