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Tanti auguri e saluti. Iginio De Luca alla marina bastianello gallery, Mestre

Da un angolo recondito e inaccessibile della galleria, un lightbox spegne e accende l’immagine sovrascritta di una bancarella di fiori che emerge, accesa, nella notte. Invisibile al pubblico, il dispositivo pulsante propaga verso l’interno dello spazio espositivo la frase Tanti auguri e saluti in codice morse che – titolo dell’esposizione personale di Iginio De Luca […]

Iginio De Luca Tanti Auguri E Saluti Marina Bastianello Gallery – Mestre Febbraio 2023 © Luis do Rosario
Iginio De Luca Tanti Auguri E Saluti Marina Bastianello Gallery – Mestre Febbraio 2023 © Luis do Rosario

Da un angolo recondito e inaccessibile della galleria, un lightbox spegne e accende l’immagine sovrascritta di una bancarella di fiori che emerge, accesa, nella notte. Invisibile al pubblico, il dispositivo pulsante propaga verso l’interno dello spazio espositivo la frase Tanti auguri e saluti in codice morse che – titolo dell’esposizione personale di Iginio De Luca – si configura come il nucleo concettuale della mostra alla marina bastianello gallery di Mestre, visitabile sino 12 marzo 2023 per la cura di Pietro Gaglianò.
Per comprenderne la complessità bisogna risalire al 1977, anno in cui la NASA incideva le medesime parole – Tanti auguri e saluti, per l’appunto – traducendone l’assunto in varie lingue sui Golden Record delle sonde spaziali Voyager, oggetti lanciati nell’immensità del sistema solare. L’aereospaziale americana, facente veci dell’umanità intera, intendeva così offrire un universale cortese, quanto ingenuo, benvenuto a forme di vita extraterrestri fortuitamente incontrate nello spazio.
Ci sarebbe quasi da ridere oggi, anche perché l’input scelto dall’artista si articola sul crinale dell’ironia visionaria dove una scatola luminosa con ruolo di emettitore-morse smaschera il significato contraddittorio del messaggio che da essa procede.
Lanciate in sospensione nei locali della galleria, le parole di auspici benauguranti risultano infatti talmente affettate da rasentare la beffa; forse il cerimonioso biglietto su un mazzo di fiori comprato frettolosamente, di notte… chissà.
Per chi vive a Roma – dove l’autore ha scattato la fotografia – l’apertura notturna dei fiorai è peraltro un fenomeno usuale quanto inspiegabile, data la bassa affluenza di compratori nelle ore destinate al riposo, sul quale la fantasia popolare si è sapientemente espressa alternando lo stupore estasiato davanti ai colori accesi nel buio al forte sospetto che i chioschi notturni fossero centri di riciclaggio o spaccio.

Iginio De Luca, Tanti auguri e saluti, installazione sonora con casse audio e megafono, ph. Luis Do Rosario
Iginio De Luca, Tanti auguri e saluti, light box intermittente ad alfabeto morse

Dallo spazio dell’universo a quello della sala espositiva, dal pubblico al privato, indaga e si dipana quindi, il filo concettuale ed artistico di De Luca che come sempre ribalta, utilizzandoli, i sottili stratagemmi e i simboli della comunicazione mediatica del potere.
L’artista spazia dall’immagine al codice sino alle installazioni musicali (ad esempio, nella rielaborazione sonora degli abusati inni nazionali per mostrarne l’insensatezza) e dispone i suoi lavori in precarietà, montandoli su provvisorie impalcature di tubi innocenti; sono veri e propri dispositivi “democratici” – come ricorda Gaglianò in testo critico – messi a disposizione del pubblico, la cui natura effimera e paradossale fa da innesco alla riflessione attiva e critica di chi li fruisce.
Tra essi figurano anche i manifesti-reportage dei suoi mordaci blitz urbani (bandiere che sventolano nel nulla, gagliardetti militar-nazionali che addobbano un camper abbandonato, la cupola di San Pietro con la proiezione luminosa della scritta “lavami”, per citarne solo alcuni) che, stampati su carta blue back, condividono il destino all’impermanenza dell’attacchinaggio cittadino, da cui derivano, per essere incollati uno sull’altro nei giorni della mostra; in galleria come per strada.
Proprio nella piega della soglia si insinua la riflessione concettuale di Iginio De Luca, dove la vetrina trasparente dello spazio espositivo viene interrogata come luogo infrasottile di una possibile quanto paradossale comunicazione osmotica con l’esterno; da essa propaga infatti il misterioso messaggio in codice morse Tanti auguri e saluti, in attesa, come Godot, di essere compreso.
Le medesime parole, inviate dalla NASA alla ricerca di un improbabile incontro ravvicinato del terzo tipo (l’anno del famoso film spielberghiano è sempre il 1977!), vagano ancora nello spazio, nella dimensione sospesa dell’intervallo.

Solarium – Iginio De Luca Tanti Auguri E Saluti Marina Bastianello Gallery – Mestre Febbraio 2023 © Luis do Rosario