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IRTH إرث | Intervista a Basma & Noura Bouzo, curatrici del Padiglione dell’Arabia Saudita alla 18^ Biennale d’Architettura

English version below — Il padiglione nazionale dell’Arabia Saudita alla 18ª Biennale di Architettura è un viaggio e una scoperta. Allestito nelle Sale d’Armi dell’Arsenale di Venezia fino al 26 novembre 2023, IRTH إرث, titolo scelto per il padiglione saudita, è un progetto articolato che invita il visitatore a liberarsi di concetti precostituiti e riscoprire […]

IRTH إرث | Padiglione dell’Arabia Saudita alla 18^ Biennale d’Architettura, 2023

English version below —

Il padiglione nazionale dell’Arabia Saudita alla 18ª Biennale di Architettura è un viaggio e una scoperta. Allestito nelle Sale d’Armi dell’Arsenale di Venezia fino al 26 novembre 2023, IRTH إرث, titolo scelto per il padiglione saudita, è un progetto articolato che invita il visitatore a liberarsi di concetti precostituiti e riscoprire la “terra” e le qualità tangibili e intangibili dei materiali, giocando con le forme e i caratteri dell’architettura saudita e riflettendo sull’impatto che l’architettura ha, non solo nello spazio, ma soprattutto nel tempo. Il progetto si inserisce nella dimensione più ampia di Biennale Architettura, approfondendo il tema corrente dell’edizione, The Laboratory of the Future. Le curatrici del Padiglione, le sorelle Basma & Noura Bouzo, hanno risposto ad alcune domande per esplorare la loro visione di IRTH إرث,. 

Veronica Pillon: IRTH إرث è il titolo del progetto del Padiglione nazionale dell’Arabia Saudita alla 18ª Mostra Internazionale di Architettura – Biennale di Venezia: qual è il significato di questo termine e come si lega al tema generale della rassegna, The Laboratory of the Future?

Basma & Noura Bouzo: IRTH إرث in arabo può significare sia proprietà che eredità, ed è proprio quest’ultimo significato che ci ha portato a considerare il padiglione come un contesto dinamico e in continuo divenire, nonché un momento di dialogo e di continua ridefinizione e produzione di significato. Il padiglione risalta il concetto di pratica partecipativa come la base del laboratorio del futuro. Invita il visitatore a rompere con il ruolo di spettatore passivo e invita ad essere agente attivo del processo. L’esperienza stessa diviene specchio del futuro dell’architettura e della materialità come un work in progress, definito non solo da chi lo realizza ma anche da chi lo occupa. 

VP: Come curatrici e sorelle, come avete lavorato per definire e realizzare questo progetto?

Basma & Noura Bouzo: Quando la commissione Architettura e Design del Ministero della Cultura ha annunciato l’open call per Biennale, Basma si è subito attivata, promuovendo la candidatura e selezionando il team curatoriale e l’architetto. Abbiamo cominciato subito non appena abbiamo ricevuto la notizia di essere stati selezionati. Come curatrici, ci siamo fin da subito concentrate sul tema generale di Biennale, facendo ricerca, individuando il materiale e la storia del nostro padiglione. La “terra” è ciò che incarna realmente tutto ciò che la nostra pratica curatoriale vuole esplorare. Eravamo alla ricerca di un tema che rispettasse sia la rassegna in generale che l’Arabia Saudita e che contribuisse a sviluppare un dialogo sulla sostenibilità, l’architettura vernacolare, la collaborazione e la materialità.

IRTH إرث | Padiglione dell’Arabia Saudita alla 18^ Biennale d’Architettura, 2023

VP: Materiali, sperimentazione, vernacolare, molteplici punti di vista sono le parole chiave che identificano IRTH إرث : qual è il ruolo del visitatore in questo progetto?

Basma & Noura Bouzo: Abbiamo chiesto ai partecipanti di considerare il futuro dell’architettura e i loro ruoli all’interno di tale futuro, sia determinandone lo spazio sia considerando il valore che gli abitanti apportano nella creazione dei luoghi. Il padiglione si presenta come un viaggio interattivo, prima immergendo i partecipanti nel vernacolare dell’architettura saudita, poi spingendoli a riflettere sulla relazione tra tangibile e intangibile. Si rivolge poi uno sguardo alla materialità, sia che si tratti di un revival di materiali tradizionali, come la terra, sia di materiali sperimentali innovativi. Da ultimo, ma non meno importante, il visitatore ha l’opportunità di essere parte integrante della forma finale del padiglione. Rappresenta di fatto il futuro, collaborativo e in work in progress. 

VP: Come donne, curatrici, co-fondatrici di &bouqu – società di consulenza creativa e culturale situata a Riyadh – che apporto pensiate possano dare gli artisti, i designer, gli architetti e creativi in genere, per cambiare il nostro futuro e la nostra prospettiva di un futuro che sia più sostenibile e attento all’ambiente?

