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English text below
Curata da Lorenzo Benedetti, la mostra Flava – Solo annacquato ora in corso da COLLI Independent Art Gallery presenta i lavori delle due artiste Katinka Bock (nata a Frankfurt am Main nel 1976, vive e lavora Parigi e a Berlino) e Batia Suter (nata a Bülach in Svizzera nel 1967, vive e lavora ad Amsterdam).
È stato realizzato, per questa occasione, un catalogo / libro d’artista prodotto da Colli publishing platform in collaborazione con Roma publications e Viaindustriae publishing.
Al suo interno è riportato un testo di Benedetti che traccia una piccola storia iconografica dell’acqua a Roma, elemento che da sempre riveste un ruolo determinante e centrale nella vita socio-culturale ed economica della capitale.
“Sotto la città si sviluppava il più grande e articolato sistema fognario di tutta l’antichità […] La straordinaria quantità di fontane che si trovano nella città si deve fare risalire ad una delle opere di ingegneria idraulica più grandi nella storia dell’antichità […] le architetture più strabilianti ancora oggi visibili come le terme di Caracalla e Diocleziano che mostrano la monumentalità che solo i circhi e teatri potevano eguagliare. […] Roma non dissimile dalle immagini di Venezia oggi. Molte zone della città si specchiavano sulla superficie dell’acqua che rendeva la città un’unica ed immensa fontana”.
Le due artiste partono proprio dall’acqua di Roma, ma non concentrandosi ancora sulle belle e innumerevoli fontane di cui la città dispone, ma sul Tevere, il corso d’acqua che spacca in due la città, la cui eco storica la dice lunga, ma che nel presente, secondo certi romani, non è più il cuore della città, il Tevere non ha il valore simbolico della Senna o del Tamigi, o dell’Arno. Lui è lì, scorre imperterrito, muta, si alza e si abbassa, e i romani di Roma quasi non lo considerano, come una cosa certa e abituale, a cui poi non dai più attenzione. Invece Batia Suter e Katinka Bock, che romane non sono, partono proprio dal Tevere, creando una simbiosi tra i loro lavori che raggiunge piena sintonia al piano inferiore della galleria, dove il video della prima, creato con la successioni di immagini del fiume trovate in Internet o scattate da lei, ha di fronte la scultura della seconda. Si tratta di un normalissimo tubo metallico proprio delle condutture di ogni casa, esposto allo spettatore, aderente al soffitto, da cui esce una goccia in modo regolare e continuativo che va a scomparire in un foro a pavimento, producendo il rumore di un pozzo, senza vedere mai l’acqua. Questo diventa poi l’audio del video stesso.
Le immagini che vediamo scorrere sono le stesse esposte al piano terra della galleria, sul muro di fronte alla porta d’ingresso. Tutte in bianco e nero, presentano stralci luminescenti della superficie del fiume, alcuni elementi in esso contenuti, fino a microorganismi che lo popolano, andando a creare talvolta immagini al limite della realtà, anche per l’apporto di post produzione presente nel lavoro. Di Katinka Bock sono invece le due stampe blu create a partire dal fronte e dal retro di un tombino usato come matrice. Il Tevere e ciò che esso contiene, come i tombini, i tubi e le gocce d’acqua…tutto è dislocato, estraniato dall’ambiente originario, fino ad ottenere uno scenario senza tempo e senza luogo, un clima quasi magico e surreale, come è a tratti la storia dell’acqua, a Roma.
Flava – Solo annacquato
Katinka Bock / Batia Suter curated by Lorenzo Benedetti
Until March 17th, 2018
Colli Independent Art Gallery presents Flava – Solo annacquato, a project “in two” made by the German artist Katinka Bock and the Swiss-Dutch Batia Suter. The exhibition is the result of research on the “fluvial area” of Tevere, and more generally on the relationship between the water and the city of Rome, which becomes liquid iconography inside the artist’s book edited by Roma Publication (Amsterdam). The show will present the intervention of the two artists who will co-habitate the gallery’ spaces.
The relationship between the water and the city is exhibited in multiples declinations. In Suter’s works the numerous images try to describe the water from a superficial only to go into depth later on. The associative method goes through the use of preexistent images to built a new narration, which allows the artist to describe the Tevere and its iconography by means of his different stratification. History and images are connected through a continuous rhythm, scanned by sensorial and conceptual references. For Suter a work never begins with a detail; instead through the use of various images her work is tries to define personal encyclopedia.
On the other hand, Bock’s work intervenes especially inside the space’s context. The use of water becomes a “physical passage.” Its course, through a series of plumbings, constitutes a programmed path in which the water would not able to flow without the support offered by the sculpture. Showing and hiding are predominant aspects. The plumbing’s structure – usually hidden – becomes the protagonist that reveals the exchange between the water and the solid matter. The pipes in iron and the floor in concrete are connected thanks to the hole in the centre of the flooring, that transforms the gallery’s basement in a fountain.
Water thus becomes a metaphor of time and the presence of the people moving inside the space, coming in and out.
The catalogue/artist’s book is produced by Colli publishing platform in collaboration with Roma publications and Viaindustriae publishing.