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L’eclissi da camera di Erin Shirreff — Bologna

[nemus_slider id=”72722″] — E’ una grande eclissi da camera quella che ci offre Erin Shirreff – terzo appuntamento ospitato negli ampi spazi di Palazzo De’ Toschi a Bologna – dopo la collettiva LA CAMERA (2016) e l’apocalisse inscenata da Peter Buggenhout...

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E’ una grande eclissi da camera quella che ci offre Erin Shirreff – terzo appuntamento ospitato negli ampi spazi di Palazzo De’ Toschi a Bologna – dopo la collettiva LA CAMERA (2016) e l’apocalisse inscenata da Peter Buggenhout (2017).  Sostenuta dalla Banca di Bologna, che si rivela essere un committente di ampie vedute, la mostra è parte integrante dell’indagine del curatore, Simone Menegoi, sul rapporto tra fotografia e scultura.
E’ singolare notare come lo stesso spazio rimanga tale solo a livello perimetrale, ma si trasformi in un ambiente grazie alle installazioni. All’apparenza un video, il lavoro principale, Son, è invece da fruire come una scultura – o un’installazione scultorea: si evoca la presenza plastica attraverso l’immagine. E se è vero che forse davanti ad una scultura non ci sdraierebbe, certamente accade quando si ammirano le eclissi e tutti gli eventi scopico-astronomici.
Il tappeto che attornia l’opera è un esplicito invito dell’artista ad entrare in questa dimensione ipnotica, dando la possibilità a questo lavoro di stregarci. Abbonda la storia dell’arte e dell’intera cultura visuale: da Malevič alle sperimentazioni sulla pellicola di Man Ray e Moholy Nagy passando per i Concetti Spaziali di Fontana.
Solo per chi non l’ha visto da vivo, ma fruito appunto unicamente tramite immagine, questo astro nero di Shirreff ricorda il grande sole di Olafur Eliasson alla Tate di Londra, altra installazione che radunava contemplatori.

Erin Shirreff, Salone Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi, installation view. Photo courtesy: Carlo Favero. Courtesy: the artist and Sikkema Jenkins & Co., New York
Erin Shirreff, Salone Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi, installation view. Photo courtesy: Carlo Favero. Courtesy: the artist and Sikkema Jenkins & Co., New York

Son è un’animazione passo uno: i fotogrammi si alternano, offrendo oscillazioni e variazioni di luce e temperatura. A tratti si percepiscono le slabbrature e la granulosità della carta, in altri momenti (forse i meno fortunati) i fori prodotti sulla pellicola creano giochi cromatici, per vari minuti la purezza di stampo suprematista è dominate. Complessivamente, è in atto uno studio fenomenologico del supporto. L’artista gioca a carte scoperte, senza nascondere l’artificio che offre allo spettatore e realizzando con poco, si può ben dire, una visione celeste.
La scala dimensionale è completa alterata, dall’intimità della camera oscura si viene proiettati nella vastità cosmica o assorbiti da un buco nero, sensazioni spaziali acuite dalla totale assenza di suono: Erin Shirreff ci catapulta in uno magnetico limbo sospeso tra il plastico e l’iconico.
Ad una differente latitudine la sala piccola dove è collocata una natura morta di calchi di bottiglie, Many Moons, ma è forse il confronto con la spettacolarità di Son che fa apprezzare meno questa installazione dal carattere intimo.

Erin Shirreff
A cura di Simone Menegoi
Salone Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi
Fino al 4 marzo 2018

Erin Shirreff, Salone Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi, installation view. Photo courtesy: Carlo Favero. Courtesy: the artist and Sikkema Jenkins & Co., New York
Erin Shirreff, Salone Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi, installation view. Photo courtesy: Carlo Favero. Courtesy: the artist and Sikkema Jenkins & Co., New York
Erin Shirreff, Salone Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi, installation view. Photo courtesy: Carlo Favero. Courtesy: the artist and Sikkema Jenkins & Co., New York
Erin Shirreff, Salone Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi, installation view. Photo courtesy: Carlo Favero. Courtesy: the artist and Sikkema Jenkins & Co., New York
Erin Shirreff, Salone Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi, installation view. Photo courtesy Carlo Favero. Courtesy the artist and Sikkema Jenkins & Co., New York
Erin Shirreff, Salone Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi, installation view. Photo courtesy Carlo Favero. Courtesy the artist and Sikkema Jenkins & Co., New York