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Fabio Roncato | Il Paese dove evaporano le rocce

Il Paese dove evaporano le rocce, o l’occasione di immaginare l’esperienza di un istante, è la mostra personale di Fabio Roncato a Bassano del Grappa e il terzo appuntamento del progetto per la valorizzazione dell’arte contemporanea in Torre delle Grazie a cura della direttrice Chiara Casarin. Che la cera sia insolubile in acqua e in […]

Fabio Roncato, Momentum, 2018. Photo Credits Marco Furio Magliani. Courtesy l’artista
Fabio Roncato, Momentum, 2018. Photo Credits Marco Furio Magliani. Courtesy l’artista

Il Paese dove evaporano le rocce, o l’occasione di immaginare l’esperienza di un istante, è la mostra personale di Fabio Roncato a Bassano del Grappa e il terzo appuntamento del progetto per la valorizzazione dell’arte contemporanea in Torre delle Grazie a cura della direttrice Chiara Casarin.

Che la cera sia insolubile in acqua e in nessun modo formi un’unica fase con essa è fatto scientifico. Ma che il risultato del loro incontro sia Momentum, una serie di quattordici sculture tra cera e alluminio realizzata da Fabio Roncato in collaborazione con la Fonderia Artistica Battaglia di Milano, è altro: è la meraviglia di fronte alla scienza, lo spazio dell’arte per esprimere la curiosità dei fenomeni naturali e quell’innocenza d’approccio che accomuna l’artista allo scienziato, pur con ben altri risvolti.

Il rispetto per il materiale è lo stesso, la sperimentazione la medesima, le possibilità di fallire altrettanto simili ma il risultato divergente: dove l’errore ostacola la scienza, l’arte inaugura e consolida il suo ruolo. Quello fittizio per cui può esistere un Paese dove evaporano le rocce, un paesaggio di oggetti filamentosi, imbalsamati dalla pressione scultorea del fiume Brenta nel momento in cui masse di cera vi sono immerse. Rimane il calco dell’istante, una scultura autonoma fisica e materica, addirittura utile a soddisfare la conoscenza che l’ha scientificamente generata e forse pronta a educare la percezione di uno spettatore a riconoscersi nell’operazione.

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Abbandonata qualsiasi prospettiva alchemica, simbolo di un’assenza progettuale che invece resiste imprescindibile, Roncato innesca un processo dei cui risultati è estraneo: cioè chimica, materia e natura sono uniche protagoniste là dove il loro autore ha il solo privilegio di essere primo testimone della loro apparizione quasi mitologica, che dalle acque ha sempre fatto nascere perfezione.

E se è solo lo scorrere del fiume a descrivere il modellato fragile e incerto della cera, spetta all’artista autorizzare l’ennesimo cambio di stato per la fusione bronzea. Questa nuova materia, riflettente come l’acqua che ne ha plasmato gli originali, è ora eterna condizione di un’evaporazione impossibile e dell’esperienza di quel momento.

Fabio Roncato
Il paese dove evaporano le rocce

all’interno di un progetto a cura di Chiara Casarin
per la Torre delle Grazie di Bassano del Grappa

Musei Civici di Bassano del Grappa
Fino al’11 novembre 2018

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Fabio Roncato, Momentum, 2018. Courtesy l'artista
Fabio Roncato, Momentum, 2018. Courtesy l’artista