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Gli infiniti orizzonti del corpo a Reggio Emilia

In altre occasioni, arte e danza si sono incontrate per rafforzare il connubio che già le unisce. Nel progetto espositivo che vede la collaborazione tra la Fondazione Palazzo Magnani e la Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, tale connubio si arricchisce, però, di una maggior attenzione riservata al corpo e al movimento, raggiunta anche grazie alla presenza […]

ORIZZONTI DEL CORPO. Arte / Danza / Realtà Virtuale, Palazzo da Mosto, Reggio Emilia – Installation view Foto Carlo Vannini

In altre occasioni, arte e danza si sono incontrate per rafforzare il connubio che già le unisce. Nel progetto espositivo che vede la collaborazione tra la Fondazione Palazzo Magnani e la Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, tale connubio si arricchisce, però, di una maggior attenzione riservata al corpo e al movimento, raggiunta anche grazie alla presenza di sofisticati visori VR che ne amplificano ed estendono l’esperienza.

ORIZZONTI DEL CORPO. Arte / Danza / Realtà Virtuale, inaugurata nella quattrocentesca cornice di Palazzo da Mosto a Reggio Emilia, è una mostra che racconta dell’essere umano e della sua natura, dell’identità che ha costruito nel tempo e delle relazioni che, per forza di cose, lo legano allo spazio – intimo, interiore, ma anche esterno, collettivo. La sensazione che si ha, osservando le opere dei tredici artisti coinvolti – Leonardo Ankel Vandal, Bianco-Valente, Fabrizio Cotognini, Toni Fiorentino, Silvia Giambrone, Gianluca Malgeri, Matteo Montani, Mustafa Sabbagh, Vincenzo Schillaci, Namsal Siedlecki, Sissi e Giovanni Termini – è che ognuna di esse aspiri a rivelare una preziosa possibilità: quella di cambiare e trasformarsi, di evolvere e rinascere.
Ciascuno di noi, evidentemente, è in grado di coglierla in maniera individuale, ma soltanto attraverso la condivisione è possibile trarre il massimo dal suo potenziale.
È per questo che Marina Dacci, curatrice dell’esposizione, evidenzia il doppio binario su cui si dipana l’intera narrazione: da una parte, l’identità personale, il cammino che ognuno di noi intraprende all’interno del proprio mondo; dall’altra, lo spazio collettivo, l’universo nel quale ci muoviamo e dal quale si sviluppano innumerevoli altri mondi.

Matteo Montani, ORIZZONTI DEL CORPO. Arte / Danza / Realtà Virtuale, Palazzo da Mosto, Reggio Emilia – Installation view Foto Carlo Vannini
Fabrizio Cotognini, ORIZZONTI DEL CORPO. Arte / Danza / Realtà Virtuale, Palazzo da Mosto, Reggio Emilia – Installation view Foto Carlo Vannini

Alcuni sono costituiti dai lavori esposti in mostra: a un tempo intimi e universali, sono mondi pronti a moltiplicarsi grazie all’azione delle MicroDanze – performance ideate dai coreografi Saul Daniele Ardillo, Ina Lesnanowski, Philippe Kratz, Angelin Preljocai e Diego Tortelli – e alla componente della tecnologia virtuale, ma anche grazie al dialogo che intrattengono attivamente col pubblico. Le otto sale di Palazzo da Mosto si trasformano, così, in altrettante galassie nelle quali immergersi e lasciarsi trasportare: dalla consapevolezza di vestire un corpo fragile e frammentato, ma mai realmente sconfitto (Fiorentino, Siedlecki, Anker Vandal, Sabbagh, Giambrone e Sissi, nella prima sala), si passa a esplorare lo spazio fisico, reale, e quello della mente, immaginato (Montani con Elan Vital e Quartet for the End of the Time); inevitabile, quindi, il tentativo di librarsi, di misurarsi col tempo e con sé stessi (Malgeri e Cotognini), districandosi tra i ritmi della quotidianità (Termini e il suo Intervallo) e l’instabilità che spesso ne deriva (ancora Anker Vandal nelle sale 5 e 7); si finisce per intuire il mistero delle cose, la complessità che rivelano e sottintendono allo stesso tempo (Schillaci), senza provare, però, alcun timore, e nutrendo, anzi, la speranza di un nuovo inizio (Bianco-Valente, nell’ultima sala).

Le MicroDanze, esperibili anche attraverso i visori VR, contribuiscono a rendere manifesta la possibilità di cui dicevamo, fornendone un riscontro che, seppur non tangibile – nel caso della loro riproposizione in chiave virtuale – risulta essere comunque percepibile e altamente suggestivo. È la forza del gesto che sfida il proprio corpo e, insieme, le leggi dello spaziotempo, attirando il nostro sguardo e richiedendo la nostra diretta partecipazione: le opere esposte ne indicano la via, mentre le performance ne costituiscono una testimonianza.

ORIZZONTI DEL CORPO. Arte / Danza / Realtà Virtuale
A cura di Marina Dacci
Dal 12 novembre 2021 al 16 gennaio 2022
Palazzo da Mosto, Reggio Emilia

Giovanni Termini, ORIZZONTI DEL CORPO. Arte / Danza / Realtà Virtuale, Palazzo da Mosto, Reggio Emilia – Installation view Foto Carlo Vannini
Gianluca Malgeri, ORIZZONTI DEL CORPO. Arte / Danza / Realtà Virtuale, Palazzo da Mosto, Reggio Emilia – Installation view Foto Carlo Vannini
ORIZZONTI DEL CORPO. Arte / Danza / Realtà Virtuale, Palazzo da Mosto, Reggio Emilia – Installation view Foto Carlo Vannini
Ankel Vandal, ORIZZONTI DEL CORPO. Arte / Danza / Realtà Virtuale, Palazzo da Mosto, Reggio Emilia – Installation view Foto Carlo Vannini