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I don’t dance alone | Il nuovo progetto social MA*GA Gallarate

In questi giorni le istituzioni culturali pubbliche e private – dalla piccola galleria al grande museo – hanno ripensato la modalità di fruizione del patrimonio e dei beni artistici servendosi massivamente dei social per comunicare con i propri visitatori. Gli stessi artisti hanno dato vita a progetti virtuali, nel rispetto della campagna #iorestoacasa. Questo è […]

Sara Scanderebech

In questi giorni le istituzioni culturali pubbliche e private – dalla piccola galleria al grande museo – hanno ripensato la modalità di fruizione del patrimonio e dei beni artistici servendosi massivamente dei social per comunicare con i propri visitatori.
Gli stessi artisti hanno dato vita a progetti virtuali, nel rispetto della campagna #iorestoacasa.
Questo è il caso di I don’t dance alone, progetto curato dall’artista Jacopo Miliani e Vittoria Broggini con Museo MA*GA per Artbox.
I don’t dance alone è stata la riposta creativa di Jacopo Miliani e del MAGA ad una situazione di emergenza che ci ha spinto a ripensare le attività e le forme di partecipazione del Museo” afferma Vittoria Broggini, curatrice del progetto. La proposta si definisce in un vero e proprio invito alla danza diffuso e realizzato attraverso i canali social del museo quali Facebook, Instagram e YouTube.

La scelta della danza affonda le proprie radici nella forma d’espressione individuale e collettiva che è il ballo, azione che supera qualsiasi barriera sociale e culturale.
Il ballo, composto da gesto, ritmo e musica, diviene espressione dell’unione nella distanza: la danza è infatti ciò che accomuna gli uomini fin dai primordi della sua storia, linguaggio universale e collettivo. Per questo motivo l’invito al ballo è un invito rivolto a tutti, al fine di ricostruire – virtualmente – il rapporto tra il singolo e la comunità, di superare l’isolamento in favore della condivisione.

Lorenzo Xiques

“Ogni video nuovo che ci arriva è una sorpresa e un’emozione” così parla Jacopo Miliani, commentando i video che ogni giorno il museo riceve sui social. Il pubblico degli utenti non è più quindi un semplice spettatore passivo ma è protagonista esso stesso dell’azione: realizzando, infatti, un video mentre si balla all’interno della propria abitazione, diffuso attraverso i canali social del museo, si potrà ricreare quel senso di condivisione, appartenenza e comunità che le misure di isolamento hanno temporaneamente sospeso.
“I video e il progetto non vogliono essere un commento o un giudizio sulla situazione che stiamo attraversando, ma sono una modalità di reagire attraverso la creatività e la partecipazione.” Jacopo Miliani
L’aggregazione che il ballo promuove diffonde emozioni positive e messaggi di speranza, quanto mai necessari in un momento di incertezza e crisi come questo. La performance social si inserisce all’interno di MA*GA Artbox, uno spazio digitale in cui il museo pubblicizza settimanalmente contenuti gratuiti per i suoi pubblici, ad esempio laboratori da realizzare a casa o e-books, consapevoli del ruolo propositivo e positivo che la cultura svolge oggi più che mai.
“Se per alcuni versi questa è una riflessione costante per chi opera in un Museo, la specificità della situazione è stata colta come sfida, come possibilità per riflettere sul linguaggio performativo, veicolandolo attraverso i social network e utilizzando come strumenti i dispositivi elettronici cui abitualmente accediamo.” Vittoria Broggini

Per partecipare al progetto si può guardare il video, selezionando una canzone e condividendola attraverso i commenti al video con la canzone scelta in sottofondo oppure realizzare un filmato da inviare a artbox@museomaga.it che lo diffonderà online e attraverso i suoi canali social.
Per condividere l’iniziativa sono stati scelti gli hashtag #idontdancealone #museomaga #performance #audience #dancing #bodies e #IoRestoaCasa.

Valentia Costa
Barbara Fontani
Jacopo Miliani
Vivienne Red