Fantasmagoria | Pablo Bronstein a Venezia

È un giocattolo di Dioniso quello costruito da Bronstein attraverso un sapiente mash-up stilistico, capace di aprire a ventaglio le possibilità del mondo rappresentato e, perché no, di quello reale.
20 Giugno 2019
Pablo Bronstein – CAROUSEL DE CRYSTAL – Photo Credits: Andrea Rossetti

In un mito orfico Dioniso si guarda allo specchio e solo attraverso la sua immagine riflessa scopre l’esistenza di sé e del mondo, nel suo darsi unicamente come immagine.
In Carousel de Crystal, pensata da Pablo Bronstein per la Sala della Musica del Complesso dell’Ospedaletto di Venezia, un gioco di proiezioni crea su uno schermo posto al centro della sala uno sfondamento prospettico, che come in un sistema di riflessione di specchi paralleli, replica (potenzialmente) all’infinito la coreografia, performata in loop.
Su uno schermo più piccolo posto di fronte, lo sguardo di un volto umano e marmoreo insieme oscilla come un pendolo, e scandisce il tempo molle e lo schema ripetuto della performance.
Nell’ambiente intimo della sala a pianta ellittica e dall’acustica perfetta, lo spettatore assiste a quello che potrebbe ricordare l’amabil rito del risveglio del Principe raccontato nel Giorno di Parini, se ne avvertono lo stesso humor bizzarro, e lo stesso gusto per l’eccesso espresso nella gestualità barocca.

Pablo Bronstein – CAROUSEL DE CRYSTAL – Photo Credits: Andrea Rossetti
Pablo Bronstein – CAROUSEL DE CRYSTAL – Photo Credits: Andrea Rossetti

Sulle sonorità disarmonizzate che riecheggiano le rappresentazioni kabuki, le due performer poste ai lati dello schermo come due valet de chambre, si esibiscono in una contradanza dai movimenti eleganti e spezzati propri dei rituali di corte. Su un brano decisamente più trionfale, che evoca la tradizione del balletto classico, è lo stesso Bronstein ad apparire come ombra sullo schermo, alternandosi a una figura burlesca che seguendo un’orbita ellittica – in cui ritorna la dinamica del carillon – varca la superficie dello schermo e invade lo spazio visivo e performativo.
Se nel diaframma speculare il mondo viene assunto come immagine, nel moto rotante del carillon si configura nella sua dimensione ludica, confermandosi come burla fantasmagorica.
È un giocattolo di Dioniso quello costruito da Bronstein attraverso un sapiente mash-up stilistico, capace di aprire a ventaglio le possibilità del mondo rappresentato e, perché no, di quello reale.

La mostra, a cura di Catherine Wood, è stata concepita – in occasione della 58a Biennale di Venezia dove resterà visibile fino al 24.11.19 – come estensione della personale dell’artista anglo-argentino negli spazi delle OGR a Torino.

Pablo Bronstein – CAROUSEL DE CRYSTAL – Photo Credits: Andrea Rossetti
Pablo Bronstein – CAROUSEL DE CRYSTAL – Photo Credits: Andrea Rossetti

PABLO BRONSTEIN
CAROUSEL DE CRYSTAL
a cura di Catherine Wood
7 maggio – 24 novembre 2019
Sala della Musica del Complesso dell’Ospedaletto
Barbaria delle Tole, 6691, Venezia 

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