A conclusione della seconda edizione di Appuntamento con l’Artista, residenza organizzata dal collezionista Paolo Palmieri nella sua abitazione di Celle Ligure, abbiamo incontrato Sebastiano Sofia, l’artista invitato per l’occasione. Le opere prodotte durante il periodo di residenza saranno visibili presso la Palmieri Collection fino al 30 settembre 2021, e, considerata la natura inedita dell’esperienza, abbiamo voluto scoprire qualcosa in più riguardo il processo che ha portato alla loro realizzazione.
Antongiulio Vergine: Com’è stato confrontarsi con un ambiente diverso – ossia la casa della famiglia Palmieri a Celle Ligure – rispetto ai soliti contesti di residenza?
Sebastiano Sofia: In verità è stato molto semplice e naturale. Ho trovato la professionalità e la libertà di agire di qualsiasi altra residenza (avevo una bellissima casetta vista mare solo per me e un luogo appartato dove lavorare). In aggiunta, ho trovato un rapporto umano molto presente ma al contempo rispettoso dei miei spazi, una famiglia che mi ha accolto a braccia aperte avendo sempre attenzione, però, alla mia intimità.
A. V.: Perché hai scelto di concentrarti sul tema del ricordo e, in particolare, del falso ricordo? Raccontaci su cosa hai lavorato.
S. S.: Prima di iniziare la residenza non ho deciso niente, avevo semplicemente la necessità di isolarmi e confrontarmi con il medium pittorico. Mentre il lavoro cresceva prendevo delle pause per capire ciò che stava succedendo. Il prodotto è appunto il racconto amplificato/falsificato del mio vissuto: credo che esista un lavorio sotterraneo, prevalentemente inconscio, che rimodella di continuo i nostri ricordi e le nostre percezioni: memoria e immaginazione si intrecciano e si sovrappongono nella vastità di immagini che stanno fuori di noi. Non esiste, dunque, una memoria priva di quanto la nostra mente “immagina” sui propri ricordi, così come non esiste un’immaginazione “pura” che nasce dal nulla. Il continuo bombardamento d’immagini al quale siamo sottoposti rende poi incerti anche i confini tra esperienze dirette e mediate. Diventa tutto, a mio parere, una sorta di effetto Mandela.
A. V.: Com’è nata l’idea che ti ha portato a partecipare ad Appuntamento con l’Artista? Conoscevi già Paolo Palmieri?
S. S.: Paolo lo conobbi molti anni fa, da lì ho sempre avuto cura nel tenerlo aggiornato riguardo i miei movimenti e poi, dall’oggi al domani, mi sono trovato a casa sua.
A. V.: Vivere a stretto contatto con un ambiente familiare nuovo e sconosciuto in principio, ha destabilizzato inizialmente il tuo modus operandi o se riuscito ad abituarti subito al contesto?
S. S.: Sono della Vergine e quindi un segno mutabile… Mi adatto molto facilmente a tutto.
A. V.: Dovessi fare un resoconto dell’esperienza, cosa ti ha lasciato a livello umano e artistico?
S.S.: Sicuramente a livello umano ho conosciuto una famiglia molto bella e sincera a cui credo che mi sentirò sempre legato; a livello artistico ho avuto l’opportunità di scoprire nuove cose di me che credo sicuramente vedrete in futuro.
Appuntamento con l’Artista | Sebastiano Sofia
Palmieri Collection
Via Milano, 47, 17015 Celle Ligure
Dal 29 maggio al 30 settembre 2021
Su prenotazione 349 85 02 711 – palmiericollection@gmail.com