Basma & Noura Bouzo: I creativi hanno un ruolo chiave nella definizione di un futuro sostenibile. I creativi hanno l’opportunità di applicare le migliori soluzioni e alternative per consolidare migliori pratiche sostenibili e per raggiungere obiettivi di responsabilità sociale. Per il Padiglione dell’Arabia Saudita, in particolare, abbiamo analizzato il più piccolo elemento affinché l’intero padiglione fosse sostenibile in un modo o nell’altro. Il metallo che abbiamo usato per costruire le strutture degli archi può essere dis-assemblato e riassemblato in varie strutture. Le tessere di terra stampate in 3D verranno riutilizzate per creare la stessa e altre strutture in Arabia Saudita. L’elemento scultoreo al centro del Padiglione sarà immerso nel Mar Rosso per aiutare la barriera corallina a riformarsi. 
La terra, come materiale, è stato uno dei primi materiali costruttivi utilizzato dall’umanità. È per sua natura sostenibile e rispettoso dell’ambiente.  Attraverso i vari espositori / studi d’architettura evidenziati nel padiglione, i visitatori scopriranno come la terra e altri materiali naturali sono utilizzati in Arabia e dagli architetti di base in Arabia oggi, per sviluppare molteplici soluzioni possibili per meglio costruire in futuro. 

IRTH إرث | Padiglione nazionale dell’Arabia Saudita
18ª Mostra Internazionale di Architettura – Biennale di Venezia
Arsenale di Venezia – Sale d’Armi
Fino al 26 novembre 2023 
Il Padiglione è rappresentato dall’Architetto AlBara Saimaldahar, fondatore e direttore creativo dello studio di design Dahr situato a Jeddah, e curato dalle due sorelle Basma e Noura Bouzo, co-fondatrici di &bouqu, società di consulenza creativa e culturale situata a Riyadh.

IRTH إرث | Padiglione dell’Arabia Saudita alla 18^ Biennale d’Architettura, 2023

IRTH إرث | Interview with Basma & Noura Bouzo curators of the Saudi Arabian Pavilion at the 18th Architecture Biennale

Irth’, Arabic for ‘legacy’, is Saudi’s third participation at the biennale, which is currently hosting its 18th International Architecture Exhibition until November 26th, 2023. The exhibition was curated by Basma and Noura Bouzo, the co-founders of Saudi Design Week, and designed by Jeddah-based architect AlBara Saimaldahar.

Interview with Basma & Noura Bouzo —

Veronica Pillon: IRTH إرث is the title of the project of The National Pavilion of Saudi Arabia at the 18th International Architecture Exhibition – La Biennale di Venezia: what is the meaning of this word, and how does it relate to this year’s theme “The Laboratory of the Future”?

Basma & Noura Bouzo: Irth, in Arabic, can mean either prized possession or legacy, the latter we’ve come to see within the pavilion’s context as dynamic, ongoing, and continuous dialogue as well as meaning-making. The pavilion brings to the forefront the notion of collaborative practice as a foundation of the laboratory of the future. It invites visitors to breach their role as spectators and become active agents of the process. The experience itself acts as a mirror to the future of architecture and materiality as a work in progress, determined not only by the practitioners but by its occupants.

VP: As curators and sisters, how have you worked to conceive this project?

Basma & Noura Bouzo: When the Ministry of Culture’s Architecture and Design Commission announced their open call for La Biennale, Basma was the one who immediately got intrigued, applied, and chose the curating team and architect. We hit the ground running as soon we received news that our group had been selected. As the curators, of course, we started with researching the topic for this year’s La Biennale and honing into the material and story of our pavilion. It was essential for us to choose the right material. Earth really embodied everything our curation intended to highlight. We wanted a topic that responds to the theme and simultaneously represents Saudi Arabia and contributes to the broader dialogue on sustainability, vernacular architecture, collaboration, and materiality.

IRTH إرث | Padiglione dell’Arabia Saudita alla 18^ Biennale d’Architettura, 2023

VP: Materials, experimentations, vernacular, multiple perspectives are some key words that describe IRTH إرث: what is the role of the visitor in this project?

Basma & Noura Bouzo: We asked participants to contemplate the future of architecture and their role in it as the determinants of space and the value the inhabitants bring to placemaking. The pavilion acts as an interactive journey, first immersing them within the vernacular of Saudi Architecture, then prompting them to contemplate the relationship between the tangible and intangible. We also provide a glimpse of the current work in terms of materiality, whether it be a revival of traditional materials such as earth or innovative experimental materials. 
Last but not the least, the visitor is given the opportunity to be part of the pavilion’s final form. It represents how the future is, at the end of day, collaborative and a work in progress. 

VP: As women, curators, co-founders of &bouqu – a creative and cultural consultancy based in Riyadh – how do you think artists, designers, architects and creatives, in general, can change our future and our perspective on a possible, more sustainable future and environmentally conscious? 

Basma & Noura Bouzo: Creatives have a huge role to play when it comes to a sustainable future. Creatives have the opportunity to apply the best design solutions and alternatives that achieve the best sustainable practices and social responsibility goals. For the Pavilion of Saudi Arabia in particular, we looked into every element to ensure that the whole pavilion was sustainable in one way or another. The metal used to build the structures of the arches can all be disassembled and reassembled into various structures. The 3D-printed earth tiles will be reused to create the same and different structures in Saudi Arabia. And the sculptural element in the center of the pavilion will be submerged into the Red Sea to help rebuild coral life. 
Earth, as a material, is one of the earliest materials used by humankind to build. It has always been a very sustainable and eco-friendly material. Through the various exhibitors/architectural firms highlighted in the pavilion, the visitors will be exposed to how earth and other natural materials are being used by Saudi and Saudi-based architects today to create multiple possible solutions for better building blocks of the future.

IRTH إرث | Padiglione dell’Arabia Saudita alla 18^ Biennale d’Architettura, 2023