ATP DIARY

Abeyance & Concurrence, Jessika Khazrik nor the Society of False Witnesses | ar/ge kunst, Bolzano

La vetrina dell’ar/ge kunst di Bolzano si trasforma in una piattaforma sinestetica attraverso l’installazione Abeyance & Concurrence (Quiescenza & concomitanza). I suoni, le luci e le illusioni ottiche che l’installazione crea sono controllate a distanza dall’artista Jessika Khazrik, di base...

ABEYANCE & CONCURRENCE Jessika Khazrik, exhibition view, © ar/ge kunst, Photo Tiberio Sorvillo, 2020

La vetrina dell’ar/ge kunst di Bolzano si trasforma in una piattaforma sinestetica attraverso l’installazione Abeyance & Concurrence (Quiescenza & concomitanza). I suoni, le luci e le illusioni ottiche che l’installazione crea sono controllate a distanza dall’artista Jessika Khazrik, di base a Berlino. Il progetto, a cura di Emanuele Guidi, non ha una data di apertura o di chiusura: attraverso questo sistema, il lavoro è fruibile da qualsiasi passante che, incuriosito, rivolge uno sguardo alla vetrina. L’installazione, concepita come un diorama dinamico composto di immagini stenografiche, sculture lenticolari e collage di fotografie e testi – in arabo, tedesco, italiano ed inglese – è in continua evoluzione: durante il periodo in cui Abeyance & Concurrence (Quiescenza & concomitanza) sarà ospitata negli spazi dell’ar/ge kunst, le sensazioni, visive e uditive, saranno sempre nuove. Sfruttando la vetrina, è stato creato un sistema di diffusione audio a otto canali che trasmette tracce musicali e conversazioni. 

L’installazione sviluppa un’indagine, iniziata dall’artista nel 2013 con il progetto Blue Barrel Grove, sul traffico illegale di rifiuti tossici tra Italia e Libano. I rifiuti vengono gettati in uno spazio, a Beirut, frequentato dall’artista con i suoi amici per fare musica: da questa ricerca è nato Mount Mount Refuse, una performance sonora e poetica messa in scena a Beirut, Varsavia e Svizzera. Attraverso questo lavoro – descritto dall’artista in un’intervista su mixmag – Jessika Khazrik riflette sullo sfruttamento del territorio e sulla terra, resa tossica dai rifiuti e quindi inutilizzabile, rendendo transitoria qualsiasi costruzione o intervento. 

Il processo di costruzione, ricostruzione e trasformazione diviene metafora del rapporto tra uomo e ambiente, inteso sia come spazio reale che virtuale. La ricerca di Jessika Khazrik è estremamente interdisciplinare: l’ecologia, la tecnologia, la musica, il genere, distopie e utopie definiscono le sue installazioni e produzioni musicali. Come tecnologa, l’artista si serve del cyber-spazio per esplorare l’economia e la società globalizzata, evidenziandone criticità e manipolazioni. 

ABEYANCE & CONCURRENCE Jessika Khazrik, exhibition view, © ar/ge kunst, Photo Tiberio Sorvillo, 2020

Tra il 2018 e il 2019 realizza, per Digital Earth Fellowship, Lab of False Witness for Ecotoxicological Research and Communication, una piattaforma digitale e performativa che traccia le falsificazioni e le censure relative alla distribuzione di rifiuti tossici in Libano: attraverso documenti legali, scientifici e visuali ha creato un archivio digitale composto da più di 20000 prove di manipolazione delle informazioni. 

Il focus della sua ricerca è legato al suono, alla parola e alla musica.
A Beirut, alla vita notturna dei club di house e techno music e al padre amante del jazz, Jessika Khazrik deve la propria formazione musicale. Nei suoi mix elettronici e techno, si fondono sonorità   di ogni dove, dalla musica araba alla dance music asiatica. In pezzi come Impact o Holographic cave – disponibili nell’account soundcloud dell’artista – questa commistione di voce e suoni diviene metafora della società e del mondo che ci circonda, basato sulla globalità, ma al contempo sul revival nazionalista e regionalista. Come nel caso dell’installazione all’ar/ge kunst, la relazione tra il visivo e il sonoro è fondamentale anche nella preparazione dei pezzi, che mixa senza cuffie seguendo l’andamento dell’onda grafica del suono. Trasformazione e metamorfosi sono i fili conduttori della ricerca di Jessika Khazrik, in una società essa stessa in trasformazione e in costante crisi, sociale e culturale. Attraverso la sperimentazione artistica, visuale e sonora, Jessika Khazrik cerca di andare oltre il limite imposto dalle convenzioni e di distruggere qualsiasi barriera, esplorando e performando ciò che per lei significa cambiamento. 

Fonti: 
Miriam Malek, “ ‘Never Confined to One Space’: How Jessika Khazrik is Fixing the Future through Techno”, in Mixmag, 19 giugno 2019 (online).
Profilo soundcloud Jessika Khazrik
Digital Earth Fellowship 2018-2019

1 ABEYANCE & CONCURRENCE Jessika Khazrik, exhibition view, © ar/ge kunst, Photo Tiberio Sorvillo, 2020