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Fore-edge Paintings | MACRO e Bibliotheca Hertziana, Roma

Bisogna risalire al X secolo per ritrovare le prime testimonianze di fore-edge painting, la tecnica di origine inglese che consisteva il bordo delle pagine di un libro: in un’epoca nella quale i libri venivano esposti orizzontalmente, i disegni realizzati sulla superficie delle pagine chiuse ne descriveva il contenuto o i tratti peculiari del propritario. Particolarmente […]

Fore-edge Painting, exhibition view, MACRO 2021
Camille Henrot, Three Questions, 2021. Acrilici su carta. Courtesy l’artista. Fore-edge Painting, MACRO, 2021

Bisogna risalire al X secolo per ritrovare le prime testimonianze di fore-edge painting, la tecnica di origine inglese che consisteva il bordo delle pagine di un libro: in un’epoca nella quale i libri venivano esposti orizzontalmente, i disegni realizzati sulla superficie delle pagine chiuse ne descriveva il contenuto o i tratti peculiari del propritario. Particolarmente diffuso nel 1600, l’innovativa forma decorativa vede il proprio exploit nel XIX secolo, diffondendosi soprattutto all’interno della cerchia britannica più colta. Con il passare degli anni, lo stile si evolve sino ad aprirsi al disappearing fore-edge painting, disegni nascosti a scomparsa sotto la doratura esterna a bordo pagina, visibili solo sottoponendo il volume ad una piccola inclinazione: dalle decorazioni floreali ai paesaggi, dalle scene di repertorio a quelle erotiche,  

Oggi, nel pieno del XXI secolo, ove i decoratori del cosiddetto taglio dei libri si contano sul palmo di una mano – e di questa tecnica artistica, un tempo particolarmente nota, resta il gusto puramente nostalgico – nel nuovo MACRO pensato e diretto da Luca Lo Pinto come un libro fatto di tanti capitoli, questa antica tradizione viene ospitata nella rubrica dedicata allo #Studio Bibliografico. Grandi artisti come Tauba Auerbach, Kerstin Brätsch, Cansu C!akar, Enzo Cucchi, Camille Henrot, Victor Man, Andrea Savino e Andro Wekua trasformano uno spazio dedicato alla creatività contemporanea con un salto nel passato. Una mostra doppia, che mette in dialogo il Museo con un luogo d’elezione per la Storia dell’Arte, il celebre Palazzo Zuccari, dal 1913 sede della Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck per la storia dell’arte. In questo gioco di parallelismi la Sala del Disegno dell’edificio seicentesco accoglie la produzione di artisti contemporanei, mentre i volumi scelti per essere trasformati in opere d’arte, dal fascino medievale, sposano lo spazio del white cube come installazioni dal carattere senza tempo, tanto quanto quello ricchissimo della Bibliotheca. Passato e presente si incontrano lasciando spazio solo alle opere che si ergono come altari sacri e preziosi. 

Enzo Cucchi, Senza titolo, 2021. Ceramica Courtesy l’artista. Fore-edge Painting, MACRO, 2021
Victor Man, Gerusalemme liberata, 2021. Materiali vari. Courtesy l’artista e Gladstone Gallery. Fore-edge Painting, MACRO, 2021

Se Tauba Auerbach sceglie il libro di Helm Wotzkow The Art of Hand Lettering sul quale l’artista ha imparato i principi della scrittura a mano – tra i quali Wotzkow sceglie la “O”, una delle lettere più difficili da realizzare – Kerstin Brätsch dedica i suoi acquarelli al taglio a due rinomati volumi che attraversano la storia dalla Divina Commedia illustrata da William Blake (alla Bibliotheca Hertziana) al Libro rosso dello psichiatra Carl Jung (esposto al MACRO) con una serie di lavori intitolati Para Psychic.Cansu C!akar sceglie di intervenire sulla raccolta in due volumi Gizli Ilimler Hazinesi dedicata alle credenze e superstizioni legate al mondo islamico, mentre Camille Henrot interviene su alcuni volumi del Dizionario Enciclopedico Italiano dipingendo delle figure simili a sfingi. Victor Man richiama dal passato la Gerusalemme liberata, mentre richiama i paesaggi dell’Appia Antica per decorare il volume Abbazie del Lazio. Familiare è questo tipo di intervento per Andrea Salvino, che già in passato si era dedicato a realizzare opere a partire da libri abbandonati e ritrovati, piccole briciole di storia, piccoli frammenti di ricordi, come quelli scelti da Andro Wueka per i suoi lavori.

A riassumere questo scollamento spazio-temporale in un momento che è allo stesso tempo tradizione e presente è il Maestro Enzo Cucchi, che guarda alla pittura sui libri come <<una forma di nostalgia, una conservazione della memoria>>. Per il suo intervento sceglie di ricorrere alla ceramica, <<di per sé la tecnica più antica, che impone delle regole da rispettare>> come spiega l’artista, che con la ceramica scolpisce libri e scheletri, <<memorie riconoscibili>>. E nell’aria fluttuano queste piccole grandi capsule, che viaggiano nel tempo senza soluzione di continuità.
La mostra è realizzata in collaborazione con Bibliotheca Hertziana – Istituto Maxx Planck per la storia dell’arte.

Fino al 23 gennaio 2022, MACRO, #Studio Bibliografico, Via Nizza 138 – Roma
Fino al 23 gennaio 2022, Bibliotheca Hertziana, Via Gregoriana 28 – Roma  

Kerstin Brätsch, Ancestors field I, exept from Brut (Incubation), Para Psychic series, 2021. Acquarello e inchiostro su carta. Courtesy l’artista e Gladstone Gallery. Fore-edge Painting, MACRO, 2021
Fore-edge painting. Exhibition view, Bibliotheca Hertziana. MACRO, 2021