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Estremi Elastici | Officina Giovani, Prato

Prevista negli spazi di Officina Giovani a Prato, nell’ambito del festival Condominio OG curato da Residenze Creative, la mostra costituisce il frutto del laboratorio teorico-pratico Fare arte contemporanea, realizzato da Estuario project space e giunto alla sua seconda edizione. Avviato a gennaio nell’ambito del progetto Giovani Talenti, e conclusosi nel mese di maggio, il laboratorio […]

Benedetta Fioravanti, New Play Planet, 2022

Prevista negli spazi di Officina Giovani a Prato, nell’ambito del festival Condominio OG curato da Residenze Creative, la mostra costituisce il frutto del laboratorio teorico-pratico Fare arte contemporanea, realizzato da Estuario project space e giunto alla sua seconda edizione.

Avviato a gennaio nell’ambito del progetto Giovani Talenti, e conclusosi nel mese di maggio, il laboratorio ha visto la partecipazione di sei curatori – Gemma Munaron, Sara Onofrietti, Sara Piedipalumbo, Elisabetta Rinco, Irene Tempestini e Matilde Tirelli – diciannove artisti – Luisa Badino, Teresa Barbagallo, Rosalba Elio Bonaccini, Beatrice Caruso, Anouk Chambaz, Daniela D’Amore, Anna Dormio, Benedetta Fioravanti, Veronica Greco, Li Jie, Massiel Leza, Angelo Licciardello, Marco Mandorlini, Elena Marini, Marta Mengardo, Max Mondini, Daniel Prenleloup, Rebecca Sforzani e Tatiana Stadnichenko – e una graphic designer, Elisa Scarnicchia, i quali, preventivamente selezionati tramite un’open call, hanno collaborato alla realizzazione della mostra Estremi Elastici.

Fondata su “un’eterogeneità di medium e ricerche che si legano e relazionano duttilmente fra loro”, quest’ultima è caratterizzata da “linguaggi diametralmente opposti [i quali] allungandosi e contraendosi tra le dimensioni dell’astratto, del digitale, dell’esistenziale e del provinciale [rivelano tutta]la fragilità del contemporaneo”, spiega Giorgia Munaron.

Molto del significato della collettiva, composta da installazioni, video, performance, pittura e fotografie, è da rintracciare nel senso attribuito al titolo, il quale, come riferisce Sara Onofrietti, rimanda all’immagine di “due corde per saltare che formano una ‘X’ ai cui estremi ci sono i quattro gruppi nati dal manifesto della mostra stessa: i provinciali, gli esistenzialisti, i digitali e gli astrattisti”. Ognuno con la propria prassi cerca, quindi, di creare uno spazio di dialogo e di confronto, assumendo una postura che prevede inevitabilmente la possibilità di compiere uno sforzo, “magari allungandosi e raggiungendo il limite estremo, come un elastico – afferma Sara Piedipalumbo – [il tutto al fine di] trovare il modo per stare insieme comunque”.

Tatiana Stadnichenko, Isola delle trasformazioni. Purificazione, 2021-2022
Massiel Leza, EROS(O) II, 2022

Così, in Estremi Elastici confluisce l’intero percorso vissuto attraverso l’esperienza di Fare arte contemporanea: “Un viaggio intrapreso in gruppo – sottolinea Elisabetta Rinco – la cui forza è stata la condivisione di esperienze, la ricerca del superamento dei limiti, per concentrarsi sulla possibilità di muovere nuove idee, sconfiggere l’antagonismo produttivo e costruire un orizzonte fatto di intuizioni, osservazioni, passi nel passato, e sperimentazioni”. Nei termini del titolo è racchiusa, pertanto, la “fluidità che fin dal principio ha identificato, più di ogni altra caratteristica, l’ideazione, la creazione e, infine, la realizzazione di questa mostra”, sostiene Irene Tempestini, i cui lavori, “originati da sensibilità distinte – conclude Matilde Tirelli – generano una molteplicità di sguardi [che] spetterà al visitatore [cogliere] lasciandosi andare a un momento ludico staccandosi per un attimo dalla realtà”.

Come affermano i componenti di Estuario project space – Marina Arienzale, Serena Becagli, Francesca Biagini, Roberto Fassone, Matteo Innocenti, Dania Menafra, Enrico Vezzi e Virginia Zanetti – il laboratorio Fare arte contemporanea costituisce un’opportunità per approfondire i vari aspetti legati all’universo artistico, dall’“ideazione, alla realizzazione e alla comunicazione”: vengono, pertanto, analizzati “i processi creativi, i fattori concettuali e pratici nella definizione di un’opera d’arte e di una mostra, il funzionamento attuale del sistema artistico, l’organizzazione e la promozione degli eventi, la presentazione del proprio lavoro tramite strumenti specifici quali il portfolio”. Nel caso di questa seconda edizione, Estremi Elastici ne rappresenta, dunque, la restituzione finale, momento conclusivo di un processo nel quale è possibile scorgere le diverse esperienze legate ai singoli protagonisti. 

Estremi Elastici – mostra finale del progetto Fare arte contemporanea
A cura di Estuario project space
Dal 22 giugno 2022 al 1° luglio 2022
Officina Giovani, Prato, Piazza dei Macelli 4

Rosalba Elio Bonaccini, (S)vestizione, 2022, Foto Irene Tempestini
Teresa Barbagallo (aka and ft Lady Babushka) – Angelo Licciardello, The first breath on earth and its subsequent sublime collapse, 2022