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Alla ricerca di Elpís | Costas Varotsos al Museo Castromediano di Lecce 

Un itinerario espositivo dedicato alla figura di Prometeo, colui che ha derubato Zeus del fuoco.

In un’epoca in cui la verità è sempre un’altra e la destabilizzazione dei valori crea confusione e paura, tutti guardano in alto aspettando una soluzione dal nulla. Prometeo cerca di riportare gli uomini alla verità e ai valori basilari dell’esistenza umana. Ma il nostro mondo ha perduto il contatto con il mondo reale, vive ormai al passato o al futuro e ha smarrito il senso del tempo presente. Ogni epoca della storia umana ha avuto il suo Prometeo sotto forma di aspettativa, di speranza, di urgenza. L’uomo contemporaneo ha perso il senso dell’attesa e la speranza ed è incapace persino di vedere il fuoco che Prometeo ha rubato a Giove per salvare l’umanità. Oggi è urgente recuperare il significato di quel fuoco e dare una forma visibile a Elpís”. Con queste parole, l’artista Costas Varotsos descrive la mostra Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa, allestita al Museo Castromediano di Lecce fino al 12 gennaio 2025. Il percorso espositivo riflette la disillusione dell’artista nei confronti dell’umanità, incapace di riconoscere il “fuoco”, simbolo del sapere e della tecnica. L’esposizione, in cui l’arte contemporanea si ispira al patrimonio archeologico e alla mitologia classica, raccoglie una serie di opere concepite da Varotsos a partire dagli anni Ottanta e due installazioni inedite e site-specific, pensate per gli spazi del Museo Castromediano. 

L’artista, di ritorno nel territorio pugliese a dieci anni dall’intervento a Otranto, L’Approdo. Opera all’Umanità Migrante, sul tema della migrazione, va alla ricerca di Elpís, l’ultimo dono custodito nel vaso di Pandora e ultima speranza per l’umanità. Elpís è la scintilla: Elpís è l’arte stessa, barlume nell’esistenza buia dell’uomo contemporaneo. Prometeo viene rappresentato come una figura di vetro: dio-eroe umano, fragile e potente al contempo; Elpís è invece il fuoco, rappresentato da una lunghissima lancia rossa, elemento che Varotsos utilizza per la prima volta nella scenografia realizzata per Prometeo, diretto da Stavros Tsakiris, nel grande teatro antico di Epidauro, nel 2019.
I dialoghi con i paesaggi e l’ambiente circostante si concretizzano nelle opere come Globe, Europe, Labyrinth, Black Venus, Blows, Dialogue, che attualizzano contenuti storici e mitologici per riflettere su concetti quali vita, morte, sacralità. 

Costas Varotsos

Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa 
A cura di Giusi Giaracuni e Luigi De Luca
Museo Sigismondo Castromediano
Viale Gallipoli, 28, 73100 Lecce 
Fino al 12 gennaio 2025 

La mostra è realizzata grazie al finanziamento del Ministero della Cultura, nell’ambito del Piano per l’Arte Contemporanea (PAC). Il comitato scientifico è composto da Giusi Giaracuni, storica dell’arte e assistente dell’artista, Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale di Lecce, che si occuperanno anche della realizzazione del catalogo e del coordinamento delle produzioni delle opere site-specific. Il comitato scientifico è inoltre composto da Flavia Frisone, docente di Storia greca all’Università del Salento, Lorenzo Madaro, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, Brizia Minerva, storica dell’arte responsabile della sezione storico artistica del Museo Castromediano di Lecce, e Annalucia Tempesta, responsabile della sezione archeologica del Museo Castromediano. 

Il progetto è candidato al programma Art Bonus e si avvale del sostegno dei partner privati: NSG Group – Pilkington Italia, multinazionale del vetro, che fornirà la materia prima per la realizzazione dell’opera Prometeo; Vetreria Calasso che si occuperà del taglio del vetro; Ceko Metalli per la produzione delle due opere site specific; Level Project che sosterrà il progetto tramite l’Art Bonus e collaborando all’allestimento; Banca Popolare Pugliese; La Fiermontina – Fiermonte Museum.

Costas Varotsos – Labyrinth