
Per Video Sound Art Festival il 2025 segna il traguardo della XV edizione: Never Ground, a cura di Laura Lamonea (dal 28 al 30 novembre). Il festival milanese, ha fin dall’inizio fatto suo il mantra di portare l’arte contemporanea in luoghi lontani dai circuiti ordinari, siano essi scuole, teatri, impianti sportivi, istituzioni scientifiche, spazi abbandonati, o quartieri popolari (è stato il caso dello scorso anno, avendo trovato collocazione nel quartiere Lodi-Corvetto). Quest’anno tocca invece ai Magazzini Raccordati, un nuovo contesto espositivo che si colloca nei tunnel della Stazione Centrale di Milano. Come sempre la scelta della sede è strettamente legata a quella del tema dell’edizione corrente; in questo caso il sottosuolo, inteso sia come letterale luogo fisico ipogeo, sia come metafora di voci e identità storicamente rimaste “sommerse”.
Il titolo di questa edizione, Never Ground, prende spunto dall’opera omonima di Natália Trejbalová, prodotta da Video Sound Art e realizzata grazie al sostegno del programma Italian Council promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, che entrerà nella collezione di Museion (Bolzano). Al centro di questo lavoro è l’intersezione tra le più recenti scoperte scientifiche riguardanti gli ecosistemi sotterranei e la capacità della vita di adattarsi a condizioni estreme, e la dimensione fantascientifica evocata da un classico come Viaggio al centro della terra (1864) di Jules Verne. Nel flusso di immagini le profondità ipogee entreranno in cortocircuito visivo con lo spazio siderale. L’opera Never Ground sarà accompagnata da una pubblicazione distribuita da Mousse Publishing, realizzata a quattro mani dall’artista e dalla ricercatrice Stella Succi.
Entrano in dialogo con Never Ground le opere di Adele Dipasquale, Nicoletta Grillo e Andrea Mauti. Adele Dipasquale indaga le azioni di mutismo sovversivo e le pratiche medianiche che nel Novecento hanno permesso a molte donne di esprimersi aggirando le censure e il controllo patriarcale. Andrea Mauti nell’intervento site-specific Esausta. (Voice Voice) riflette sul potenziale narrativo degli oggetti una volta liberati da implicazioni politiche e sociali; in particolare, impiega ceneri prodotte dalla cottura di oggetti in argilla, terra, carbone vegetale, olio essenziale di finocchio e acciaio, per evocare l’influenza che i defunti continuano ad esercitare sulla vita di chi resta. L’installazione di Nicoletta Grillo entra invece in dialogo con le gradinate che ospiteranno il public program, con un assemblaggio di immagini legato al territorio della Calabria tirrenica, nella forma di una “fabulazione topografica”: al centro il movimento di materia e persone tra terraferma e mare.

In vista di questa edizione del festival era stata indetta una open call dal titolo Dialoghi dal sottosuolo, a cura di Francesca Colasante in collaborazione con Pollinaria e TAB | Take Away Bibliographies, rivolta ad artisti, creativi e ricercatori. Il progetto vincitore è TUNING FOR RELATIONSHIPS. Pratiche di speleologia somatica di Sofia Salvatori, che ha esplorato le potenzialità percettive del corpo nel rapporto con ambienti ipogei. Salvatori ha usufruito di un periodo di residenza presso Pollinaria, azienda agricola biologica e centro di ricerca attivo dal 2007 in Abruzzo. Venerdì 28 novembre, in occasione dell’opening del festival, Sofia Salvatori condividerà gli esiti della propria ricerca in dialogo con Francesca Colasante, Rita Duina (che presenterà la nuova fanzine di TAB | Take Away Bibliographies), e Letizia Scarpello per Pollinaria. È previsto anche un workshop tenuto da Salvatori, che sabato 29 e domenica 30 novembre guiderà i partecipanti a “scendere” nei propri corpi a partire da una pratica eco-somatica che richiama quella speleologica.
In merito al Public Program, a cura di Stella Succi, come ogni anno è proposto un calendario di incontri, talk e presentazioni che mira a produrre uno spazio di dialogo e sperimentazione speculativa e interdisciplinare intorno al tema del festival, tra arti, filosofia e scienza. Sabato 29 novembre il filosofo Paolo Pecere, la curatrice Barbara Casavecchia e l’artista Luca Trevisani dialogheranno sul rapporto tra arti e sottosuolo nel tempo, dalla preistoria alla contemporaneità, mentre lo speleologo Francesco Sauro, la microbiologa Martina Cappelletti e l’artista Natália Trejbalová indagheranno il sottosuolo come crocevia tra terrestre ed extraterrestre, tra tempo profondo e futuro. Concluderà il programma un reading performativo con interventi di Annamaria Ajmone, Altalena, Sandra Cane, Ivan Carozzi, Attila Faravelli, Frankenstein, Medusa e Murmur in un intreccio di voci e suoni che evocheranno le molte forme della profondità.
NEVER GROUND. Video Sound Art, XV edizione
Magazzini Raccordati, tunnel della Stazione Centrale di Milano
28-30 novembre 2025
Direzione artistica e curatela: Laura Lamonea
Open Call a cura di Francesca Colasante
Public Program a cura di Stella Succi
Cover: Natália Trejbalová, Never Ground, Full HD video, color, sound, 17 min., 2025. Courtesy of the artist. Produced thanks to the support of the Italian Council (2024)


