Testo di Guia Agazzi —
Entrando negli spazi luminosi dell’ex segheria che oggi ospita la galleria Société Interludio a Cambiano (TO), si rimane spaesati alla visione di tre grandi pitture parietali pompeiane. L’aspettativa era di imbattersi nello stereotipo di criptiche e spesso incomprensibili pitture o sculture definibili arte contemporanea.
La prima impressione viene però smentita avvicinandosi ai lavori. L’artista Luca Federico Ferrero (Torino, 1995) si serve di frammenti del passato per scardinarne le logiche e riflettere sui paradossi del nostro presente. Le opere inedite, apparentemente provenienti da un mondo lontano e staccate da una domus romana, sono infatti la riproduzione esatta e scientifica di sezioni di affreschi di cui Ferrero si prende gioco imbrattandoli e sfregiandoli, attraverso una manomissione calcolata.
Questa pulsione irrefrenabile e prepotente, a cui siamo stati abituati dalle cronache vandaliche, e di cui l’artista si fa fautore, è espressione di una necessità primordiale dell’uomo: voler lasciare un’impronta, che sia duratura nel tempo. Il singolo si fa dunque protagonista, diventando parte di una narrazione più grande, che entra in conflitto con l’inesorabile transitorietà delle cose e la loro consumazione.
Ferrero si spinge però oltre e sovverte lo sfregio nobilitandolo con colte citazioni provenienti da un immaginario legato ai suoi caposaldi. Tra questi scomoda il suo compaesano Alighiero Boetti e la frase ricamata su un suo arazzo “le cose nascono dalla necessità e dal caso” o i decadentisti francesi, tra cui Charles Baudelaire, e il loro detto “épater les bourgeois”.




Le opere in mostra, dai tre grandi affreschi della sala principale alle piccole tavolette colorate 10 x 10 cm, si inseriscono perfettamente nella poetica irriverente dell’artista. Ferrero, come dimostrato, ama interrogarsi cinicamente sulle contraddizioni e smascherare la complicità che sta negli opposti, evidenziandone i paradossi e facendo dialogare le epoche, dall’antico al contemporaneo, in una mescolanza di registri.
4EVER, il titolo della prima mostra dell’artista negli spazi della galleria a Cambiano, è un per sempre che può riferirsi alla durata del lascito dell’opera d’arte stessa o dello sfregio che ne deturpa l’anima lasciandone un segno indelebile. Allo stesso tempo, può anche voler elevare il più banale e comune dei graffiti, un inglesismo adolescenziale esito di una abbreviazione frutto della messaggistica contemporanea da tastiera.
4EVER – Luca Federico Ferrero
testo critico di Saverio Verini
18 febbraio – 16 marzo 2025
Société Interludio Via Torino, 3, Cambiano (TO)




