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HEAT Parade 2022 – -ness, Vincent Tanguy, Thomas Wattebled | Spazio In Situ, Roma

Prosegue la rubrica estiva di ATPdiary dedicata agli artisti segnalati da alcuni spazi no-profit e artist-run space presenti sul territorio nazionale. Oggi incontriamo Spazio In Situ, realtà fondata a Roma nel 2016 da Christophe Constantin, Marco De Rosa, Roberta Folliero, Andrea Frosolini, Francesco Palluzzi ed Elisa Selli. Al team si aggiunge successivamente anche Chiara Fantaccione, […]

– ness, Packing Feelings, performance. Performer Rooy Charlie Lana and Giulia Zulian, Styling Giulia Zulian and Annalena Biotti with the support of Centrale Fies – Art Work Space, ph. Chiara Fantaccione
-ness, Transghost party, 2021_ Vogueing my granny, 2021_ ISIT Wagon, 2021_ stampe su carta fotografica, 45×32 cm, ©-ness, starring Giulia Zulian, ph. Rooy Charlie Lana, styling Giulia Zulian
– ness, Packing Feelings, performance. Performer Rooy Charlie Lana and Giulia Zulian, Styling Giulia Zulian and Annalena Biotti with the support of Centrale Fies – Art Work Space, ph. Chiara Fantaccione

Prosegue la rubrica estiva di ATPdiary dedicata agli artisti segnalati da alcuni spazi no-profit e artist-run space presenti sul territorio nazionale.

Oggi incontriamo Spazio In Situ, realtà fondata a Roma nel 2016 da Christophe Constantin, Marco De Rosa, Roberta Folliero, Andrea Frosolini, Francesco Palluzzi ed Elisa Selli. Al team si aggiunge successivamente anche Chiara Fantaccione, mentre risale al 2018 l’apertura di Spazio In Più, ampliamento del luogo espositivo che determina l’ingresso di nuovi componenti nel gruppo, quali Sveva Angeletti, Federica Di Pietrantonio, Daniele Sciacca e Guendalina Urbani – a questi si aggiungeranno, inoltre, Alessandra Cecchini e Francesca Cornacchini. Di seguito, i tre artisti da loro indicati.

-ness, duo artistico fondato nel 2019 da Rooy Charlie Lana e Giulia Zulian

“Greetings, Himeros
God of sexual desire
Son of Aphrodite
Lay back and feast as this audio guides you through new and exciting positions

(G.U.Y – Lady Gaga)

La performance Packing Feelings / studio version OH MY GHOST! di -ness (Rooy Charlie Lana + Giulia Zulian) è stata accolta nello spazio espositivo di Spazio In Situ nel contesto della mostra ISIT.exhi#001 a cura di ISIT.

-ness teorizza e mette in forma l’identità Transghost, elemento chiave nella lettura della ricerca del duo, con un movimento osmotico che li pone di fronte a diversi totem e taboo, tra i quali identità, sessualità e arte. La pratica del duo genera relazioni che terminano il processo attraverso diversi medium tra i quali la scrittura, la performance, la fotografia e le naturali intersezioni con altre realtà contemporanee, con intrusioni nella moda e nel consumo/produzione di cultura mediale. Packing Feelings crea uno slittamento concettuale tra identità privata e pubblica, inscenando un momento dichiaratamente intimo tra due transghost. Tale gesto riconfigura i ruoli classicamente attribuiti dal white cube, ponendo il visitatore in un voyeurismo non ricercato e non imposto.

I’m a sick bitch and I like freak sex
If you wanna test the limits
Of my gag reflex
If you wanna put in work
You gotta go berserk
You gotta make it hurt
If you wanna make it squirt (Uh)

(SICK BITCH – LSDXOXO)” – AFFDP = Andrea Frosolini + Federica Di Pietrantonio.

Vincent Tanguy, AFK (2014), performance, ph. Marco De Rosa
Vincent Tanguy, The Wandering, 2020, Film sperimentale, Video performance, 15_58_, ph. Marco De Rosa

Vincent Tanguy(1990). Vive e lavora a Parigi.

“Vincent Tanguy è un artista visivo che lavora con diversi media, interrogando la sfera del digitale e la coesistenza di reale e virtuale. Due suoi lavori sono parte della mostra collettiva Broken Screen, attualmente visitabile presso Spazio In Situ. Le opere esposte, un video e una performance, si pongono all’interno di un territorio ibrido, frutto di una contaminazione tra lo spazio fisico, reale, e quello del videogame. L’artista, pur facendo riferimento alla tecnologia, mantiene un approccio ingenuo e naif con questo mondo iper strutturato, riuscendo a sottolineare gli aspetti funzionali alla sua ricerca, senza cedere alle facili lusinghe estetiche che il mondo del digitale spesso porta con sé” – Alessandra Cecchini.

Thomas Wattebled (1990). Vive e lavora tra Orléans e Le Tréport.

“Artista visivo, il suo lavoro prende forma dal binomio arte e sport, dall’universo semiotico della contro-prestazione, attraverso vari media.

‘Una poesia del mezzo […]
Quasi nulla,
Quasi normale,
Quasi perfetto,
Quasi divertente, 
Quasi fallito,
Quasi ideale’

Thomas Wattebled per Trompe-l’oeil di A. Faure

Non ci interessa l’esaltazione del vincente, la massima prestazione, il corpo glorioso, l’arte o la tecnica sublime, quanto piuttosto la divergenza dal normativo, dal canonizzato.
La salvezza del vincente sta nel non esserlo più, nel superamento del suo status, del suo limite, nel superamento dell’aspettativa.
Il ridicolo romanticismo eroico del fallimento.
Thomas Wattebled concretizza il 99% della prestazione per poi, consciamente, perdere al gioco da lui stesso inventato.
In 10sec, l’artista prepara lo scenario per un suo autoritratto, usando l’autoscatto settato sui 10 secondi, una volta che tutto è pronto, e il countdown parte, Wattebled scappa nella direzione opposta all’obiettivo, producendo i suoi autoritratti sfuggenti.

‘Il perdente è colui che ha messo tutto a posto per vincere ma che non riesce a raggiungere il risultato sperato. È un underperformer.  […]
Questa figura si ritrova quindi in ogni mio pezzo e percorre tutto il mio lavoro.’ – T. W.

Inserito nel contesto della mostra collettiva VOYAGE/VOYAGE (2021, Spazio In Situ), con i lavori SHIFT prélude (2019), e 10sec (2018), Wattebled incarna perfettamente lo spirito e l’ebbrezza che Spazio In Situ ritrova nello svincolare dalle convergenze formali.
Siamo felici di scappare con Thomas Wattebled dall’autoritratto per il quale ci siamo messi in posa”
– Francesca Cornacchini.

Thomas Wattebled, SHIFT prélude, 2019, stampa su blueback incollata su lamiera grecata, 200×180 cm, courtesy of the artists, ph. Marco De Rosa
Thomas Wattebled, SHIFT prélude, 2019, stampa su blueback incollata su lamiera grecata, 200×180 cm, courtesy of the artists, ph. Marco De Rosa
Thomas Wattebled, 10 sec, 2018, stampa digitale incorniciata con passe-partout, 40×30 cm, ph. Marco De Rosa